Calcio, la Fifa smentisce le indiscrezioni sul “cartellino blu”: “Errate e premature”
Il britannico The Telegraph aveva riportato l'imminente introduzione della nuova sanzione, che comporterebbe l'esclusione di un calciatore dal campo per soli 10 minuti di gioco
Per vedere gli arbitri estrarre l’ormai famigerato “cartellino blu” sui campi di calcio della Serie A bisognerà aspettare ancora un po’, almeno secondo la Fifa, che ha definito “errate e premature” le indiscrezioni circolate da alcuni giorni sulla stampa mondiale.
Secondo il quotidiano britannico The Telegraph, l’International Football Association Board (Ifab) aveva autorizzato la sperimentazione del nuovo “cartellino blu” che, a differenza del rosso, comporterebbe l’esclusione dal campo di un calciatore per soli 10 minuti di gioco (invece che per il resto della partita), una punizione da comminare a chi impedisce una chiara azione da rete con un fallo non grave o per eccesso di proteste o attacchi verbali all’arbitro.
L’organo di governo del calcio mondiale ha però chiarito sui social: «che le notizie sul cosiddetto “cartellino blu” ai livelli d’élite del calcio sono errate e premature». «Qualsiasi sperimentazione di questo tipo, se implementata, dovrebbe limitarsi a essere testata in modo responsabile ai livelli più bassi», si legge nella nota della federazione internazionale. «Una posizione che la Fifa intende ribadire quando questo punto all’ordine del giorno sarà discusso al (138esimo) Annual General Meeting dell’International Football Association Board (Ifab) il 2 marzo».
La testata britannica però citava fonti interne all’Ifab, che spiegavano anche il funzionamento della nuova sanzione: un doppio “cartellino blu” sarebbe equivalente a un rosso con la conseguente espulsione del giocatore dal campo per il resto della gara (la punizione massima prevista per i casi più gravi); una sanzione simile avverrebbe anche in caso di doppia ammonizione per la somma di un cartellino blu e di uno giallo.
Ad ogni modo, prima della smentita della Fifa, il quotidiano britannico riportava che la sperimentazione non avrebbe riguardato ancora i massimi campionati ma che la Football Association, la Federcalcio inglese, ne stava comunque valutando l’introduzione – su base volontaria – nella FA Cup e nel suo equivalente torneo femminile.
