Capello punta il dito contro Spalletti: “È stato presuntuoso, deve migliorare molto”
È un Fabio Capello durissimo quello che commenta la disfatta dell’Italia agli Europei di Calcio. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore di Milan, Real Madrid, Juventus e Roma non risparmia critiche al collega Luciano Spalletti, ct della Nazionale eliminata malamente agli ottavi di finale dalla Svizzera.
“Mi sono vergognato”, dice Capello. “Per quello che si è visto in campo, credo che la confusione l’abbia generata soprattutto nei calciatori. Nel ruolo di play hanno giocato Jorginho e poi Fagioli, ma nessuno dei due è il Lobotka del Napoli di Luciano. Hanno caratteristiche diverse”.
“Io, però, per Spalletti userei un’altra parola: presunzione”, attacca frontalmente Don Fabio. “Ho avuto la sensazione che già contro la Spagna il ct non abbia pensato da selezionatore, ma da allenatore di club”.
“Sono due mestieri diversi”, argomenta Capello, che in carriera ha fatto anche il ct per due nazionali, Inghilterra e Russia. “Il ct deve innanzitutto scegliere i giocatori sulla base di quello che vede nei campionati. Può avere una sua idea di calcio, ma deve anche ragionare su come i diversi elementi sono impiegati nella propria squadra e, a volte, adattarsi. Il motivo è semplice: non hai tempo per lavorare nella quotidianità”.
A Capello non sono piaciute nemmeno le dichiarazioni post-partita di Spalletti, il quale ha lamentato la mancanza di freschezza e condizione degli azzurri: “È un discorso che non accetto”, commenta il collega. “Quello che non ho visto nell’Italia è il gruppo”. “Il primo compito di un ct è proprio quello di creare lo spirito” ma “sono pochissimi gli azzurri che hanno fatto quella rincorsa in più, quello scatto deciso”.
“È chiaro che Spalletti abbia grosse responsabilità, puntualizza. “Poi, però, i calciatori devono avvertire il peso della maglia. Io un’Italia così non l’avevo mai vista. E si è spettacolarizzato tutto troppo. Parole, allenamenti, iniziative…”.
Quanto alla decisione del ct di restare al suo posto e non dimettersi, Capello osserva: “Non posso giudicare la sua scelta, però sul futuro non sono ottimista. Ho il sospetto che Luciano sia un ottimo allenatore, ma al contempo debba molto migliorare come selezionatore”.
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