Giro d’Italia 2022: Oldani su Rota, sprint fratricida nella Superba
L’italiano Lorenzo Oldani (Alpecin Fenix) ha vinto la dodicesima tappa del 105° Giro d’Italia, la più lunga di questa edizione. Al termine dei 204 chilometri transappenninici da Parma a Genova, il milanese, che già s’era distinto andando all’attacco sull’Etna, ha preceduto un altro lombardo, il bergamasco Lorenzo Rota, con l’olandese Gijs Leemreize (Jumbo Visma) che si è piazzato terzo.
Immutata la classifica generale con lo spagnolo Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo) che ha conservato la maglia rosa con 12″ di vantaggio sulla coppia formata dall’ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e dal portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Da segnalare, nelle posizioni di rincalzo, il recupero del tulipano Wilco Kelderman (Bora Hansgrohe) che, entrando nella fuga di giornata, ha recuperato dieci posizioni, salendo in dodicesima piazza a 2’51”.
In partenza dalla città ducale, dopo vari scatti e controscatti, si formava un gruppo di 25 attaccanti che si presentava all’inizio del Passo del Bocco, principale asperità di giornata, posta a metà percorso, con un vantaggio di cinque minuti sul plotone della maglia rosa. L’olandese Bauke Mollema (Trek Segafredo) transitava per primo al GPM in cui gli attaccanti restavano compatti, transitando poi in discesa davanti alla stele che ricordava il tragico incidente in cui 11 anni fa perse la vita Wouter Weylandt.
La selezione, che era mancata sul Bocco, ha avuto, invece, luogo sul successivo GPM, il Passo della Colletta, situato a 50 chilometri dall’arrivo. Rota rompeva gli indugi. Lo seguivano Oldani e Leemreize. Si formava così il terzetto che si sarebbe giocato il successo di giornata. Tentavano di rientrare sui tre battistrada Kelderman e Mollema, accompagnati da Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) e Lucas Hamilton (BikeExchange Jayco), ma non c’era nulla da fare. Oldani, sfruttando la sua esperienza di pistard, impostava la volata in prima posizione, volutamente battezzando il ciglio sinistro della strada, così da dover controllare solo da un lato i due avversari. Partiva, poi, ai duecento metri, rintuzzando il rientro tardivo di Rota.
Domani va in scena la tredicesima tappa, una breve passeggiata da Sanremo a Cuneo di soli 150 chilometri. La presenza del Col di Nava, dopo un terzo di gara, non dovrebbe alterare il copione che offre la penultima occasione ai velocisti.