Giro d’Italia 2023, decima tappa: il sigillo del baffo d’oro
Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education Easy Post) ha vinto la decima tappa del 106° Giro d’Italia, lungo i 196 chilometri transappenninici da Scandiano a Viareggio. Il vichingo ha sconfitto nettamente in volata i due compagni d’avventura che con lui hanno condiviso 150 chilometri di fuga: il canadese Derek Gee (Israel Premier Tech), che, come sabato scorso a Fossombrone, ha guadagnato la piazza d’onore, e l’irriducibile friulano Alessandro De Marchi (Jayco Alula), giunto terzo a 2”. A cinque giorni di distanza dal connazionale Mads Pedersen (Trek Segafredo), che oggi ha regolato in volata il gruppo guadagnando la quarta moneta a 51”, anche Nielsen entra nel club esclusivo dei campioni capaci di vincere almeno una tappa in tutti i tre grandi giri.
Si conferma in maglia rosa, vestita dopo l’abbandono di Remco Evenepoel (Soudal Quick Step), il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) che precede in graduatoria di 2” lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma) con il compagno di squadra, il londinese Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers), terzo a 5”. Segue in classifica generale il portoghese Joao Almeida (Team UAE Emirates), quarto a 22”, tallonato dall’ex capo classifica, il norvegese Andrea Leknessund (Team DSM), quinto a 35”, e dal migliore degli azzurri Damiano Caruso (Bahrain Victorious), salito in sesta posizione a 1’28” grazie al ritiro in corsa del russo Aleksandr Vlasov (Bora Hansgrohe) per problemi intestinali.
Sotto una pioggia incessante si è assistito a una frazione d’altri tempi con i tre eroi di giornata che, insieme al vincitore di Campo Imperatore Davide Bais (Eolo KOMETA), prendevano rapidamente il largo, guadagnando quattro minuti sul gruppo prima d’affrontare la principale asperità di giornata: il Passo delle Radici, GPM di seconda categoria a quota 1.527. Passava primo in vetta il trentino che così consolidava la sua maglia azzurra di capofila degli scalatori. Compiuta la missione, Bais si staccava in discesa. Il plotone, intanto, si frantumava in più parti con pioggia e freddo che si rivelavano ostacoli ancor più ostici del percorso. Restava irrimediabilmente staccato, in questo frangente, l’australiano Jay Vine (Team UAE Emirates), decimo in classifica a 2’24 questa mattina alla partenza da Scandiano.
A 40 chilometri dal traguardo il vantaggio dei battistrada sul gruppo dei migliori era sceso a 2’15”. Con il distacco sceso a un minuto ai meno 18 dal traguardo, quello che sembrava l’ormai inevitabile ricongiungimento con il plotone, subiva una inattesa inversione di tendenza nella discesa di Montemagno in cui i tre attaccanti mantenevano inalterato il margine. Nessuna delle squadre dei velocisti s’impegnava a fondo nell’inseguimento, consentendo al trio d’arrivare sul rettilineo finale in piena tranquillità. Partiva ai 2.000 metri Gee che mandava in difficoltà De Marchi ma non sorprendeva Nielsen. Lo scandinavo riagganciava il canadese sotto il triangolo dell’ultimo chilometro, rintuzzando l’ultimo disperato tentativo del rosso di Buja per poi tagliare il traguardo nettamente primo.
Domani andrà in scena l”undecima frazione in cui si doppierà la boa di metà percorso. I 219 chilometri, distanza più lunga di questa edizione, che porteranno i corridori da Camaiore a Tortona, sembrano preludere a una inevitabile volata nella Terra dei Campionissimi. Non si onoreranno i divini Costante Girardengo e Fausto Coppi bensì Serse, lo sfortunato fratello minore dell’airone, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita. Ovviamente, è prevista pioggia dall’inizio alla fine.