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Tappa e maglia per Bernal che mette le mani sul Giro

Immagine di copertina
Egan Arley Bernal. Credit: ANSA

Egan Bernal (Ineos Grenadiers) ha vinto la nona tappa del 104esimo Giro d’Italia, la frazione appenninica in terra abruzzese di 158 chilometri da Castel di Sangro a Rocca di Cambio – Campo Felice con ben quattro GPM ed un finale in sterrato. Il vincitore del Tour de France 2019 ha preceduto di 7” Giulio Ciccone (Trek Segafredo) giunto insieme al russo Alexander Vlasov (Astana Premier Tech). Quarto si è piazzato a 10” Remco Evenepoel (Deceuninck Quick Step) seguito da Daniel Martin (Israel Start Up Nation) con Damiano Caruso (Bahrain Victorious) sesto a 12”. L’ungherese Attila Valter (Groupama FDJ), maglia rosa questa mattina alla partenza, è giunto 25esimo a 49” dal vincitore. Bernal, in aggiunta al successo di giornata, ha conquistato il simbolo del comando. Ora può vantare un vantaggio in classifica generale di 15” su Evenepoel con Vlasov terzo a 21”. Ciccone, quarto a 36”, è il migliore degli italiani con Caruso, settimo a 45.

La frazione è stata movimentata fin dal via anche per merito di un attacco di Damiano Caruso sulla prima salita, il Passo di Monte Godi, che provocava l’immediata reazione del gruppo. Nella discesa, il compagno del siciliano Matej Mohoric (Bahrain Victorious), insieme a lui in avanscoperta, era vittima di una spaventosa caduta, fortunatamente senza gravi conseguenze. Rientrato questo primo tentativo si doveva attendere fino al passaggio ad Anversa degli Abruzzi perché si materializzasse la fuga di giornata forte dei seguenti 17 corridori: Tony Gallopin, Geoffrey Bouchard (Ag2r), Luis León Sánchez Gil (Astana), Filippo Zana e Giovanni Visconti (Bardiani), Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe), Nicolas Edet (Cofidis), Simon Carr e Ruben Guerreiro (EF Education-Nippo), George Bennett e Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Einer Augusto Rubio (Movistar), Tanel Kanger (BikeExchange), Michael Storer (Team DSM), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Eduardo Sepulveda (Androni-Sidermec).

Il gruppo, guidato dalla Groupama FDJ, concedeva agli attaccanti tre minuti di vantaggio. Le salite di Forca Caruso ed Ovindoli vedevano il drappello dei fuggitivi sgretolarsi. Al GPM di Ovindoli a 27 chilometri dall’arrivo transitavano per primi Bouchard e Carr seguiti a 16” da Bouwman, Mollema e Storer. Il gruppo, in rimonta, passava a 2’18”. Nell’Altipiano delle Rocche, che precedeva l’inizio della salita verso Rocca di Cambio, Bouchard s’involava tentando l’azione solitaria. Ai meno 5 partiva al suo inseguimento Bouwman mentre il plotone con i migliori, sotto l’energica azione della Ineos Grenadiers si portava ad un minuto.

L’olandese piombava sul transalpino a 1.500 metri dal traguardo, subito dopo l’inizio del tratto in sterrato, ma non lo saltava. I due indugiavano a studiarsi incuranti che dietro Gianni Moscon (Ineos Grenadiers) stava riportando sotto il gruppo. Agli 800 metri partiva Bernal che, nel giro di poche pedalate, fagocitava i malcapitati superstiti della fuga, superandoli a tripla velocità. Tentavano di resistere alla prorompente azione del colombiano Ciccone e Vlasov ma, alla fine, anche loro erano costretti a cedere, seppur limitando i danni. Bernal spingeva fino all’ultimo metro per guadagnare quanto più possibile, non esultando in alcun modo neanche dopo l’arrivo.

Domani va in scena la decima tappa che precederà il primo giorno di riposo. Sono solo 139 i chilometri che separano L’Aquila da Foligno. Il terreno, fortemente vallonato, si presterebbe pure a delle fughe. Sempre che qualcuno abbia la forza per attaccare.

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