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Giro d’Italia: Filippo Ganna in maglia rosa, Geraint Thomas distanzia i rivali (di S. Gambino)

Immagine di copertina
Filippo Ganna Credits: ANSA

A otto giorni dal trionfo mondiale di Imola, Filippo Ganna (Team Ineos Grenadiers) si è ripetuto sovrapponendo la maglia rosa a quella iridata al termine dei 15,1 km contro il tempo della tappa inaugurale del 103° Giro d’Italia che dal Duomo di Monreale portava al traguardo di Via della Libertà a Palermo. Il granatiere verbaniese ha coperto la distanza in 15’24” alla fantascientifica media di 58.831km/h. Alle sue spalle si è piazzato il portoghese João Almeida (Deceuninck – Quick – Step) a 22”. Stesso tempo, ma con qualche centesimo in più, ha segnato il danese   Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), terzo classificato.

Erano 37 anni che un campione del mondo italiano non vestiva il simbolo del comando nella corsa di casa. Fu, in quella occasione, Giuseppe Saronni a conquistare sul traguardo di Salerno, al termine della 7ma tappa del Giro 1983, quella maglia rosa che poi non avrebbe più ceduto. E’ assai improbabile che Filippo Ganna possa aspirare a tanto. Realisticamente, sarebbe già una grande impresa se riuscisse a mettere piede in continente ancora fasciato del simbolo del comando.

La festa in casa Ineos non si è però limitata solo al successo di tappa. Geraint Thomas, giunto quarto a 23” da Ganna, ha distanziato in modo considerevole i rivali per la vittoria finale. Simon Yates (Mitchelton Scott) è quello che meglio ha limitato i danni. I 26” persi oggi potrebbero essere recuperati già domani ad Agrigento ed il giorno dopo sull’Etna, lo stesso traguardo dove due anni fa lo yorkshireman conquistò la sua prima maglia rosa. Diego Ulissi (UAE Team Emirates), l’uomo che non doveva fare classifica, si è ben difeso. I 46” di distacco dal gallese consentono al livornese di poter ancora sperare di vestire la maglia rosa nella prima settimana di corsa. L’unico altro tra i favoriti a contenere il distacco da Thomas sotto il minuto è stato il giovane russo Aleksandr Vlasov (Astana) che ha accusato al traguardo 57” dal vincitore del Tour de France 2018.

Tre corridori escono decisamente sconfitti dalla frazione odierna. Vincenzo Nibali (Trek Segafredo) è giunto ad 1’06” da Thomas. Peggio hanno fatto Steven Kruijswijk (Jumbo Visma), distanziato dal gallese 1’20”, e Jakob Fuglsang (Astana) che ha perso 1’23” e soprattutto il decisivo apporto per le tappe di montagna di Miguel Angel Lopez. Superman, a dispetto del soprannome, è ruzzolato su un tombino rovinando in mezzo alla folla. Il suo Giro d’Italia è durato meno di 10 km.

Domani è in programma la seconda tappa. Da Alcamo ad Agrigento, i corridori percorreranno 149 km, decisamente mossi nella prima parte con il GPM di 4a categoria di Santa Ninfa dopo 37. La parte centrale della tappa non presenta difficoltà mentre nel finale il percorso torna ad essere ondulato fino all’arrivo in leggera salita, 3,7 km al 5%, valido anch’esso come GPM di 4a categoria. Su questo traguardo nel 2008 vinse Riccardo Riccò. Sembrerebbe terreno adatto per Simon Yates anche se un Diego Ulissi in stato di grazia potrebbe dire la sua.

Leggi anche: Parte il Giro delle lunghe ombre con un Peter Sagan in più ed un Beppe Conti in meno

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