Roma-Juventus, Ranieri contro Allegri: le loro parole in conferenza stampa
Roma Juventus Ranieri vs Allegri | Conferenza stampa | Serie A
ROMA JUVENTUS – Questa sera alle ore 20,30 Roma e Juventus si sfidano allo stadio Olimpico per la 36esima giornata del campionato di Serie A. Partita molto importante per i giallorossi in piena lotta per un posto nella prossima Champions League. Perdere oggi vorrebbe dire addio alle speranze europee data la vittoria dell’Atalanta e del Milan. Ma come stanno approcciando la gara i due allenatori? Cosa hanno detto Claudio Ranieri e Massimiliano Allegri nelle rispettive conferenze stampa? Ecco le loro parole:
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“Per batterli bisogna essere determinati e concentrati. Abbiamo perso una chance a Genova, importante è far vedere la reazione e l’orgoglio. Sono arrivato che era difficile arrivare alla Champions, ma siamo lì. Ci sono ancora tre partite ed è importante non uscirne rammaricati”.
“Poca attenzione sull’obiettivo campionato? Difficile dire se si può spiegare così il pareggio contro il Genoa. Il calcio è seguito proprio perché se ne parla tanto. A Genova dovevamo essere più attenti e pratici: chiacchiere a parte, quando si va in campo bisogna essere concentrati. A fine gara ho detto che speravo che questo punto ci potesse essere utile per il risultato finale. Importante è restare concentrati fino in fondo, il focus è la partita non quello che succede fuori”.
“La determinazione e le caratteristiche di una squadra vengono marcate dalla qualità dei giocatori. Ci sono allenatori che hanno poco carattere ma hanno giocatori di grande carattere, e allora bastano poche parole. Il bello è quando si riesce a costruire una squadra a somiglianza dell’allenatore. Klopp a Liverpool in questo sta facendo un lavoro stupendo in questo senso, prima avevano tanti alti e bassi”.
“Pastore? “L’ho visto bene, non ha accusato il colpo dell’esclusione a Genova. Ci sono giocatori sensibili, ma lui ha capito. Si è allenato bene e ha la possibilità di essere scelto. Karsdorp e Santon stanno bene, si sono allenati anche se non hanno i 90′. Florenzi è un jolly, c’è sempre la possibilità di utilizzarlo nei due ruoli”.
Infine sul suo futuro: “Io sono qui a Roma perché Roma mi ha chiamato. Sono venuto qui con entusiasmo e buona volontà: finito questo, finisce il mio lavoro”.
“Domani (oggi, ndr) ci sarà una bella partita, contro la Roma e davanti a 50mila persone, poi ci gustiamo la festa scudetto in casa contro l’Atalanta. Parliamo anche di questo. Abbiamo recuperato calciatori importanti: Dybala, Alex Sandro, Emre Can…”
“Dybala domani rientra e dovrebbe giocare dall’inizio – ha aggiunto -, cercando di finire il campionato nel migliore dei modi. Per quanto riguarda la sua posizione, quest’anno è stata sempre la stessa. Poi l’anno scorso giocava solo con Mandzukic e Higuain davanti a lui, quest’anno c’era Ronaldo che è un giocatore diverso”.
“Cancelo? Da quando è arrivato, è migliorato tanto nella gestione delle situazioni difficili. Può migliorare, come Bentancur. Abbiamo calciatori avanti nell’età, ma abbiamo anche tanti calciatori giovani. Dybala, Bentancur, Cancelo, Emre Can, Bernardeschi: ci sono giocatori importanti e non avanti nell’età. Poi Alex Sandro non è anziano, lo stesso De Sciglio è un ’92, Douglas ha 29 anni. Ovviamente a fine annata con Paratici e Nedved valuteremo le situazioni tecniche in cui la squadra può migliorare. In cinque anni, abbiamo praticamente cambiato tutta la rosa. Ora che Barzagli si ritira, restano solo Bonucci e Chiellini rispetto alla rosa trovata al mio arrivo qui”.
Poi sul suo futuro: “In realtà, l’incontro è stato anticipato di 15 giorni rispetto alla tabella di marcia. Per quanto riguarda gli altri nomi, fa parte del gioco. Già quando ero al Milan, volevano mandarmi via dicendo che al mio posto sarebbe arrivato Guardiola”.
“La volontà della società? L’ha detto il presidente Agnelli dopo la partita con l’Ajax. Con il presidente abbiamo un ottimo rapporto, di onestà e stima reciproca. Lo stesso vale per Fabio Paratici, Pavel Nedved e anche il direttore Marotta fino a che c’è stato. Dico sempre che senza una grande società non si va da nessuna parte”.
“Idee chiare? Non le ho certo in mente ora, ma da sei mesi. Con il presidente ci sarà da mettersi d’accordo, poi penseremo agli aspetti tecnici. Quando ci vedremo, parleremo di tutto. Non chiedetemi di che temi, perché non ve li dico”.