Coronavirus, il Papu Gomez: “Il dramma di Bergamo dovuto anche ad Atalanta-Valencia”
Coronavirus, Papu Gomez: “Dramma Bergamo dovuto anche ad Atalanta-Valencia”
La situazione drammatica di Bergamo “penso sia dovuta anche alla partita d’andata con il Valencia, a San Siro c’erano 45 mila bergamaschi su 120 mila abitanti”. L’attaccante dell’Atalanta Papu Gomez ha raccontato l’emergenza Coronavirus in Italia in un’intervista al quotidiano, Olè.
“Mia moglie quel giorno ha impiegato tre ore per raggiungere Milano quando di solito servono 40 minuti – ha proseguito il giocatore argentino -. Quando siamo andati a Valencia erano tutti rilassati, non c’erano controlli. Adesso è il secondo paese in Europa con il maggior numero di infezioni. Uno dei contagiati nel Valencia ha giocato titolare contro di noi. Stiamo aspettando per vedere se qualcuno di noi mostra sintomi. Fortunatamente per ora nessuno, ma aver giocato queste partite è stato terribile”.
“Aver giocato queste partite è stato terribile – ha sottolineato il Papu -. A quel tempo non c’erano ancora molti casi e nessuno aveva idea di cosa stesse facendo questo virus, non sapevamo bene della gravità e del contagio”.
Situazione drammatica sopratutto in Lombardia: “Qui a Bergamo è una situazione drammatica, ci sono molte infezioni al giorno, la quarantena è molto rispettata – ha detto Gomez -. Quello che mi colpisce è che nonostante non ci siano quasi persone per strada, ci sono ancora molti casi al giorno in tutta Italia. Gli ospedali sono pieni e non c’è più spazio per i malati. Ogni mattina mi alzo per guardare le notizie e sono sempre cattive”.
Tra i tanti contagiati anche due connazionali, Dybala e Pezzella: “Ho parlato con Dybala quando è uscito fuori il caso di Rugani. Ora non vorrei disturbarlo, ma in questi giorni gli scriverò di nuovo – ha detto il Papu Gomez -. Ho parlato anche con Pezzella quando è arrivata la notizia del suo caso. Mi disse che stava bene, che aveva avuto la febbre per uno o due giorni e che ora doveva rispettare la quarantena, ma non aveva più alcun sintomo”.