Djokovic: “No di Wimbledon a giocatori russi e bielorussi una decisione folle”
Il numero uno del mondo a tennis Novak Djokovic ha definito “folle” la decisione di vietare ai giocatori di Russia e Bielorussia a seguito dell’invasione dell’Ucraina di partecipare al torneo di Wimbledon, il più antico e prestigioso al mondo. La decisione è stata annunciata ieri dagli organizzatori, secondo i quali tutti i giocatori russi e bielorussi non potranno partecipare al Grand Slam di quest’anno a causa dell’invasione, che la Russia definisce “operazione speciale”.
Il torneo sull’erba è il primo nello sport del tennis a vietare l’accesso a giocatori individuali provenienti da due Paesi. Come conseguenza, il numero due al mondo tra gli uomini, il russo Daniil Medvedev, e la quarta donna più forte al mondo, Aryna Sabalenka, della Bielorussia, non potranno partecipare al torneo che si terrà dal 27 giugno al 10 luglio.
Cresciuto in Serbia, Djokovic ha dichiarato che gli atleti non hanno nulla a che fare con il conflitto in corso. “Ho sempre condannato la guerra, non la sosterrò mai essendo io stesso un figlio della guerra”, ha detto ai giornalisti durante il Serbia Open, il torneo ATP 250 che si è tenuto a Belgrado.
“So quanti traumi possa provocare. Sappiamo tutti cosa è successo in Serbia nel 1999. Nei Balcani abbiamo avuto molte guerra nella storia recente”, ha aggiunto il campione di tennis. “Tuttavia, non posso sostenere la decisione di Wimbledon”, ha detto, “penso sia folle. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato finale non è mai buono”.