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Giro d’Italia 2022: quattro per quattro uguale Cavendish

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Credit: Giro d'Italia / Twitter

Mark Cavendish (Quick Step Alpha Vinyl Team) ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia, ultima in terra magiara. Il manx ha imposto la sua legge sul traguardo di Balatonfured al termine di una sonnacchiosa frazione di 201 chilometri partita da Kaposvar. Al posto d’onore si è piazzato il francese Arnaud Demare (Groupama FDJ) che ha preceduto il colombiano Fernando Gaviria (UAE Team Emirates). Migliore tra gli italiani è stato Jakub Mareczko (Alpecin Fenix), giunto quinto. Resta immutata la classifica generale con l’olandese Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) in maglia rosa con 11” di vantaggio sull’inglese Simon Yates (Team Bikeexchange Jayco) e 16” sul connazionale Tom Dumoulin (Jumbo Visma). Al quarto posto, distanziato di 24”, troviamo il migliore tra gli azzurri, Matteo Sobrero (Team Bikeexchange Jayco), mentre Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan) resta dodicesimo a 30”.

La tappa è stata molto simile a quella inaugurale con il duo della Drone Hopper Androni Giocattoli, formato da Mattia Bais e Filippo Tagliani, che ha nuovamente interpretato l’abbassamento della bandiera da parte del direttore di corsa, Stefano Allocchio, come segnale per andare in fuga. Fortunatamente, a loro si è unito Samuele Rivi (Eolo-Kometa Cycling Team). Non fosse avvenuto ciò, un telespettatore avrebbe potuto pensare che stesse andando in onda la replica della prima frazione. Il trio, nello spazio di 20 chilometri, prendeva un vantaggio di 5’30”sul gruppo che, a questo punto, si destava dal suo torpore, riportando la situazione sotto controllo. Con il ricongiungimento quasi completato ai meno 45, uno scatto di Rivi provocava il cedimento di Tagliani. Il plotone rallentava, concedendo a Bais e Rivi altri 20 chilometri di gloria. Partiva, a questo punto, Pascal Eenkhoorn (Jumbo Visma). Il venticinquenne olandese andava a conquistare il Gpm di Tihany, posto ad 11 chilometri dal traguardo, tentando poi il colpo grosso. Ripreso Eenkhoorn ai meno sei, entravano in scena le squadre dei velocisti. Il wolf pack imponeva la sua legge piazzando il suo treno davanti agli altri sotto la fiamma rossa dell’ultimo chilometro. Michael Morkov (Quick Step Alpha Vinyl Team) lanciava Cannonball che, partito ai trecento metri, resisteva al ritorno di Demare. Per Cavendish è la sedicesima vittoria al Giro d’Italia, a quasi nove anni di distanza dall’ultima datata 26 maggio 2013.

Domani la carovana rosa rientrerà in Italia, trasferendosi in Sicilia. Martedì, da Avola nel siracusano, si salirà, per la quarta volta negli ultimi sei anni sull’Etna. Si affronterà il versante di Nicolosi con il traguardo, dopo 172 chilometri di corsa, posto ai 1892 metri del Rifugio Sapienza. E’ altamente improbabile che si ripeta quanto avvenuto nel 2011, quando Alberto Contador, alla nona tappa, uccise un Giro d’Italia che gli sarebbe poi stato tolto a tavolino a favore di Michele Scarponi. Piuttosto ci sarà da capire se Van der Poel s’impegnerà per tenere la maglia rosa e quanto interessi prendere il simbolo del comando, assumendosi gli oneri ad esso collegato, a Simon Yates. Farà sicuramente freddo ma, se le previsioni del tempo si dimostreranno attendibili, la corsa dovrebbe essere risparmiata dalla pioggia.

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