Senza la Parigi-Roubaix è un Giro delle Fiandre che vale doppio
Si corre domani la 105esima Ronde Van Vlaanderen, il Giro delle Fiandre, la seconda classica monumento stagionale. In circostanze normali, questo evento, sacro per il Belgio di espressione fiamminga, avrebbe catapultato a bordo strada due milioni di persone. Non sarà così in questa edizione pasquale che si disputerà, proprio come sei mesi fa, senza spettatori.
Non è il caso di lamentarsi, tuttavia, considerando la sorte della Parigi-Roubaix, che si sarebbe dovuta correre l’11 aprile prossimo, saltata l’anno scorso e recentemente rimandata a domenica 3 ottobre. Da qualche anno il Fiandre ha cambiato pelle con il Muro di Grammont, tradizionale trampolino di lancio verso la vittoria, un tempo posto a 15 km dall’arrivo ed ora piazzato lontano dalle fasi decisive, se non addirittura omesso come quest’anno.
Nondimeno, non mancheranno le insidie con ben 19 muri, dalle pendenze arcigne, dislocati lungo i 254 km da Anversa a Oudenaarde. Una prima metà del tragitto relativamente tranquilla farà da preludio, poco prima di metà percorso, alla prima delle tre ascese previste al Vecchio Kwaremont, 2200 metri prevalentemente in pavé con pendenza media al 4% e massima all’11%.
Fu su questo strappo che nel 2019 Albero Bettiol creò i presupposti per la splendida quanto inattesa sua vittoria, l’ultimo successo di un italiano in una classica monumento. In realtà, è verosimile che siano i due passaggi successivi sul Kwaremont a decidere la corsa, tenendo conto che ad entrambi seguirà dopo pochi chilometri un altro muro che ha fatto la storia recente del Fiandre: il feroce Paterberg, lungo solo 360metri, tutti in pavé, con una pendenza media del 12,9% e massima del 20,3%.
Ci sarà spazio, dopo il primo Paterberg anche per il mitico Koppenberg, punto d’apertura delle ostilità nell’antico tracciato. La peculiarità antistorica di questo breve muretto in pavé, 600 metri con pendenza media all’11,6% e massima al 22%, sta nella ristrettezza della sede stradale.
Quando affrontato, come prima asperità di giornata dal gruppo compatto, era preceduto da una volata di 10 km per prendere la posizione migliore all’imbocco della salita. Affrontato a due terzi del percorso, con il plotone già scremato, questa mattanza non avrà più luogo. Solitamente, dopo l’ultimo passaggio sul Paterberg, a poco più di 10 km dal traguardo, la situazione in corsa è definita.
Nonostante la strada, con l’interminabile rettilineo finale, sembri idonea per favorire i ricongiungimenti, raramente chi è stato staccato riesce a rientrare semplicemente perché le forze, dopo sette ore di gara, sovente al freddo e sotto la pioggia, sono ridotte al lumicino.
Simile ad un GP di Formula 1 la Ronde 2021 si presenta con uno schieramento dei partenti ben delineato. In prima fila ci sono i duellanti del nuovo ciclismo, coloro che l’anno scorso si sono contesi la vittoria in un drammatico testa a testa finale: Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) e Wout van Aert (Jumbo-Visma). Peter Sagan (Bora – Hansgrohe), trionfatore nel 2016, ed il campione del mondo Julian Alaphillipe (Deceuninck – Quick Step) guidano il lotto degli sfidanti. Jasper Stuyven (Trek – Segafredo), recente vincitore della Milano-Sanremo, il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates), primo nel 2015, l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange), il campione olimpico Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team) ed il fiammingo Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step), compagno di squadra della maglia iridata, appaiono i più autorevoli tra gli outsider.
La pattuglia azzurra è limitata a 12 atleti con un poker d’eccellenza: il vincitore del 2019 Alberto Bettiol (EF Education – Nippo), il campione d’Italia e d’Europa Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS), il vicecampione del mondo di Harrogate, Matteo Trentin (UAE-Team Emirates) e l’intraprendente bresciano Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious). Vederli protagonisti nel finale sarà già un ottimo risultato. Si partirà alle 10.00 con arrivo intorno alle 17.00. Diretta televisiva integrale per addolcire una Pasqua forzatamente domestica.
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