La conferenza stampa di Francesco Totti: “Mi sono dimesso dal mio ruolo nella Roma. È un arrivederci, non un addio”
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TOTTI CONFERENZA STAMPA DIRETTA LIVE – Francesco Totti lascia la Roma. L’ex capitano, da due anni dirigente, ha deciso di abbandonare i giallorossi. Decisione che spiegherà oggi, 17 giugno 2019, alle ore 14 in conferenza stampa presso il Salone d’Onore del Coni. Benvenuti nella diretta testuale della conferenza stampa che verrà moderata dal giornalista Paolo Condò.
TOTTI CONFERENZA STAMPA DIRETTA LIVE
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La verità. Quello che c’è ora in questo momento. Venire qui è una scelta, io posso spiegare la situazione, non obbligare una scelta. La decisione spetta a lui. Cose belle? La città, il mare, la montagna, il sole. E i tifosi della Roma, che sono i più belli di tutti.
Vendendo giocatori e adesso spezzo una lancia nei confronti di Di Francesco. Non l’ho portato qui io, l’ha portato Monchi. Ha chiesto 4-5 giocatori e non gliel’hanno mai presi. Inutile nascondersi, perché poi dopo la verità fa male… Non difendo il mister, ha sbagliato, ma ha chiesto 4-5 giocatori. Ne hanno presi zero? Lei lo sapeva? Io si… Dalla vostra parte tutto è più semplice.
Presi una posizione forte per lui, altri non volevano dargli delle punizioni. Ma nelle società forti chi sbaglia paga, anche Ronaldo e Messi. Nello spogliatoio deve esserci rispetto reciproco.
Non farò nomi contro i giocatori, per rispetto. Tornavo dalle vacanze, il primo anno che ho smesso. Mi hanno chiesto un parere su un giocatore, avevo detto che non sarebbe stato un bene per la Roma. Non era adatto a Di Francesco e veniva da tremila infortunio. certi dirigenti mi dicevano “ti pare, devi sempre andare contro…” Ma non chiedetemi il nome del giocatore, avrei fatto un’altra scelta e ci avrei azzeccato sotto un certo punto di vista. Avrei preso uno dell’Ajax. Già sapete di chi parlo, vero… Monchi? Non l’ho più sentito.
La fede viene prima di tutto, non mi espongo più di tanto. Il mio popolo resterà sempre il mio popolo, nessuno me lo toglierà. E nessuno me lo toglierà.
Non ho alcuna rabbia, lo dico a malincuore, non vado contro nessuno, nè Pallotta, né Baldini, spiego perchè vado via. Ho preso una decisione brusca. Se tornerò, con un’altra proprietà, sarò dirigente a 360 gradi. Spiace dirlo qui, se avessero fatto quello che chiedevo non mi sarei mai dimesso.
Per me non se ne rendono conto, non vivono la quotidianità e non sanno nulla di Roma. Stando qui sul posto è totalmente diverso. All’altra parte del mondo gli arriva l’1% di quello che succede qui. Spero se ne possano rendere conto, ma ormai il tempo è passato…
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È il ct, vi saluta (ride, ndr)… Dovrà essere bravo a portare in alto la nazionale. Da ambasciatore spero di portagli fortuna.
Non ho sentito Alessandro, ho sentito Lorenzo, gli faccio i complimenti per ieri. Non ci credeva, ma ci crederà. Gli ho promesso tante cose, spero che possano avverarsi. E’ un ragazzo speciale e forte, una persona pulita che può far bene alla Roma. Può dare tanto a questa maglia, la onorerà fino alla fine. E qualche romano nella Roma serve sempre, fidatevi. Vedere giocatori che ridono quando si perde fa girare le palle… E quando qualche dirigente è contento quando si perde… I tifosi certe cose non le sanno. Se hai certa gente dentro Trigoria, non si va da nessuna parte. Uniti si va dritti, altrimenti si deraglia.
Non lo so, non ci ho parlato a quattr’occhi, solo due anni fa quando ho smesso. Eravamo con mia moglie e Baldini.
