Giro d’Italia 2021, quattordicesima tappa: non solo Alberto Tomba a Castel dei Britti
Il bolognese Lorenzo Fortunato (Eolo KOMETA) ha vinto, a sorpresa ma con pieno merito, la 14ma tappa del 104° Giro d’Italia che portava i corridori da Cittadella ai 1.730 metri del Monte Zoncolan. Fortunato, di Castel dei Britti come Alberto Tomba, ha proceduto di 26″ all’arrivo lo sloveno Jan Tratnik (Bahrain Victorious) con l’ottimo Alessandro Covi (UAE Emirates). Quarto a 1’43 la maglia rosa Egan Bernal (Ineos Grenadiers) che ha ulteriormente rafforzato il suo controllo sul Giro. Ora il colombiano può vantare un vantaggio di 1’33” su Simon Yates (Bike Exchange) con Damiano Caruso (Bahrain Victorious) che conserva la terza posizione a 1’51” con sei secondi di vantaggio su Alexander Vlasov (Astana Premier Tech) che ha perso due posizioni in classifica.
La tappa presentava tre GPM: Castello di Canepa, dopo 73 km, e la Forcella Monte Rest, dopo 147, prima dell’ascesa finale ai 1.730 metri del traguardo con gli ultimi 4 km con una pendenza media del 12%, compreso un muro finale al 27% all’ultimo chilometro. Dopo 20 km partiva una fuga forte di 11 corridori: Andrii Ponomar (Androni Giocattoli Sidermec), Jan Tratnik (Bahrain Victorious), George Benett ed Edoardo Affini (Jumbo Visma), Vincenzo Albanese e Lorenzo Fortunato (Eolo KOMETA), Bauke Mollema e Jacopo Mosca (Trek Segafredo), Alessandro Covi (UAE Emirates), Remy Rochas (Cofidis) e Nelson Oliveira (Team Movistar). Gli attaccanti guadagnavano rapidamente sette minuti fino a quando l’Astana non si prendeva l’onere di fare l’andatura per assicurarsi che il vantaggio non aumentasse a dismisura.
La situazione restava cristallizzata grazie agli sforzi di Affini e Mosca, il cui lavoro davanti consentiva agli attaccanti di prendere la salita finale con 6’30” di vantaggio. Ai meno dieci dall’arrivo partiva davanti Tratnik proprio nel momento in cui la Ineos si assumeva il comando delle operazioni nel gruppo dei migliori. Il vantaggio degli originali attaccanti, ormai sparpagliati lungo la salita, cominciava a scendere. Nel frattempo, Fortunato partiva da dietro e si portava su Tratnik a 5 km dall’arrivo. Cominciavano i cedimenti tra i big. Il primo era purtroppo Vincenzo Nibali (Trek Segafredo) che all’arrivo avrebbe accusato 12 minuti.
Iniziava il tratto duro, gli ultimi 4 km al 13%. Fortunato staccava Tratnik e si involava verso la vittoria. Dietro partiva Yates che frantumava il gruppo, eccezion fatta per l’uomo in maglia rosa. Bernal, con grande cinismo, sfruttava il lavoro del britannico per distanziare Vlasov e Caruso. Poi, impietosamente, a 500 metri dal traguardo lasciava l’inglese sul posto per guadagnare altri secondi preziosi. Domani è in programma la 15ma tappa, una passeggiata tutta isontina di 147 km da Grado a Gorizia con tanto di sconfinamento in Slovenia, terra egemone del ciclismo contemporaneo. Con lo Zoncolan nelle gambe e la prospettiva del tappone dolomitico l’indomani dovrebbe esserci gloria anche per i comprimari.