Giro d’Italia 2023: un danese a Posillipo
Il danese Mads Pedersen (Trek Segafredo) ha vinto la sesta tappa del 106° Giro d’Italia sulla distanza di 162 chilometri con partenza e arrivo a Napoli. Il campione del mondo di Harrogate 2019 ha preceduto, sul traguardo partenopeo di Via Caracciolo, il friulano Jonathan Milan (Bahrain Victorious) che ha così conservato la maglia ciclamino di leader della classifica a punti. Al terzo posto si è classificato il tedesco Pascal Ackerman (Team UAE Emirates). Con questo successo Pedersen entra nell’esclusivo club di coloro che hanno conquistato almeno un successo in tutti i tre grandi giri. Resta immutata la classifica generale con il norvegese Andreas Leknessund (Team DSM) in maglia rosa con un vantaggio di 28″ sul campione del mondo Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) e 30″ sul francese Aurelien Paret-Peintre (AG2R Citroen).
La conclusione in volata è giunta in zona Cesarini con il plotone che ha riagganciato a 400 metri dal traguardo il duo in fuga per quasi tutta la frazione, formato dai veterani Alessandro De Marchio (Jayco Alula) e Simon Clarke (Israel Premiertech). Originariamente, ad accompagnare i due c’erano anche Francesco Gavazzi (Eolo KOMETA), il britannico Charlie Quarterman (Team Corratec Selle Italia) e il francese Alexandre Delettre (Cofidis) successivamente distanziati da Clarke e De Marchi. I battistrada hanno usato tutta la loro esperienza per portare a termine con successo la fuga, commettendo, però, l’errore di fermare a studiarsi un attimo di troppo dopo avere superato lo striscione dell’ultimo chilometro, consentendo così il rientro del gruppo.
Domani andrà finalmente in scena un appuntamento da molti atteso. La settima tappa con partenza da Capua e arrivo ai 2.130 metri di Campo Imperatore sul Gran Sasso d’Italia. A rendere ancora più intrigante questa frazione è il non indifferente chilometraggio di 218 chilometri. In partenza da Capua si salirà gradualmente verso il bivio di Rionero Sannitico che i corridori incontreranno dopo 81 chilometri. Una breve picchiata su Castel di Sangro, sede del primo traguardo volante, farà da preludio alla scalata verso il GPM di Roccaraso al chilometro 100. Attraversato il Piano delle Cinque Miglie, la corsa scenderà in picchiata verso Bussi sul Tirino, al chilometro 160, dove sarà collocato il secondo traguardo volante. Da lì s’inizierà a salre verso il GPM di Calascio al chilometro 186. Ci sarà una breve tregua per i corridori prima d’arrivare a Santo Stefano di Sessanio dove inizieranno i 26.400 metri d’ascesa fino all’arrivo. Se la pendenza media del 3,4% pare molto abbordabile, va ricordato che gli ultimi 3.000 metri saranno al 10% con punte fino al 13%. Chiedendo scusa per la banalità, a fine tappa non conosceremo il nome del vincitore del Giro d’Italia 2023 ma sapremo chi non lo vincerà