Giro d’Italia 2022: La resurrezione di Jai
Giro d’Italia 2022: La resurrezione di Jai
L’australiano Jai Hindley (Bora Hansgrohe) ha vinto la nona tappa del 105° Giro d’Italia, lungo i 191 chilometri che da Isernia portavano al Blockhaus della Maiella, superando un dislivello di oltre 5.000 metri. Il ventiseienne di Perth, che 19 mesi fa partì in maglia rosa nella cronometro finale del Giro autunnale solo per vedersela sfilare da Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) all’ombra del Duomo di Milano, ha preceduto sul traguardo, al termine di un avvincente testa a testa, il francese Romain Bardet (Team DSM) e l”ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grendaiers). A completare il sestetto che si è giocato il successo di giornata, al quarto posto si è piazzato lo spagnolo Mikel Landa (Bahrain Victorious) che ha preceduto il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) ed un commovente Domenico Pozzovivo (Intermarchè Wanty Gobert), migliore degli italiani, con il suo sesto posto. Da segnalare la dignitosa prova di Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), ottavo sul traguardo a 34” dal vincitore.
La classifica generale risulta fortemente setacciata da una frazione che ha visto uscire in via definitiva dalla lotta per la vittoria finale l’inglese Simon Yates (Team Bikeexchange Jayco) ed il ragazzo di casa Giulio Ciccone (Trek Segafredo), entrambi giunti al traguardo con distacchi abissali. Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo) ha conservato a fatica la maglia rosa. L’andaluso, ora, precede in classifica Almeida di 12”. Seguono, racchiusi in uno spazio ristrettissimo, Bardet, terzo a 14”, Carapaz quarto a 15” e Hindley, quinto a 20”. Pozzovivo è il migliore degli azzurri, ottavo in graduatoria a 54”, seguito da Nibali, risalito al tredicesimo posto a 3’04”.
La tappa, fino all’imbocco dell’ultima salita, ha avuto il suo grande protagonista in Diego Rosa (Eolo Kometa). L’albese, dopo le prove generali di giovedì nella frazione calabra, ha attaccato fin dalla partenza facendo mambassa di punti nei GPM. In questo modo ha conquistato la maglia azzurra degli scalatori, togliendo il simbolo del primato al vincitore della tappa di Potenza, l’olandese Koen Bouwman (Jumbo Visma). In questo suo cimento, Rosa è stato accompagnato da altri otto corridori: Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan Team), Natnael Tesfatsion ed Eduardo Sepúlveda (Drone Hopper – Androni Giocattoli), Felix Gall e Nans Peters (AG2R Citroën Team), Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè), Jonathan Klever Caicedo (EF Education-EasyPost) e James Knox (Quick-Step Alpha Vinyl Team). La Ineos, tuttavia, non ha mai consentito alla fuga di lievitare oltre un vantaggio controllabile, ponendo termine ad essa a venti chilometri dal traguardo.
Cominciava a questo punto la corsa tra gli aspiranti al successo finale. Cedevano quasi subito Ciccone e Yates mentre Almeyda sembrava ripetutamente sul punto di crollare ma, in qualche modo, resisteva. Ai meno sette, complice uno sbandamento che lo costringeva a mettere piede a terra, si staccava la maglia rosa Lopez che, però, non si perdeva d’animo e continuava a salire con il suo passo. A quattro chilometri dall’arrivo partiva Carapaz, subito seguito da Bardet e Landa. A 50 metri di distanza da questo trio, se ne formava un altro con Almeida, Hindley e Pozzovivo che più volte rientrava sul primo, per poi staccarsi di nuovo ad ogni successivo scatto. La breve discesa, in coincidenza con l’ultimo chilometro, vedeva il definitivo ricompattamento del sestetto che andava a giocarsi il successo di giornata con la sorprendente vittoria di Hindley.
Domani è in programma la seconda giornata di riposo che servirà a molti per leccarsi le ferite della feroce frazione odierna. Martedì si ripartirà da Pescara con destinazione Jesi. Saranno 197 chilometri completamente pianeggianti nella prima metà e continuamente ondulati nella seconda che sembrano strizzare l’occhio ai coraggiosi che vorranno tentare la via della fuga.