Evasione fiscale, chiesti in Spagna 4 anni e 9 mesi di carcere per Ancelotti
La Procura di Madrid ha chiesto 4 anni e 9 mesi di carcere per Carlo Ancelotti: l’allenatore del Real Madrid è accusato di evasione fiscale per oltre un milione di euro.
I fatti contestati si riferiscono agli anni 2014 e 2015, all’epoca della prima esperienza di Ancelotti da tecnico delle merengues. Secondo le autorità fiscali spagnole, il 64 enne emiliano avrebbe nascosto il reddito derivante dallo sfruttamento dei suoi diritti di immagine.
La Procura sostiene che “per evitare la tassazione” di quei proventi, percepiti sia dal Real Madrid sia da altri marchi in occasione di vari eventi, l’allenatore avrebbe fatto ricorso ad una rete “complessa” e “imprecisata” di trust e società per simulare la cessione dei suoi diritti di immagine a enti “privi di reale attività” e capacità di sfruttamento.
Quegli enti, infatti, erano tutti domiciliati fuori dalla Spagna. Secondo i magistrati iberici, Ancelotti avrebbe quindi perseguito “l’opacità di fronte all’Erario spagnolo e l’occultamento del reale beneficiario dei proventi, in modo che né lui né alcuna di dette società dovessero pagare tasse sulle ingenti somme ricevute”.
In particolare la Procura riferisce di un contratto firmato il primo luglio 2013 con cui l’allenatore avrebbe ceduto i suoi diritti di immagine alla società Vapia Limited per un periodo di dieci anni a un prezzo di 25 milioni di euro . Il giorno dopo l’ente avrebbe nominato lo stesso Ancelotti come suo rappresentante, “concedendogli i massimi poteri per gestire i suoi diritti d’immagine”.
Successivamente, in data imprecisata, sarebbe stato formalizzato un allegato all’accordo che ha modificato la durata del contratto, riducendola a tre anni, e abbassato il prezzo a un milione di euro.
Ancelotti, secondo la Procura, ha presentato in tempo le sue dichiarazioni di autoaccertamento corrispondenti all’Irpef, nelle quali affermava il suo status di residente in Spagna, denunciando però solo la retribuzione di lavoro personale percepita dal Real Madrid.
Avrebbe invece “omesso tutte le entrate corrispondenti allo sfruttamento dei suoi diritti di immagine arrivando così a dichiarazioni con quote negative ” con un saldo negativo di 39.575 euro nell’anno fiscale 2014 e 529.076 nel 2015, importi che sono stati restituiti dall’Agenzia delle Entrate in entrambi i casi.
La Procura precisa che i proventi derivanti dalla cessione dei diritti di immagine di Ancelotti rappresentavano redditi pari a 1.249.590 euro nel 2014 e 2.959.768 nel 2015 senza che l’allenatore o gli altri enti abbiano pagato le relative imposte.
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