“Sei un maiale, vergognati”: la Procura indaga sui vertici della ginnastica ritmica per le vessazioni alle atlete
La direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica, Emanuela Maccarani, e la sua assistente Olga Tishina, sono indagate dalla Procura di Monza per le presunte violenze psicologiche nei confronti delle giovani atlete dell’Accademia internazionale di Desio, in Brianza.
Alle inchieste della procura di Brescia e di quella federale sulla vicenda, si aggiunge anche quella del pm Claudio Gittardi, che contesta alle due donne di aver avuto comportamenti vessatori, denunciati in massa dalle ginnaste dopo le prime rivelazioni fatte da due di loro.
La prima a parlarne è stata Nina Corradini, l’ex farfalla che ha deciso di raccontare la sua storia di abusi e umiliazioni. La seconda atleta a denunciare è stata Anna Basta. Il 14 novembre scorso sono state sentite in procura “a sommarie informazioni”. Maccarani è già stata sospesa dal suo incarico, in attesa di giudizio.
Lo scandalo è esploso verso la fine di ottobre, quando le vessazioni e le umiliazioni sul peso delle atlete sono arrivate al centro delle cronache.
Un “modo di fare” assolutamente radicato in chi insegna la disciplina, come ha raccontato tra le altre Chiara Niccolini, ex sportiva, fisioterapista e oggi allenatrice di ginnastica ritmica, che parlando con il Fatto Quotidiano ha detto: “Io ho spesso visto agire in questo modo e tante mie avversarie in gara mi raccontavano le stesse cose. Non è il problema di pochi: è il problema di una mentalità”.
Non si trattava quindi di casi sporadici, ma di un sistema preciso e rigoroso di intimidazioni volte a terrorizzare le ragazze circa il proprio peso. Le giovani venivano ad esempio pesate quotidianamente e apostrofate con frasi come “Vergognati”, “Come fai a vederti allo specchio?” e “Sei un maiale”.
L’apertura dell’inchiesta non è stata commentata dalla Fig. In un’intervista a La Stampa, il presidente Gherardo Tecchi ha promesso di rifondare la disciplina: “Il problema sono i tecnici, rivolteremo la Federazione come un calzino”.