Juventus: Agnelli, Nedved e Paratici indagati per falso in bilancio
Juventus: Agnelli, Nedved e Paratici indagati per falso in bilancio
Sei dirigenti della Juventus sono indagati per falso in bilancio in relazione alle stagioni 2018-19, 2019-20 e 2020-21. Sotto accusa le plusvalenze di cui si sono recentemente occupate anche Consob e Covisoc. Secondo quanto si apprende sono il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici. Tra gli indagati anche l’attuale Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l’ex Chief Corporate & Financial Officer, Stefano Bertola e l’ex dirigente finanziario Marco Re.
L’indagine, denominata “Prisma”, ha avuto avvio nel maggio 2021 ed è affidata ad un pool di magistrati del Gruppo dell’Economia, composto dai sostituti procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio. Nelle scorse ore la Guardia di Finanza si è presentata alla Continassa, sede del club bianconero, per acquisire tutti i documenti necessari.
La procura di Torino ha aperto un fascicolo dopo che la Consob aveva avviato una verifica ispettiva nello scorso luglio e dopo la relazione della Covisoc che aveva portato la procura federale ad aprire un fascicolo. Secondo la Covisoc era necessario approfondire alcuni casi legati a operazioni di plusvalenze, in particolare quella relativa allo scambio Pjanic-Arthur. Adesso la Juventus è indagata anche penalmente. Si tratterebbe di movimenti di circa 50 milioni di euro.
Il comunicato della Procura
“Dal pomeriggio odierno, su ordine di questa Procura della Repubblica, militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo perquisizioni locali presso le sedi di Torino e Milano della società Juventus Football Club S.p.a. – dice il comunicato della Procura emesso poco prima delle 23 -. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino, delegati alle indagini, sono stati incaricati di reperire documentazione ed altri elementi utili relativi ai bilanci societari approvati negli anni dal 2019 al 2021, con riferimento sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci. Allo stato, le attività sono volte all’accertamento di ipotesi di reato di false comunicazioni delle società quotate ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva”.
“Al vaglio vi sono diverse operazioni di trasferimento di giocatori professionisti e le prestazioni rese da alcuni agenti coinvolti nelle relative intermediazioni. È altresì ipotizzato a carico della società il profilo di responsabilità amministrativa da reato, previsto qualora una persona giuridica abbia tratto vantaggio dalla commissione di taluni specifici illeciti. A tutela del mercato finanziario, le perquisizioni sono state avviate successivamente alla chiusura delle contrattazioni settimanali di Borsa italiana (…). L’indagine, denominata “Prisma”, ha avuto avvio nel maggio 2021 ed è affidata ad un pool di Magistrati del Gruppo dell’Economia, composto dai Sostituti Procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal Procuratore Aggiunto Marco Gianoglio, avvalendosi anche di attività tecniche di intercettazione di comunicazioni”.