Anche El Shaarawy difende Mahmood: “Nel 2019 nessuno dovrebbe avere problemi con le sue origini”
Il calciatore della Roma, come il vincitore di Sanremo 2019, ha madre italiana e padre egiziano
EL SHAARAWY DIFENDE MAHMOOD – È stato uno dei tormentoni dell’ultimo Festival di Sanremo: la vittoria di Mahmood, artista milanese con madre italiana e padre egiziano, ha scatenato diverse polemiche, soprattutto da parte di chi ha interpretato il successo del giovane rapper come un premio per le sue origini.
Nonostante Mahmood si sia definito più volte italiano al cento per cento (“Non credo di essere un simbolo per nessuno per il semplice fatto che sono nato e cresciuto a Milano”), in tanti, in primis il ministro dell’Interno Matteo Salvini, hanno visto in lui un simbolo dell’accoglienza. Un tema diametralmente opposto alla linea sul tema dell’immigrazione seguita dal governo formato da Lega e Movimento Cinque Stelle.
Dopo quasi due settimane dalla fine del Festival, la questione della vittoria di Mahmood continua a tenere banco. Venerdì 22 febbraio, a intervenire sulla questione è un personaggio pubblico che solo apparentemente non ha nulla a che fare con l’argomento: Stephan El Shaarawy.
Il calciatore della Roma, infatti, conosce benissimo la situazione del cantante di “Soldi“, dal momento che la vive in prima persona: anche il giocatore infatti ha la mamma italiana (Lucy, di Savona) e il padre egiziano (Sabi). Oltre alla cittadinanza italiana, El Shaarawy ha anche quella svizzera, ma nella sua carriera ha sempre vestito la maglia della Nazionale del nostro Paese.
In un’intervista a Dazn alla vigilia di Frosinone-Roma, l’esterno offensivo ha risposto a una domanda sulle polemiche su Mahmood: “Nessuno nel 2019 – ha detto – dovrebbe avere problemi per le origini. Io e lui abbiamo le stesse origini, ma posso dire che io non ho mai avuto problemi per questo”.
“Mi sono sempre sentito italiano – ha continuato il calciatore – ho giocato in tutte le Nazionali, fin dall’Under 16, non ho mai avuto problemi per le mie origini. E non dovrebbe averne nessuno. La mia esperienza nel 2019 dovrebbe essere la normalità. Ma non solo nel calcio o nella musica, in generale”.
Evidentemente, però, il governo giallo-verde non è della stessa idea di El Shaarawy. A dimostrarlo non solo il polverone sollevato attorno alla vittoria di Mahmood a Sanremo, ma anche e soprattutto la proposta – a firma Alessandro Morelli, deputato leghista e presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera – di limitare il numero delle canzoni straniere nelle radio italiane.