Milano-Sanremo 2025: Sanremo, nuova provincia d’Olanda

L’olandese Mathieu Van der Poel vince la Milano-Sanremo 2025 davanti a Filippo Ganna e Tadej Pogacar. Sul podio femminile trionfa invece l’olandese Lorena Wiebes, battendo al traguardo Marianne Vos e Noemi Rüegg
L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck) ha vinto la 116ma Milano-Sanremo percorrendo i 289 chilometri della classicissima di primavera in 6 ore 22 minuti e 53 secondi alla media di 45.288 km/h. Al posto d’onore, in una volata a tre dall’esito mai in discussione, si è piazzato il recordman dell’ora Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che ha preceduto il campione del mondo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

La più bella classicissima di primavera del III millennio non sembrava nata sotto i migliori auspici alle 10.30 questa mattina al via da Pavia. Per la prima metà di gara, infatti, i ciclisti hanno corso sotto una pioggia battente con temperature invernali. Nel giro di 40 chilometri si formava un drappello di otto coraggiosi che prendevano il largo: il francese Mathis Le Berre e l’italiano Alessandro Verre (Arkea B&B Hotels), il transalpino Baptiste Veistroffer (Lotto), il britannico Mark Stewart e gli azzurri Tommaso Nencini e Kristian Sbaragli (Team Solution Tech Vini Fantini) e gli italiani Filippo Turconi e Martin Marcellusi (VF Group Bardiani CSF Faizanè). Gli attaccanti guadagnavano un margine oscillante tra i quattro e i cinque minuti. L’arrivo in riviera coincideva con la fine dei piovaschi.
La corsa entrava ai meno 60 dal traguardo in prossimità dei tre capi storici della corsa, nell’ordine, Mele, Cervo e Berta. Sotto la spinta delle squadre dei grandi favoriti il vantaggio dei fuggitivi scendeva rapidamente. L’ultimo ad arrendersi, il romano Marcellusi veniva fagocitato dal gruppo a San Lorenzo a Mare, proprio nel momento in cui aveva inizio la salita di Costarainera. Sull’ascesa Pogacar dava spettacolo. Dopo aver fatto frantumare il gruppo ai suoi scudieri, Tim Wellens e Jhonatan Narvaez, entrava in azione in prima persona con una raffica di scatti cui resistevano solo van der Poel, molto bene, e Ganna, non senza qualche patimento. In meno di nove minuti veniva completata l’ascesa a Cipressa, limitando, di fatto, la lotta per il successo finale a soli tre corridori.
Superata la successiva discesa e il tratto sulla via Aurelia, il trio, a nove chilometri dall’arrivo, iniziava il Poggio con 48” su un plotone di una cinquantina d’unità che si era ricompattato nel frattempo. Neanche il tempo d’aspettare che la strada tornasse a salire che Pogacar scattava provocando l’immediato cedimento di Ganna. Lo sloveno, poi, provava ripetutamente di togliersi di ruota il nipote di Raymond Poulidor. A onor del vero, l’unica volta che sembrava esserci riuscito una moto frenava la sua azione. L’olandese, però, non era solo passivo. Intuendo il rischio che il fuoriclasse di Komenda potesse prendere un lieve vantaggio all’inizio della discesa, scattava a 500 metri dalla vetta, assicurandosi così di prendere in testa la picchiata verso Sanremo.
Il marcamento tra i due battistrada causava un rallentamento che consentiva un graduale recupero del verbanese, concretizzatosi a 700 metri dal traguardo. Con Ganna privo d’energie e Pogacar ormai scoraggiato, per l’iridato di Glasgow 2023 la volata, condotta dalla prima posizione, si rivelava poco più d’una formalità. Con questa vittoria, che bissa quella del 2023 nella città dei fiori, Mathieu si porta a sette classiche monumento, potendo vantare anche tre Fiandre e due Roubaix.
Che fosse la giornata dell’Olanda, lo si era già visto in precedenza nella rinata prova femminile, disputata sulla distanza di 156 chilometri con partenza da Genova. A prevalere è stata la campionessa d’Europa, la neerlandese Lorena Wiebes (Team SD Worx Protime), che ha percorso la distanza in 3h43’32” alla media di 41.872 km/h, precedendo allo sprint la connazionale Marianne Vos (Team Visma Lease a Bike) e la svizzera Noemi Ruegg (EF Education Oatly). Non si può non menzionare la splendida prova della campionessa d’Italia Elisa Longo Borghini (UAE Team ADQ), scattata a due chilometri dall’arrivo e raggiunta a soli 100 metri dallo striscione finale grazie a una monumentale rincorsa da parte della campionessa del mondo, la belga Lotte Kopecky, compagna di squadra della vincitrice.