Giro d’Italia 2022: morto un Lopez, se ne fa un altro
Lennard Kamna (Bora Hansgrohe) ha vinto la quarta tappa del 105° Giro d’Italia, lungo i 172 chilometri che da Avola hanno portato i corridori ai 1892 metri del Rifugio Sapienza sull’Etna. Il tedesco ha preceduto in volata lo spagnolo Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo) con l’estone Rein Taaramae (Intermarchè Wanty Gobert), terzo a 34”. Questi tre corridori hanno anche conquistato le prime tre posizioni della classifica generale con l’iberico in maglia rosa, seguito a 39” dal vincitore di giornata ed a 58” dal baltico.
La sentenza del primo arrivo in salita della corsa rosa, che ha mietuto vittime illustri, non è stata, però, l’unico evento importante di giornata. Infatti, pochi chilometri dopo la partenza, si ritirava Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan) a causa del riacutizzarsi d’un dolore alla coscia, già presente nei giorni precedenti la partenza ungherese. Mentre si consumava il dramma del colombiano, dopo 20 chilometri di scatti e controscatti, si formava al comando un drappello di 14 corridori: Lennard Kamna, Juan Pedro Lopez, Rein Taaramae, Gijs Leemreize (Jumbo Visma), Mauri Vansevenant (Quick Step Alpha Vinyl), Valerio Conti (Astana Qazaqstan), Davide Villella e Remy Rochas (Cofidis), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Stefano Oldani (Alpecin Fenix), Diego Camargo (EF), Erik Fetter (EOLO Kometa), Alexander Cataford (Israel – Premier Tech), Lilian Calmejane (AG2R Citroen). Il plotone si disinteressava lasciando che il vantaggio, nel breve spazio di 15 chilometri, si dilatasse ad 11 minuti.
Nei successivi 100 chilometri il gruppo dimezzava il distacco. Si arrivava così ai meno 25 dall’arrivo dove, in vista del traguardo volante di Biancavilla, un allungo di Oldani frantumava il plotoncino degli attaccanti. Il milanese guadagnava rapidamente un minuto su un sestetto di superstiti, formato da Kamna, Lopez, Taaramae, Leemreize, Vansevenant e Moniquet. Nel frattempo, Richard Carapaz schierava la Ineos Grenadiers in testa al gruppo, imponendo una accelerazione che provocava l’immediato cedimento dei velocisti e della maglia rosa Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix). A dieci chilometri dal traguardo, Lopez rompeva gli indugi, raggiungendo e superando Oldani nello spazio di duemila metri. Partiva, poi, all’inseguimento dell’andaluso, Kamna mentre nel contingente dei big cedevano, nell’ordine, Tom Dumoulin (Jumbo Visma) e Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan).
Kamna agguantava Lopez a duemila metri dal traguardo. I due trovavano subito l’accordo, facendo capire che, all’arrivo, si sarebbero spartiti vittoria di giornata e maglia rosa. Rinveniva prepotente da dietro Taramae ma era ormai troppo tardi. Kamna vinceva facilmente lo sprint bissando così il successo di Villard de Lans al Tour de France 2020. Lopez fingeva di rammaricarsi, gongolando sotto i baffi per la conquista del simbolo del primato. I migliori, un gruppetto ridotto a venti unità, arrivavano a 2’37, regolati allo sprint da Carapaz. Tra questi, era presente un solo ciclista italiano, Giulio Ciccone (Trek Segafredo), anche se l’eterno Domenico Pozzovivo (Intermarchè Wanty Gobert) perdeva solo pochi secondi.
La classifica virtuale dei favoriti vede sempre l’inglese Simon Yates (Team Bikeexchange Jayco) al comando con 13” sull’olandese Wilco Kelderman (Bora Hansgrohe), 18” sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates), 24” sull’ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grendaiers) ed il francese Romain Bardet (Team DSM) con lo spagnolo Mikel Landa (Bahrain Victorious) a 33”. Non dovrebbero esserci mutamenti in graduatoria nelle prossime 48 ore in cui vivremo due frazioni che paiono destinate ad un volatone di gruppo. Domani, infatti, andrà in scena la seconda, ed ultima, frazione siciliana. Si pedalerà da Catania a Messina, 174 chilometri comprendenti, poco prima di metà percorso, la salita di Portella Mandrazzi. Su questa ascesa, nel 1954, Fausto Coppi, in maglia iridata, andò in crisi, uscendo di classifica. Domani i suoi effetti saranno decisi dalla vis pugnandi dei corridori.o