Giro d’Italia 2023: la fuga va all’arrivo, il gruppo va in vacanza
Il trentino Davide Bais (Eolo KOMETA) ha vinto la settima tappa del 106° Giro d’Italia che viaggiava da Capua ai 2.130 metri di Campo Imperatore sul Gran Sasso d’Italia lungo 218 chilometri, teoricamente molto impegnativi. Il corridore di Rovereto, fratello minore del compagno di squadra Mattia, ha colto la sua prima vittoria da professionista, precedendo di 9″, sul primo traguardo in salita di quest’anno, il ceco Karel Vacek (Corratec Selle Italia) con il comasco Simone Petilli (Intermarchè Circus Wanty) terzo a 16″. Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) ha conquistato la quarta moneta vincendo la volata del gruppo dei migliori giunto staccato di 3’10”. Resta immutata la classifica generale al termine d’una giornata in cui i pretendenti alla vittoria finale si sono presi una vacanza. Il norvegese Andreas Leknessund (Team DSM) ha conservato la maglia rosa con un margine di 28″ sul campione del mondo in linea e 30″ sul francese Aurelien Paret-Peintre (AG2R Citroen).
Difficile commentare una frazione che praticamente non si è corsa. I primi tre classificati insieme all’eritreo Enoch Muluebrhan (Green Project Bardiani CSF Falzanè) sono partiti all’attacco al quarto chilometro di corsa con il beneplacito del plotone che non ha praticamente mai reagito. Sul primo GPM di giornata, Roccaraso, la fuga raggiungeva il suo massimo distacco, un cabalistico 11’11”. Era proprio su questa ascesa che perdeva irrimediabilmente contatto Muluebrhan. Il margine dei tre fuggitivi si erodeva molto lentamente. A 30 chilometri dal traguardo, all’imbocco della salita conclusiva, il distacco era ancora di otto minuti. Era chiaro, a questo punto, che a giocarsi la vittoria sarebbero stati i tre battistrada.
La tappa di domani, l’ottava di questa edizione della corsa rosa, andrà da Terni a Fossombrone lungo 207 chilometri. Negli ultimi 50 verrà affrontata due volte la salita dei Capuccini, con l’ultimo passaggio a soli 5.900 metri dall’arrivo. In mezzo, ci sarà da scalare il Monte delle Cesane, in cima al quale si transitera’ ai meno 37 dal traguardo. Considerata la non belligeranza odierna, c’è da sperare che non pesi nella testa dei corridori, spingendoli nuovamente all’attendismo, la cronometro romagnola di domenica.