Lo ringrazio perchè mi ha fatto restare alla Roma e mi ha dato la possibilità di conoscere un’altra realtà. Da dirigente ho imparato tante cose che mai avrei immaginato di conoscere. Non sputo sul piatto dove ho mangiato. Spero che porti la Roma più in alto possibile, dove merita. Ora deve essere bravo a riconquistare la fiducia della gente. Spero che gli stia vicino gli dia indicazioni giuste, non sbagliate.
Ora chiedete troppo. Si dice il peccato, ma non il peccatore. Tanto si parla di Fifa, della Figc, sanno tutto loro… Tante cose le ho sapute leggendo i giornali.
Valuterò alcune offerte, ci sono state offerte da squadre italiane. Una è arrivata stamattina, valuterò tutte.
Dovreste chiederlo a lui, non posso rispondere. È una domanda davvero da fare a lui, è una risposta personale, non posso entrare nei suoi pensieri, quello che dirò sarebbe sbagliato. Per correttezza non rispondo.
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Sarò sintetico: sono stato un peso per questa società. Mi hanno dato del personaggio ingombrante, sia da giocatore che da dirigente. Spero che la domanda sia questa e la risposta sia giusta, altrimenti passo da rincoglionito… (ride, ndr). Mi hanno fatto male entrambe le cose, la seconda di più. Quando ti stacchi dalla mamma è dura.
Se succederà mi chiamerà, tutti dicono che è un mio caro amico, avrò un po’ più di potere… Ma poco, non mi serve tutto… Non mi serve stare davanti a tutti, a loro invece si…
Spero che riescano a vincere.
Ultimamente ha cercato in ogni modo di tratteneremi, sempre per vie traverse e in terza persona. In 2 anni non ho mai sentito né Pallotta, né Baldini. Che devo pensare? Di essere benvoluto? No… Se avessi sbagliato qualcosa, mi avrebbe chiamato e mi avrebbe chiesto di metterci la faccia. Non è mai successo”
Una conferenza stampa in cui dice quello che pensa
“Ma qualcosa mi tengo, se rispondono ho altro da dire…”
Padel, calcetto, vacanze? Loro erano al corrente e mi hanno dato la disponibilità per certi eventi di beneficienza. Tutti sapevano cosa facevo. E anche gli altri dirigenti hanno fatto vacanze, solo che non li conosceva nessuno… Sono stato via 3 giorni, venerdì e il sabato ero a Trigoria per il derby. Parlava della mail… Ci sta, non si può nascondere. Ma mi fido al 100 per cento di Daniele De Rossi, ci metto la mano sul fuoco che non ha mai detto e pensato quelle cose.
La risposta è banale, non ci ho messo la bocca, potrei dire così. Dicevo ad alcuni dirigenti da settembre “Se pensate che sia il suo ultimo anno, diteglielo subito. Non fate come avete fatto con me, è il Capitano e merita rispetto”.
Se fossi presidente della Roma e avrei in società due bandiere come Totti e De Rossi, gli avrei dato in mano tutto. Avrebbero potuto spiegare cosa è la romanità. Lui si è contornato e si contorna solo di persone sbagliate. E’ quello che gli rimproverano tutti. Tutti possono sbagliare, ma se si sbaglia per otto anni di fila, qualche domanda te la vuoi fare? Se fai 10 interviste e le sbagli, all’undicesima qualche domanda te la poni…
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Diciamo che Totti non avrebbe cambiato la Roma, maavrebbe dato il suo contributo. Non sono state fatte promesse reali, da tifoso ho dei sogni: vedere la Roma competere ad alti vertici, come anni fa. Anche se arrivavi sempre secondo, eri competitivo, qualche coppa la vincevi. Ci sono dati di fatto, ci sono problemi finanziari e vanno rispettati. Se hai un rosso di 50 milioni devi vendere un pezzo importante, non uno della Primavera. E la squadra si indebolisce. Sa meglio di me di cosa solo i problemi. L’impegno? 100 per cento da parte mia contro l’1 per cento da parte loro.
Perchè non dovrei? Sono pur sempre tifoso della Roma. Può darsi che andrò anche in Curva Sud… Sa cosa farò? Ci andrò con Daniele, se non andrà a giocare da un’altra parte.
