Giro d’Italia 2024: Pogacar celebra i 90 anni della maglia rosa
Giro d’Italia 2024: Pogacar celebra i 90 anni della maglia rosa
La maglia rosa Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha vinto la settima tappa del 107° Giro d’Italia, la prima delle due frazioni contro il tempo previste in questa edizione. La prova odierna, in terra umbra, viaggiava da Foligno a Perugia lungo 40,6 chilometri per la maggior parte pianeggianti ma decisamente arcigni nei 6.600 metri finali che portavano al traguardo di Corso Vannucci. Il fuoriclasse di Komenda ha coperto la distanza in 51’44” all’incredibile media oraria di 47,088. Alla piazza d’onore, staccato di 17″, si è piazzato il campione d’Italia Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che ha preceduto il compagno di squadra, lo statunitense Magnus Sheffield, terzo a 49″. Degna di menzione, la prova del giovane ciociaro Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), sesto a 1’21”. La classifica generale esce da questa frazione riscritta, più nei distacchi che nei piazzamenti. Alle spalle dello sloveno, in seconda posizione, ora troviamo il colombiano Daniel Martinez (Bora Hansgrohe), staccato di 2’36”, che precede il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), terzo a 2’46”. Sale in graduatoria, grazie all’ottima prova odierna, Tiberi, miglior italiano in graduatoria, ottavo a 4’11”.
Nel 90° anniversario della maglia rosa, indossata per la prima volta da Learco Guerra nella sua Mantova il 10 maggio 1931, Tadej ha calato sul tavolo una delle prestazioni più eccelse della sua ancor giovane carriera. Partito tranquillamente, ha accusato un distacco di 36″ da Ganna al primo intermedio di Santa Maria degli Angeli dopo 18,6 chilometri. Al secondo rilevamento di Ponte Valleceppi, dopo 34 chilometri, il ritardo dello sloveno sul verbanese era salito a 47″. Ne consegue che nei 6.600 metri dell’ascesa fino a Perugia, Pogacar ha inflitto a Ganna 1’04: un’impresa ai limiti dell’impossibile. Difficile pensare che qualcuno possa contrastarlo sulla strada, ancor lunga, che porta ai Fori Imperiali.
Intanto, domani è in programma un’altra frazione potenzialmente decisiva. Da Spoleto la carovana rosa muoverà verso l’Abruzzo per raggiungere, dopo 152 chilometri nel cuore della penisola, i 1.450 metri di Prati di Tivo. Ancor prima del traguardo, classificato GpM di prima categoria, i corridori dovranno affrontare le salite di Forca Capistrello, un seconda categoria dopo 37 chilometri di corsa, e Croce Abbio, terza categoria ai meno 40 dall’arrivo. Sarà solo la seconda volta nella sua storia che il Giro arriverà a Prati di Tivo. Nella precedente occasione, 49 anni fa, Giovanni Battaglin fece l’en plein conquistando tappa e maglia rosa, che poi perse in circostanze controverse il giorno dopo a Campobasso quando il suo gregario Fausto Bertoglio, che avrebbe poi vinto quel Giro d’Italia, non gli passò la ruota dopo un incidente meccanico. L’impressione è che questa volta il conquistatore di Prati di Tivo possa aver gloria più duratura di quanta ne ebbe nel 1975 il campione di Marostica.