Inchiesta Juve, l’ex consigliera Marilungo: “Agnelli insisteva per approvare il bilancio“
Inchiesta Juve, l’ex consigliera Marilungo: “Agnelli insisteva per approvare il bilancio“
“Non approvare nulla, non approvare questo bilancio altrimenti vai dritta verso le conseguenze che tu vuoi evitare”. È il consiglio che Daniela Marilungo, ex membro del consiglio di amministrazione della Juventus, aveva ricevuto dal suo avvocato prima di dare le dimissioni dalla società bianconera. In un colloquio con gli inquirenti, l’ex consigliera indipendente del club ha ripercorso le ore che hanno portato alle sue dimissioni, le cui tempistiche avevano destato l’interesse dei pm che stanno indagando sui conti della Juventus.
La 52enne aveva comunicato il passo indietro il 25 novembre scorso, tre giorni prima delle dimissioni annunciate da tutto il consiglio di amministrazione bianconero. La scelta, ha riferito agli inquirenti, era legata ai dubbi espressi da lei e altri esponenti del cda riguardo i tempi dell’approvazione del bilancio, dopo le contestazioni mosse dalla Consob e dalla procura. Nel colloquio durato otto ore, Marilungo ha raccontato ai pm del continuo pressing di Andrea Agnelli per far approvare il bilancio, senza il quale, ricordava il presidente bianconero, “non ci potevamo iscrivere al campionato”.
“Hanno paura di essere indagate”, avrebbe detto Agnelli al cugino John Elkann, in una riunione tenuta per rassicurare le consigliere più reticenti. Una situazione descritta come “surreale” da Marilungo, che lamentava di non aver ricevuto i documenti dell’inchiesta che rischia di far sprofondare il club bianconero. “Noi abbiamo richiesto questi documenti in varie forme e a più riprese. Io non ho mai visto alcuna documentazione”, le parole dell’ex consigliera citate da Il Corriere della Sera. “Sono migliaia di pagine, vuoi leggerle tutte?”, sarebbe stata la risposta di Agnelli.
Marilungo ha anche detto di essere venuta a sapere solo a fine ottobre delle scritture private con cui la Juventus, secondo l’ipotesi degli inquirenti, si sarebbe accordata con i giocatori per il pagamento di stipendi fuori bilancio. A convincere Marilungo di dare le dimissioni sarebbero state le riserve espresse dalla società di consulenza (“Dal momento in cui professionisti della società dicono A e Deloitte B, per me, le cose sono iniziate a cambiare”) e la notizia che due consigliere non indipendenti, Laurence Debroux e Suzanne Heywood, avevano già preannunciato le dimissioni. Una decisione non accettata dalla società, che nei giorni successivi le avrebbe continuato a inviare lettere di convocazione, fino all’intervento del suo legale, che si rifiutava di parlare con i civilisti che seguono il club: “‘Parlo solo con i penalisti’”, le parole riportate dal Corriere.