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Home » Sport

Preziosi: “Noi del Genoa non abbiamo contattato l’Asl, perché De Laurentiis l’ha fatto? Ora il calcio è nel caos”

Immagine di copertina
Enrico Preziosi, presidente del Genoa, e Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli

“Un brutto precedente. Noi la Asl non l’abbiamo contattata, il Napoli evidentemente sì, sarebbe bello sapere perché De Laurentis l’ha fatto”. Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, in un’intervista a Selvaggia Lucarelli su Radio Capital, dice la sua sulla partita (non giocata) Juventus-Napoli e sulla situazione del calcio alle prese con il Covid.

“Quello di ieri sera è stato un brutto precedente, si pensava ci fosse un protocollo molto chiaro a cui tutte le società avrebbero dovuto attenersi e invece le Asl locali lo bypassano provocando un caos. Da adesso qualsiasi società che interpelli la Asl locale, anche con un solo positivo, potrà non giocare perché decide qualcun altro”. Di seguito un estratto dell’intervista su Radio Capital con Selvaggia Lucarelli.

Presidente, ma non è obbligatorio contattare la Asl in caso di positività tra i giocatori come in qualsiasi altro caso fuori dal calcio?
“No, quando sono stati contagiati Perin e l’altro giocatore il protocollo prevedeva che, se avessimo avuto più di 10 positivi, avremmo potuto chiedere sospensione, quindi no”.
Perciò lei dice che De Laurentis ha contattato la Asl e non il contrario?
“Sembra così, è stato il Napoli a contattare la Asl”.

Non voleva giocare la partita?
“Non me lo faccia dire, è qualcosa che si intuisce, è evidente che noi non l’abbiamo contattata la Asl con due positivi e abbiamo giocato”.
Perché non volevano giocare? Perché Elmas e Zielinski fuori rosa erano un problema?
“Bella domanda. Sarebbe bello saperlo da De Laurentis”.

Il gemellaggio Genoa-Napoli scricchiola?
“Non si mette in discussione un amore così grande”.
Come lo vede il futuro del calcio?
“Sono molto preoccupato, a questo punto basta un contagiato a società per far saltare l’evento. Così la vedo molto male”.

Leggi anche: Juventus-Napoli, i quattro documenti che hanno generato il caos

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