Conte non sarebe venuto per fare rivoluzioni, ma per fare una “continuazione”.
Era un suo pallino, ma è una domanda da fare a lui. Non so quali fossero i suoi obiettivi e le sue valutazioni. So solo che Sarri era un pallino della persona di cui parlava. E’ un grande allenatore, avrebbe fatto comodo. Però anche lui era sotto contratto, aveva problemi con il Chelsea. Ora però parliamo del nulla, parliamo dell’attualità. Fonseca deve trovare un ambente tranquillo e sereno e una strada senza intoppi. La gente lo stima per come si è messo a disposizione, da ciò che ho visto è un grande allenatore, che ha studiato e che allo Shakhtar ha fatto bene. Spero possa far bene con la Roma.
Non l’ho mai contattato.
La risposta è banale, non ci ho messo la bocca, potrei dire così. Dicevo ad alcuni dirigenti da settembre “Se pensate che sia il suo ultimo anno, diteglielo subito. Non fate come avete fatto con me, è il Capitano e merita rispetto”. Poi ci sono stati gli infortuni, la situaxione complicata, Monchi e Di Francesco che è andato via.. Il problema è che a Trigoria si fa passare troppo tempo. Deve esserci una persona a decidere, non 10. A Daniele ho palrato da amico, gli dicevo di andare al di là. Non potevo espormi, ero pur sempre un dirigente, ma ho cercato di aprirgli gli occhi. E’ il problema poi è arrivato, come è successo con me. Non riesco a capire se è una cosa voluta o perché non ci pensano. Nel primo caso è una cosa brutta. Ma da quanto ho capito è una cosa voluta, hanno sempre voluto togliere i romani dalla Roma.
Certo. Se mi avessero chiamato mi sarei messo seduto, se mi interpellavano e mi davano fiducia… Ma non l’hanno mai fatto e continuano a non farlo. Con Conte è successo perché ci abbiamo lavorato io e Fienga. Ci siamo detto “l’unico che può cambiare la Roma è Conte”. Ci aveva dato l’ok, ci siamo visti e sentiti parecchie volte. Poi ci sono stati problemi e ha cambiato idea, ora è all’Inter. Pallotta l’ha saputo ed era contento del fatto che era possibile.
Fienga me l’aveva detto 2 mesi fa, mi aveva promesso questo benedetto ruolo da dt, cosa che tutti sapevano che volevo fare. Ma poi trovi persone che ti mettono i bastoni tra le ruote e torvano qualche intoppo… Se ad esempio non avessi voluto Fonseca, l’ultimo parere spetta al ds e al dt. Se le cose vanno male cosa dovrei fare? Andare in conferenza e dire che non è stata una scelta mia.
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Ho dato la mia risposta, penso che sia vera. Ognuno può sostenere ciò che vuole, non mi serve dire bugie ora.
Scusa se la interrompo, l’unico allenatore che ho contattato con Fienga… Che ringrazio pubblicamente perché è stato al mio fianco, che ci ha messo la faccia e che mi ha proposto di lavorare con lui. Inutile continuare su questa strada. L’unico davvero chiamato è stato Ranieri, ho preso una decisione che altri dirigenti non volevano. E oggi lo ringrazio perchè sarebbe venuto anche gratis e ha fatto il massimo. È un uomo vero, appena l’ho chiamato mi ha detto “domani sono a Trigoria”, senza parlare di soldi o di squadra. I tifosi devono essere felici di lui e il tributo l’hanno dato all’addio di Daniele (De Rossi, ndr).
Io di soldi non ho mai parlato e non ho mai chiesto niente. Ho chiesto di fare il direttore tecnico. Non ho chiesto di comandare tutto. Ho chiesto di dare un forte contributo, di metterci la faccia. Se fanno l’allenatore, il direttore sportivo, ma non ti chiamano, che direttore tecnico è? Non sono andato a Londra perché mi hanno avvertito due giorni prima. L’allenatore già era fatto, il direttore sportivo non so se è fatto o no. Io a Londra cosa vado a fare? L’unico allenatore che ho chiamato è Conte. Mihajlovic, De Zerbi, Gattuso e Gasperini: non ho mai scritto né sentito questi allenatori. Ho sentito solo Conte, il resto è tutta fantascienza. Io per stupido non ci passo. Questa è una precisazione che volevo fare. Questa è la realtà. Non tornerei con questa proprietà anche senza Baldini, se il vaso è rotto è difficile rimettere i cocci al posto giusto. Se avessero voluto fare questa scelta, avrebbero potuto farla prima. Non ho niente contro Baldini o Pallotta, è una scelta che rispetto.
