Diritti tv Serie A, ecco dove si vedranno le partite di calcio nel triennio 2018/2021
L'accordo per i diritti tv 2018-2021 è arrivato tra la Lega e Sky nella giornata del 13 giugno 2018, dopo il caos dei diritti e l'esclusione di Mediapro
Diritti tv calcio Serie A, la decisione è arrivata: sarà Sky a trasmettere le partite di calcio per il triennio 2018/2021, dopo la presentazione delle offerte e l’apertura delle buste avvenuta nella giornata del 13 giugno 2018.
Le offerte sono arrivate come da regolare richiesta entro le ore 11 del 13 giugno, e sono state presentate da Sky, Mediaset e Perform.
Nessuna offerta è arrivata da Mediapro, protagonista di un lungo braccio di ferro per la cessione dei diritti televisivi non accettata dalla Lega Serie A di calcio, o da Tim e da Italia Way.
Lo scorso 9 maggio la decisione del giudice del Tribunale di Milano aveva di fatto annullato i diritti tv a Mediapro per violazione delle norme Antitrust, accogliendo l’istanza presentata da Sky.
E il 28 maggio 2018 l‘Assemblea della Lega Serie A aveva votato per l’annullamento della risoluzione Mediapro, riaprendo di fatto la gara per l’appalto della cessione dei diritti tv sulla trasmissione delle partite di calcio.
Diritti tv calcio Serie A | Come funziona l’assegnazione
La decisione in merito all’assegnazione dei diritti tv della Serie A per la trasmissione televisiva delle partite di calcio nel triennio 2018-2021 è arrivata il 13 giugno 2018 a partire dalle 11, orario di presentazione delle buste.
Come riportato da Rainews, le buste con le offerte presentate da Sky, Mediaset e Perform, sono state aperte dall’Assemblea, convocata alle 12, davanti al notaio. Nello stesso momento veniva annunciata la sede dei Mondiali di calcio 2026.
Le offerte sono state valutate dai club “fissi” della serie A, mentre sono esclusi dal voto i club retrocessi e quelli neopromossi in Serie A per il campionato 2018/2019. Qui tutti gli aggiornamenti sul calciomercato della Serie A per il campionato 2018/2019.
Il bando prevedeva che offerte inferiori al prezzo minimo complessivo di 1.1 miliardi di euro avrebbero potuto spingere la Lega ad una fase separata di rilanci da tenersi durante il pomeriggio, cosa che effettivamente si è verificata.
In questo caso si sarebbe proceduto all’assegnazione totale o parziale dei tre pacchetti dei diritti tv calcio, quotati rispettivamente 452, 408 milioni e 240 milioni di euro.
I tre pacchetti prevedono: uno tre partite a giornata (sabato alle 18, domenica alle 15 e 20.30), uno quattro partite (sabato alle 15, domenica alle 15 e 18, e il posticipo del lunedì), e uno con le restanti tre gare (sabato alle 20.30, domenica alle 12.30 e 15).
Nessun operatore potrà comunque disporre di tutte le partite del campionato di calcio italiano, ma sembra allontanarsi lo spettro del doppio abbonamento per via dei possibili accordi commerciali tra le aziende private.
Diritti tv calcio Serie A 2018/2021 | Mediapro | Tappe
Il quotidiano Il Messaggero, che ha anticipato la notizia dell’accordo Sky-Perform per la ritrasmissione da una piattaforma all’altra (e bypassa il doppio abbonamento, in caso), ha ricostruito le tappe per l’assegnazione dei diritti tv di calcio Serie A per il triennio 2018/2021, iniziato lo scorso giugno 2017 per il primo bando disertato da Mediaset.
Nel gennaio 2018 Sky e Mediaset avevano raggiunto un’offerta complessiva di 830 milioni di euro, superati dalla busta di Mediapro come intermediario indipendente: 950 milioni più royalties, con rilancio a 1.050 milioni più mille euro.
Lo scorso 5 febbraio 2018 l’assegnazione dei diritti tv Serie A a Mediapro sembrava cosa fatta e a marzo era arrivata la prima caparra.
Ad aprile, la diffida di Sky e la decisione del Tribunale di Milano di bloccare il bando per violazione delle norme Antitrust avevano mandato tutto all’aria, e Mediapro non ha mai presentato la richiesta fideiussione bancaria di 1,2, miliardi di euro.
L’Assemblea della Lega Calcio ha votato all’unanimità la risoluzione del contratto con Mediapro lo scorso 28 maggio, al termine del campionato di Serie A.
L’11 giugno è stata pubblicata la valutazione dei pacchetti per prodotto e non per piattaforma, mentre il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso di Mediapro.