Enrico Varriale indagato per stalking nei confronti dell’ex compagna: “Mi ha insultata e picchiata”. Lui: “Accuse false”
Enrico Varriale, storico giornalista di Rai Sport, è indagato per stalking nei confronti della ex compagna. La vicenda è stata anticipata dal Corriere della Sera, che riporta ampi stralci del provvedimento. Secondo quanto riferisce il quotidiano, il giudice delle indagini preliminari Monica Ciancio ha disposto nei confronti del cronista il “divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa”. Insieme alla duplice prescrizione di “non comunicare con lei” neppure “per interposta persona” e di “allontanarsi immediatamente in caso di incontro fortuito, riponendosi a 300 metri di distanza”. “Le condotte poste in essere dal Varriale danno conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo”, scrive il giudice.
La donna, svela il Corriere, è una giovane imprenditrice che un anno fa si è trasferita dalle Marche a Roma. Ma dalla fine di luglio le cose tra i due sono cambiate. Secondo l’accusa, la mattina del 6 agosto “durante un alterco per motivi di gelosia, la sbatteva violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole dei calci e, mentre la parte offesa cercava di rientrare in possesso del cellulare che le aveva sottratto, le afferrava il collo con una mano, cagionandole lesioni”.
La donna avrebbe quindi deciso di troncare ogni rapporto con Varriale e recarsi al pronto soccorso del Policlinico Gemelli. “Ferita lacero-contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro, guaribili in cinque giorni”, si legge nel referto dell’ospedale. Due amici hanno anche testimoniato: “Era sconvolta, talmente spaventata da spegnere le luci per evitare che lui si avvedesse che era in casa”.
Una seconda denuncia, quella per stalking, arriva il 14 settembre per “una sequenza di telefonate notturne, citofonate, appostamenti e messaggi insultanti”. Varriale risulta così indagato per atti persecutori, reato punito con la reclusione da 1 a 6 anni e mezzo. Il giornalista però respinge ogni accusa: “Non ho mai stalkerizzato nessuno e chi afferma questo ne risponderà in tutte le sedi. È una dolorosa vicenda personale che avrei preferito rimanesse tale – fa sapere al Corriere -. Purtroppo però mi sono state rivolte, e rese pubbliche, accuse del tutto false. Sono sicuro che riuscirò a dimostrare la loro infondatezza facilmente e in tempi brevi”.
Secondo quanto ricostruito dai magistrati, i “repentini scatti d’ira” del giornalista sarebbero da ricondurre a tre fattori che negli ultimi mesi gli avrebbero provocato forte stress: l’aver dovuto rinunciare alla presentazione della finale degli azzurri agli Europei dopo essere entrato in contatto con un positivo al Covid, il procedimento disciplinare a suo carico per non aver rispettato la quarantena, e, infine, la mancata conferma nel ruolo di vicedirettore di Rai Sport.
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