In primis un’altra proprietà. Poi bisogna vedere se questa proprietà mi chiama, se crede nelle mie potenzialità. Sicuramente non ho mai fatto e mai farò del male alla Roma, perché per me la Roma viene prima di tutto. Oggi avrei potuto anche morire, sarebbe stato meglio. Ma come ho detto prima, è meglio che mi stacchi io. Tanti personaggi nella Roma hanno sempre detto che sono troppo ingombrante per questa società.
Ho girato vari continenti, soprattutto dove ci sono gli emiri, tante persone vorrebbero investire, ma finché non vedo nero su bianco non ci credo. Posso dire che la Roma è amata e stimata in ogni parte del mondo e tutti la vorrebbero, ma non posso espormi perché non so noulla di tutto ciò. Solo quando ero in difficoltà mi chiamavano, sempre all’ultimo, in 2 anni avrò fatto 10 riunioni… Come se volessero allontanarmi da tutto. Prima o poi il cerchio si stringe. Ho cercato in ogni modo di mettermi a disposizione e di dare qualcosa in più, dall’altra parte vedevo che il pensiero era diverso
Se ho preso questa decisione è perchè non ho potuto fare niente, non mi sono sentito coinvolto nel progetto, specie nell’area tecnica. Non voglio fare il fenomeno ma penso di avere le basi e l’occhio per capire un giocatore rispetto ad altra gente che è a Trigoria. Non voglio fare altro, ma la mia parola è diversa da quella di un’altro. Mettendoci sempre la faccia, ovviamente, anche quando le cose vanno male come quest’anno.
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Per me è pesata tantissimo, il giocatore trova sempre un alibi e una scusa. Quando le cose vanno male il calciatore comincia a dire che manca il presidente, che non c’è nessuno della società che dice le cose. Questo crea un danno alla squadra. Il presidente deve essere più sul posto, quando i giocatori e i direttori vedono il capo stanno sull’attenti, cominciano a lavorare come dovrebbero. Quando non c’è il capo fanno tutti come gli pare. È così ovunque.
Tutti conosciamo i problemi della società, soprattutto per il FairPlay finanziario, che bisogna vendere giocatori entro il 30 giugno. Hanno fatto questo pensiero, questa scelta difficile di vendere i giocatori più forti. È anche più facile prendere soldi con questi giocatori tamponando così i problemi del Financial Fair Play. Bisogna essere trasparenti, soprattutto con i tifosi. Io l’ho sempre detto: alla gente bisogna dire la verità, anche se è brutta. Un anno fa dissi che la Roma sarebbe arrivata tra il quarto e il quinto posto e che la Juventus avrebbe vinto lo scudetto già a gennaio. Mi hanno detto che sono un incompetente, che levo i sogni ai giocatori e ai tifosi. Prendere in giro la gente è facile, ma quando dici la verità sei inattaccabile. Io sono abituato a dire la verità, quindi non posso stare qua dentro.
Il rapporto con Franco Baldini non c’è mai stato e mai ci sarà, se ho preso questa decisione penso che sia normale che ci siano degli equivoci, dei problemi interni della società. Uno dei due doveva uscire, mi sono fatto da parte io perché troppi galli a cantare non servono. Nella società ci sono tante persone che mettono bocca sulle cose e fanno casini, solo danni. Ognuno dovrebbe fare il suo, facendo il suo sarebbe più facile per tutti. Alla fine quando canti da Trigoria non senti mai il suono, l’ultima parola spettava sempre a Londra. Era inutile fare o dire ciò che pensavi o che volevi fare o dire. Era tempo perso, l’ultima parola veniva da là.
