Ecco chi è Nagelsmann, il giovane allenatore che ha detto “no” al Real Madrid
Il tecnico tedesco dell'Hoffenheim avrebbe rifiutato l'offerta dei blancos
Un giovane e molto promettente allenatore di calcio tedesco avrebbe rifiutato l’offerta del club più titolato al Mondo: il Real Madrid. Il suo nome è Julian Nagelsmann, 30enne tecnico dell’Hoffenheim, considerato da molti come un top allenatore.
Secondo la Bild, Julian avrebbe gentilmente declinato l’offerta di Florentino Perez. Nonostante l’ambizione sfrenata, il ragazzo non ha intenzione di fare il passo più lungo della gamba. Vuole vincere, ma non c’è fretta. Prima infatti viene l’Hoffenheim con cui Nagelsmann vuole giocarsi la prossima Champions League a cui la sua squadra parteciperà per la prima volta nella sua storia.
In passato lo voleva il Borussia Dortmund e ha pensato a lui anche il Bayern Monaco, ma il proprietario dell’Hoffenheim Dietmar Hopp, pur avendolo blindato con un contratto che scadrà solo nel 2021, è riuscito a trattenerlo. Con una promessa: nel 2019, in caso di offerte importanti, Nagelsmann sarebbe libero di andare. Una possibilità più che concreta dato che il giovane tecnico sta migliorando di anno in anno.
Ma chi è Nagelsmann? Sabato 13 febbraio 2016 l’allenatore tedesco, a soli 28 anni, ha esordito sulla panchina dell’Hoffenheim (contro il Werder Brema) diventando il tecnico più giovane della storia del campionato tedesco (escludendo Stöber che nel 1976 guidò il Saarbrücken a 24 anni ma per una sola gara). In 13 partite conquistò 23 punti garantendo all’Hoffenheim la salvezza con una giornata d’anticipo.
Allenatore maniacale (come l’italiano Sarri), gli piace che la sua squadra abbia il possesso palla e che giochi a ritmi elevati. Quando prese posto sulla panchina dell’Hoffenheim i dirigenti placarono le polemiche: “È giovane, ma allena da quasi 10 anni. Ha più esperienza di chi, a 38, smette di giocare e si mette ad allenare”. I risultati non gli stanno dando torto.
Tante le difficoltà avute da Nagelsmann nella sua giovane vita. A 20 anni ha dovuto affrontare la morte del padre, che si tolse la vita in casa propria: “Vorrei dirgli che non sono arrabbiato per quel che ha fatto ma che sarebbe bello se potessimo vivere il mio successo insieme”, disse.
Rimase accanto alla madre per aiutarla emotivamente e con la burocrazia. Nonostante il grande successo è sempre rimasto umile, con i piedi ben saldi in terra.
Nel 2018 il matrimonio con una sua vecchia compagna di classe, e anche oggi che ha attirato l’interesse dei migliori club d’Europa ha le idee chiare sul proprio futuro: “Non penso che allenerò fino a quando sarò vecchio. La mia famiglia ha un rifugio nelle Alpi tedesche, amo la montagna”.
In programma anche una vita lontano dal calcio quindi: “Mi piacerebbe aprire un’agenzia che aiuti la gente a scegliere gli itinerari migliori. Questo anche perché le vacanze sono importanti perché ci si può riposare e si può passare più tempo con i propri cari”. La famiglia prima di tutto. Anche del calcio.