Giro d’Italia 2023: Rubio conquista una tappa resa monca dalla paura
Il colombiano Einar Rubio (Team Movistar) ha vinto la tredicesima tappa del 106° Giro d’Italia, la mutilata cavalcata, interamente in territorio svizzero, che ha portato i corridori da Le Chable a Crans Montana, lungo 74 chilometri dei 199 originariamente previsti. Rubio ha vinto uno sprint a tre precedendo il francese Thibaut Pinot (Groupam FDJ), secondo a 6”, e l’ecuadoriano Jefferson Cepeda, terzo a 12”. Il gruppo dei migliori è arrivato a 1’35”. Immutata la classifica generale con il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) in maglia rosa con 2” di vantaggio sullo sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma) e con il portoghese Joao Almeida (Team UAE Emirates) terzo a 22”.
Con una decisione discutibile, dettata dalla paura di condizioni atmosferiche negative che non si sono mai materializzate, la frazione è stata ridotta drasticamente nel chilometraggio con l’eliminazione del Colle del Gran San Bernardo. La partenza è stata, quindi, spostata ai piedi della seconda salita di giornata, la Croix de Coeur. Il tempo d’abbassare la bandiera a scacchi è partivano all’attacco in sei: i francesi Pinot e Valentin Paret-Peintre (AG2R Citroen), l’ecuadoriano Cepeda, il canadese Derek Gee e l’americano Matthew Riccitello (Israel Premier Tech) e il colombiano Rubio. Rapidamente gli attaccanti guadagnavano due minuti sul gruppo dei migliori dove la Ineos manteneva un’andatura sostenuta ma non impossibile. Sia i fuggitivi che il plotone affrontavano con massima prudenza la discesa della Croix de Coeur. All’inizio dell’ascesa che portava al traguardo andavano via Cepeda, Pinot e Rubio che, pur scattandosi ripetutamente in faccia, riuscivano a mantenere un vantaggio sufficiente per giocarsi il successo di giornata. Prevaleva alla fine il colombiano, molto abile nello sfruttare, a suo favore, i continui dispetti tra i francese e l’ecuadoriano. I migliori replicavano quanto avvenuto una settimana fa a Campo Imperatore.
Domani il Giro rientra in Italia con una frazione che non dovrebbe sottrarsi ad un volatone di gruppo. E’ pur vero che dopo 56 dei 194 chilometri previsti c’è da scalare il GPM di prima categoria del Passo del Sempione con il transito in vetta a quota 2004. I 138 chilometri seguenti, tuttavia, prima in discesa e poi in pianura, dovrebbero consentire al gruppo di compattarsi. Sarà una grande occasione per Jonathan Milan (Bahrain Victorious) per consolidare ulteriormente la sua posizione di vertice nella classifica a punti, resa ancor più forte da ritiro oggi del suo principale avversario, il danese Mads Pedersen (Trek Segafredo).