Diciamo che “via i romani dalla Roma” è stato sempre un pensiero fisso di alcune persone. È prevalsa la verità, sono riusciti ad ottenere quello che volevano. Da 8 anni a questa parte, dall’ingresso degli americani, hanno cercato in tutti i modi di metterci da parte. Diciamo che è quello che hanno voluto, alla fine ci sono riusciti.
Tutti sappiamo che mi hanno fatto smettere. Avevo un contratto di 6 anni da dirigente, sono entrato in punta di piedi, per me era una novità, con il tempo ho capito che sono cose completamente diverse. Di promesse sono state fatte tante, ma non sono mai state mantenute. Normale che con il passare del tempo giudichi e valuti, anche io ho un carattere e una personalità, non sto lì a fare quello che mi chiedono di fare. Lo facevo per la Roma, ma non il tempo non mi sembrava il caso di continuare con persone che non hanno mai voluto che facessi questo ruolo.
In questo momento ce ne sono tante di cose che posso fare, sto valutando tranquillamente, in questo mese valuterò tutte le offerte e quella che mi farà stare meglio la prenderò con tutto il cuore. Ho sempre dato il massimo e la mia decisione sarà definitiva. Non c’è un colpevole, il percorso non è stato rispettato e alla fine ho fatto questa scelta.
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Al popolo di Roma devo dire solo grazie per come mi ha sempre trattato. C’è stato sempre un reciproco rispetto in campo e fuori, perciò posso solo invitarli a continuare a tifare questa squadra, la Roma va sempre onorata. Vederla in questo momento di difficoltà mi rattrista e mi dà fastidio, i tifosi della Roma sono diversi dagli altri, l’amore che danno a questa squadra è talmente grande che non potrà mai finire. Continuerò a tifare Roma. Per me è un arrivederci, non un addio. E’ impossibile vedermi fuori dalla Roma, da romanista non penso possa succedere. Prenderò altre strade, è il momento giusto. Se un’altra proprietà punterà su di me io sarò pronto.
Non è stata colpa mia perché non ho mai avuto la possibilità di esprimermi, non mi hanno mai coinvolto in un progetto tecnico. Il primo anno ci può stare, il secondo avevo capito cosa volessi fare e non ci siamo mai trovati, mai aiutati l’uno con l’altro. Sapevano la mia voglia di poter dare tanto a questa squadra, ma loro non han no mai voluto. Mi tenevano fuori da tutto.
Ho messo la Roma davanti a tutto, è la mia seconda casa, se non la prima. Per me fare questa scelta è stato difficilissimo, ho sempre voluto portare in alto questa società.
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- Al via le domande dei cronisti presenti nel Salone d’Onore del Coni
- Prende la parola Totti: “Prima di tutto ringrazio il presidente Malagò per avermi dato questa possibilità in questo posto bellissimo. Alle 12.41 del 17 giugno 2019 ho mandato al CEO della Roma dove ho scritto un po’ di parole per me immaginabili. Ho dato le mie dimissioni dalla AS Roma. Speravo che questo giorno non arrivasse mai, invece è arrivato questo giorno brutto e pesante. Credo sia stato doveroso e giusto. Non ho avuto mai la possibilità operativa di poter lavorare sull’area tecnica con la Roma. Ho preso questa decisione difficile pensata da tanti mesi, ma penso sia la più coerente. Davanti a tutto ci deve essere la Roma. È la squadra da amare. Oggi non devono esserci fazioni pro-Totti o pro-Baldini. L’amore nei confronti della Roma deve esserci. I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano, le bandiere no. Questa decisione non è colpa mia”.
- Al via la conferenza stampa
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- Totti entra nel Salone d’onore del Coni. Tra poco inizierà la conferenza stampa dell’ex capitano della Roma
- In sala ci sono anche alcuni ex giallorossi come Sebino Nela, Marco Cassetti, Odroacre Chierico e Alberto Aquilani
- Mancano pochi minuti all’inizio della conferenza stampa. Tantissimi i giornalisti presenti al Coni
- Alle ore 14 Totti in conferenza stampa annuncerà l’addio alla Roma e spiegherà i motivi. Evento che potrebbe spingere diversi tifosi giallorossi a ritrovarsi davanti alla sede del Coni (dove si terrà l’incontro con la stampa), a Trigoria (dove si allena la squadra) o in viale Lev lblstoj, all’Eur (sede del club). Per questo motivo – secondo quanto riporta il Corriere della Sera – la Questura ha organizzato servizi di vigilanza “speciali”.
