Giro d’Italia 2025: una presentazione senza fine
È stato un parto decisamente complicato, posto che in origine la presentazione avrebbe dovuto svolgersi martedì 12 novembre. Dopodiché, trascorsi due mesi in cui tutti sapevano tutto ma nessuno diceva niente, nella serata di ieri, lunedì 13 gennaio, finalmente il 108° Giro d’Italia ha preso vita. Lo ha fatto con una presentazione di lunghezza inusitata, fortemente politicizzata, in cui si è parlato molto di tante cose, non tutte pertinenti all’occasione, e assai poco di ciclismo.
Sulla falsariga di quella dello scorso anno, la prossima non sarà una edizione durissima della corsa rosa. Si partirà da Durazzo in Albania venerdì 9 maggio.
La prima frazione, non priva di difficoltà, porterà la carovana a Tirana, sede il giorno dopo d’una cronometro di 14 chilometri. Domenica 11 maggio, con partenza e arrivo a Valona, si chiuderà, su un tracciato insidioso, la tre giorni estera. In buona sostanza, come l’anno scorso in Piemonte, si uscirà da questa prima fase con una classifica già indirizzata.
Rientrata la carovana in Italia, i velocisti avranno modo di rifarsi. La quarta frazione, con conclusione a Lecce, e la sesta, con traguardo per il quarto anno consecutivo su Lungomare Caracciolo a Napoli, daranno luogo a due volatoni collettivi. In mezzo ci sarà l’arrivo di Matera, che dovrebbe sorridere a un finisseur.
La prima settimana si chiuderà con tre giornate interessanti. Venerdì 16 maggio ci sarà una novità assoluta nel tradizionale arrivo montano in terra d’Abruzzo. Lo striscione finale sarà posizionato a Marsia, sopra Tagliacozzo, alla fine d’una frazione con quasi 4.000 metri di dislivello che muovendo da Castel di Sangro attraverserà l’Altopiano delle Cinque Miglia.
Seguirà una giornata insidiosa da Giulianova a Castelraimondo. Dopo 95 chilometri pianeggianti, ce ne saranno altrettanti con solo salita e discesa comprendenti l’ascesa ai 1.455 metri del Sassotetto cui farà seguito una raffica di muri, marchio di fabbrica delle Marche. Domenica 18 maggio, alla vigilia del primo giorno di riposo, la corsa rosa renderà omaggio agli sterrati nella Gubbio-Siena con arrivo in Piazza del Campo.
Le due tappe successive alla prima pausa potrebbero avere un peso decisivo nell’economia del Giro 2025. Martedì 21 maggio andrà in scena la cronometro da Lucca a Pisa. Saranno 29 chilometri che modelleranno inevitabilmente la classifica. Il giorno dopo, nella Viareggio-Castelnuovo ne’monti, ci sarà il ritorno, dopo 25 anni, di quella che molti ritengono essere la salita più dura degli Appennini: il San Pellegrino in Alpe. Posta a metà percorso, l’ascesa farà da preludio ad altri due gran premi della montagna prima del traguardo.
La dodicesima tappa da Modena a Viadana nel mantovano elargirà gloria ai velocisti mentre la successiva Rovigo-Vicenza sarà resa effervescente da un finale scoppiettante con la doppia scalata del Monte Berico. La Treviso-Nova Gorica regalerà l’unico sconfinamento di questa edizione, in terra slovena, in una giornata che non dovrebbe sfuggire agli sprinter.
Domenica 25 maggio da Fiume Veneto ad Asiago ci sarà un antipasto delle difficoltà previste nella settimana finale con l’ascesa iconica al Monte Grappa dal versante più duro, quello di Semonzo. Martedì 27 maggio andrà in scena la frazione regina lungo 199 chilometri, con ben cinque gran premi della montagna, da Piazzola sul Brenta a San Valentino, quasi a picco sul Lago di Garda.
Aperta a ogni interpretazione la successiva giornata che porterà la carovana da San Michele all’Adige fino a Bormio. Ci sarà anche il Mortirolo, ma dal versante decisamente più abbordabile di Monno. Dopo che la Morbegno-Cesano Maderno avrà dato luogo al penultimo sprint, le Alpi Occidentali saranno il teatro degli ultimi due atti.
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Venerdì 30 maggio si correrà la frazione valdostana lungo i 166 chilometri da Biella a Champoluc, comprendenti anche il temibile Col de Saint Pantaleon. Il giudizio definitivo, se mai ce ne fosse ancora bisogno, lo fornirà il giorno seguente la Cima Coppi, posta quest’anno ai 2.178 metri del terribile Colle delle Finestre, che precederà l’arrivo a Sestriere. Poi tutti in treno fino a Roma per il gran finale più scenico del ciclismo contemporaneo.