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Home » Sport » Calcio

Riuscirà la Roma a strappare un pass per l’Europa?

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Contenuto sponsorizzato.

Il “normalizzatore” Ranieri ha ridato un’anima alla squadra

Nel calcio ogni tanto la semplicità paga, come nel caso della Roma, che dopo le esperienze De Rossi-Jurić ha scelto il “normalizzatore” Ranieri per la panchina. Un allenatore esperto e soprattutto capace di mettere ogni giocatore nel proprio ruolo senza inventarsi nulla: proprio quello di cui aveva bisogno la Lupa per salvare una stagione che si era fatta molto difficile.

Ricordiamo infatti che prima dell’arrivo dell’ex vincitore della Premier League i giallorossi con Jurić su dodici partite ne avevano perse ben cinque, mentre con De Rossi in quattro partite non avevano mai ottenuto i tre punti. Ma questo è il passato remoto, almeno guardando l’attuale classifica.

Numeri da prima della classe (o quasi)

Con l’arrivo di Ranieri la Roma si è ritrovata: da squadra destinata a lottare per le posizioni meno nobili della classifica (addirittura per la salvezza!), è arrivata a insidiare le avversarie per l’Europa. Con l’attuale settimo posto conquistato, i giallorossi possono puntare non solo alla Conference League ma anche all’Europa League.

D’altronde, da quando alla Roma è arrivato Ranieri ha ottenuto ben 36 punti, tre in meno della capolista Inter. Questo numero è tenuto molto in considerazione da chi, come Unibet, opera nel settore delle scommesse sportive, essendo un ottimo indicatore che fotografa la salute di una formazione, quella giallorossa, che ha tutte le carte in regola per terminare il campionato nel miglior modo possibile.

Se consideriamo poi le partite giocate nel 2025, a partire dal derby con la Lazio, i giallorossi sono la squadra che ha conquistato più punti: 29 punti in undici giornate. Nonostante l’infortunio di Dybala, fermo ai box fino al termine della stagione, le belle notizie non mancano.

La ricetta di un successo

Com’è riuscito Ranieri a ridare un’anima e un gioco a questa Lupa così convincente? Quali sono gli ingredienti della sua ricetta vincente? Rispetto, dialogo e sensibilità. Rispetto ai suoi predecessori, Ranieri dialoga molto con ogni singolo giocatore, facendolo sentire importante anche quando non gioca. Quando tutti sono motivati, a giovarne è il gruppo, e i risultati prima o poi arrivano. Non solo: il mister è riuscito, attraverso poche modifiche tattiche, a rendere la manovra finalmente fluida, con il play Paredes che, abbassandosi ancora di più, fino alla linea dei difensori, riesce meglio a smistare palloni intelligenti.

E nel caso in cui sia ben marcato, ci pensa Hummels a trovare i compagni tra le linee. Hummels, lo ricordiamo, fino all’avvento di Ranieri era l’oggetto misterioso di questa Roma, non avendo quasi mai trovato posto nell’undici titolare. Per quanto riguarda invece la fase difensiva, i giallorossi solitamente non pressano alto ma preferiscono aspettare l’avversario, occupando con cura le posizioni assegnate.

Solo quando vengono attaccati oltre la metà campo si chiudono a riccio, trovando quelle ripartenze con Pellegrini, che transita sulla trequarti anche in fase difensiva, volte a innescare la torre Dovbyk. Quest’ultimo, nonostante la doppia cifra alla voce goal, non sta rendendo come dovrebbe: infatti, molto spesso gli viene preferito Shomurodov, attaccante che non dà alcun punto di riferimento.

Un calendario non semplicissimo

La Roma tra poche settimane è chiamata ad affrontare impegni sulla carta non semplici: Lazio, Inter, Fiorentina e Juventus. Tolta l’Inter, che farà di tutto per conquistare il secondo scudetto consecutivo, le altre formazioni hanno due difetti: sono poco continue a livello di risultati e fanno fatica se attaccate.

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La Lazio, per esempio, non sempre è impeccabile quando si tratta di compattarsi in occasione della fase difensiva, mentre la Fiorentina può vincere con tutti (Inter e Juventus) ma anche perdere con tutti (Como e Verona). La Juventus, infine, ha appena ingaggiato Tudor dopo l’esonero di Thiago Motta, allenatore che diversamente da Ranieri ha tolto certezze alla squadra che allenava. Stando così le cose, la Roma può davvero sperare in un piazzamento europeo.

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