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- Veltroni: “Credo che Francesco sia in grado di capire se un calciatore sappia giocare o meno. Avrebbe dovuto avere un ruolo vicino alla squadra. Il Milan richiama Maldini e Boban, il Chievo si affida a Pellissier, la Fiorentina ha contattato Batistuta: il calcio è un business ma è basato sul sentimento”.
- Mancini: “L’addio di Totti alla Roma? Mi dispiace se dovesse lasciare la Roma. Un futuro azzurro per Totti? Non lo so questo”
- Capello: “Sono sorpreso dalla decisione di Totti, forse non riuscendo a essere incisivo ha deciso di lasciare. Fare il dirigente è un’altra cosa che essere giocatore. I tifosi saranno con Totti. Non so perché la società non è riuscita a gestire la situazione. Ci sono sempre due verità e bisogna capire tutte e due le versioni. Quando fai il dirigente incidi meno, è un lavoro diverso”.
- Malagò: “Penso che lui abbia, come tanti noi, la volontà di fare una cosa in cui si sente pienamente coinvolto e sicuro per quelli che sono i propri mezzi e le proprie capacità. Sarebbe un errore se io da presidente del Coni dicessi qualche cosa. L’unica cosa che dico è che lui ha chiesto di fare una conferenza all’Olimpico, ma c’era un concerto e mi è sembrato doveroso concedergli il Salone d’Onore. Questo perchè lui ha vinto il Collare d’Oro, la massima onorificenza sportiva, e poi perchè è un campione del mondo. È giusto che venga qui, questa è la casa dello sport italiano. E il mondo dello sport è grato ai campioni del mondo, di qualsiasi disciplina siano”.
- In attesa della conferenza stampa, molti personaggi noti del mondo dello sport italiano hanno commentato la decisione di Totti di lasciare la Roma. Tra questi Malagò, Capello e Mancini
- Oggi pomeriggio alle ore 14 Francesco Totti darà il suo addio alla Roma. Dopo due anni da quello sul campo, quello da dirigente. L’ex capitano giallorosso ha infatti deciso di rassegnare le dimissioni e in conferenza stampa spiegherà i motivi della sua decisione. TPI seguirà LIVE l’evento dalla sala d’onore del Coni. In questo articolo tutti gli aggiornamenti in tempo reale.
Totti conferenza stampa diretta live | I motivi della rottura con la Roma
Perché Totti lascia la Roma? Quali sono i motivi dell’addio? Cosa è successo? Domande che i tifosi si sono posti nelle ultime ore e a cui sperano di avere risposta durante la conferenza stampa di oggi.
Dalle indiscrezioni di stampa, Totti ha maturato questa decisione riflettendo a lungo sul suo percorso da dirigente fatto dal giorno dell’addio al calcio giocato. Alla base della decisione ci sarebbero 3 motivazioni:
- Decisioni prese senza essere coinvolto: come ad esempio il nuovo allenatore e il nuovo direttore sportivo.
- Una certa campagna stampa contro di lui: ha avvertito che ci fosse quasi una strategia perpetrata ai suoi danni, con certi articoli di stampa, tale da metterlo in cattiva luce rispetto all’ambiente giallorosso.
- La lettera di Pallotta: nella quale il presidente della Roma riafferma il ruolo centrale del consulente personale Baldini e, di fatto, uno spazio di manovra limitato, a livello decisionale, per Totti.
Insomma, di base Totti avrebbe voluto contare almeno un po’ all’interno dell’organigramma della Roma. Anche per questo ha poi deciso (qualche giorno fa) di non volare a Londra da Pallotta con gli altri dirigenti per il vertice societario e di rifiutare il ruolo di direttore tecnico.
Totti conferenza stampa diretta live | Dove andrà? | Futuro
Durante la conferenza stampa di oggi (presenti circa 350 persone tra giornalisti, operatori tv e fotografi) non dovrebbero arrivare particolari indicazioni per quanto riguarda il futuro di Totti. Lavorerà con la Nazionale? Si dedicherà ad altro? Ci penserà dopo le vacanze (domani volerà in Spagna). Quello di oggi però sarà un arrivederci, non un addio. Francesco infatti punterebbe a tornare nella Roma, magari con un’altra proprietà e magari con Daniele De Rossi. Ma è presto per dirlo.
Intanto, secondo i trader di Stanleybet, l’opzione più probabile, a 1,85, è un incarico da dirigente della Figc, una possibilità che lo stesso presidente federale Gravina ha accreditato nei giorni scorsi. All’ex capitano giallorosso, potrebbe anche arrivare una proposta di incarico dirigenziale in seno all’Uefa, ipotesi che vale 3 volte la scommessa. Meno probabile, quota 7,00, vederlo nei ranghi della Fifa.
Difficile, se non impossibile, un’esperienza in un altro club di Serie A. L’approdo alla Fiorentina viene però quotato a 10. Lontana, a 15, l’eventualità che Totti intraprenda la carriera di procuratore.
Totti conferenza stampa diretta live | Le reazioni
L’addio di Totti alla Roma dopo 30 anni di carriera sta facendo parecchio rumore. In tanti sono rimasti senza parole. Tra questi Carlo Verdone, in questi giorni impegnato sul set in Puglia per le riprese del suo nuovo film: “È una cosa non bella per la città di Roma – le sue parole a Il Messaggero -. Evidentemente, o non condivide la linea della società o non si sente completamente a suo agio con questa dirigenza e, quindi, c’è da rispettarlo. Poteva essere molto utile, è cresciuto, è stato un po’ il motivatore della Roma e di cose di calcio ne conosce. Mi dispiace vedere andare via una figura così importante e simbolica”.
“Una persona come Totti doveva fare da tramite, ma non è stato possibile per lui. Evidentemente si prendono gli ordini da Baldini. Dalla società nessuno si esprime, si sente solo parlare di cessioni – ha proseguito l’attore -. Allo stato attuale bisognerebbe fare una comunicazione rassicurante e non generica. Io, più della rabbia dei tifosi, mi preoccuperei del disamoramento che è già in atto e che li allontana dallo stadio per disperazione. Non si può fare tutto per telefono da Londra e non si può governare da Skype una cosa così importante”.
E i tifosi “normali”? Sui social c’è un po’ di tutto. Da chi si schiera con il Capitano a chi invece “difende” la società. “Questa dirigenza non ti merita Francè…”, ha scritto un tifoso. “L’azienda in cui lavori non ti piace? Impari a parlare con chi ti paga e gli spieghi la tua posizione;poi dopo puoi decidere di sbattere la porta e andartene. Le cose vanno male nella tua famiglia? Mandi giù e lotti per amore”, ha invece scritto un altro.
Poi ancora: “Ce so’ tanti motivi pe critica’ ‘sta società e ‘sta dirigenza, soprattutto negli ultimi mesi. La vicenda Totti non rientra tra questi. France’, l’amore per te resterà sempre e per sempre, a prescindere. Ma detto ciò, fai come te pare. Noi restamo qua a tifà la Roma nostra”. Insomma, la città – in attesa di sentire le parole del diretto interessato – si è divisa.
Totti conferenza stampa diretta live | Dove vederla in tv e streaming
La conferenza stampa di Francesco Totti verrà trasmessa in diretta tv, in chiaro (gratis), su Rai 2 (canale 2 o 502 (HD) del vostro telecomando) a partire dalle ore 14. Seguiranno l’evento – ovviamente – anche i diversi tg locali e nazionali. Via satellite sarà possibile seguire la conferenza tramite il canale Sky Sport 24 (canale 200).
E in streaming? La conferenza stampa di Totti andrà in onda anche in live streaming tramite le piattaforme RaiPlay.it (sezione dirette/Rai2) e SkyGO (riservata agli abbonati Sky), su SkySport.it e sulla app di Sky Sport.
Inoltre sarà possibile vedere la diretta anche via Facebook sulla pagina ufficiale di Francesco Totti.