Conferenza stampa Sarri diretta LIVE: “Allegri? Eredità pesate. Se al San Paolo fischieranno sarà per amore” | Presentazione | Juventus
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CONFERENZA STAMPA SARRI DIRETTA LIVE – Oggi, 20 giugno 2019, alle ore 11 la Juventus presenterà alla stampa Maurizio Sarri, sbarcato ieri a Torino. Benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore bianconero in programma all’Allianz Stadium.
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- Al termine della conferenza stampa il presidente Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved hanno raggiunto Sarri per le classiche foto di rito
PARATICI: “Pogba e Rabiot sono due bravi giocatori. Pogba è un giocatore dello United che ci ha dato tanto e al quale vogliamo molto bene. Rabiot è un grande giocatore, facciamo la nostra corsa come altre squadre. Non solo su di lui. Prenderemo le decisioni più giuste per costruire la squadra sulle richieste dell’allenatore e su quello che vorremo noi”.
SARRI: “Non si tratta di incidere su un reparto o un singolo giocatore. Mi devo rendere conto quanto del modo di fare calcio che ho può portare produttività. Non posso imporre il mio calcio se non si può fare, devo vedere quanto posso incidere io e quanto posso far lasciare ai giocatori che incidono. Vorrei vedere Pjanic toccare 50 palloni a partita ma poi bisogna innescarla questa cosa. Io sono uno che organizza la squadra per 70 metri, negli ultimi 30 lascio molta libertà. Ogni squadra è come un figlio, vediamo quello che si può tirare fuori. Vincere di più sarà quasi impossibile, speriamo di continuare a farlo e di divertirci anche”.
SARRI: “Bernardeschi è un giocatore che mi piace tantissimo, ha una di quelle qualità comuni ai grandi giocatori che è la coordinazione. Gli manca un pizzico di continuità, e secondo me è in un momento in cui deve specializzarsi in un solo ruolo e giocarci con continuità. Il mondo dei media inglesi è fatto di grandi giornali e di giornali di livello inferiore. Ti fortifica, anche se in Italia erano riportate solo cose negative, e se superi gli attacchi che subisci è forza, ti danno qualcosa”.
SARRI: “Non so cosa sia lo stile Juve, ieri a cena ero con quelli che mi sembravano amici più che persone con etichette. Certe cose le ho dette e sbagliate, certe cose sono state strumentalizzate, la questione del dito è stata una reazione esagerata da parte mia. Ai tempi andai in sala stampa dicendo di aver esagerato nei confronti di 10-15 stupidi, non con i tifosi della Juventus contro i quali non ho niente. Se ci sono 10 persone che ti insultano su 45 mila dovevo non reagire ma non li ritengo tifosi della Juventus”.
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SARRI: “Con Gonzalo non ho parlato dopo la vittoria dell’Europa League. Dovevo farmi le mie idee sulla Juventus e su questo ambiente. Quando rientrerà avremo modo di parlarci. Gonzalo ha la capacità di giocare con chiunque, non vedo un problema nella sua figura. La mia sensazione è che lui abbia vissuto male il post Juve, che sia uscito scosso dalla Juventus e abbia fatto una stagione risultato di un trauma sportivo. Se ha una reazione forte può fare due tre anni a grandi livelli ancora”.
SARRI: “Tutti pensano che ho un cattivo rapporto con De Laurentiis ma non è così. Non ho sentito il Aurelio, che ringrazierò sempre perchè io tifavo Napoli da bambino e sono arrivato ad allenare la squadra che tifavo. Non ti dirò mai i nomi dei giocatori che ho sentito, sono conversazioni personali e private. Massimiliano Allegri non l’ho sentito, di solito ci chiamiamo d’estate con amici comuni. Ho fatto un’estate difficile ora avrò tempo per sentire anche lui, anche se di solito cazzeggiamo non parliamo di cose serie”.
SARRI: “Sinceramente non so cosa è il Sarrismo, sulla Treccani ho letto che è una filosofia calcistica. Io sono sempre stato questo, può essere cambiato il modo in cui vedevo il calcio, ma sono sempre lo stesso. Uno che ha bisogno di sentirsi dire e di dire in faccia quello che pensa e che pensano gli altri. Nel corso degli anni uno cambia, spero di non aver cambiato i concetti di fondo”.
PARATICI: “Abbiamo pensato che in questo momento fosse il miglior allenatore per noi”.
SARRI: “Primavera e Under 23 avranno percorsi molto lunghi, faremo riunioni con tutti gli allenatori ma per inserire una filosofia e un modo di giocare dalle basi ci vuole tempo. Cercheremo di farlo germogliare, ma non sono Ferguson e manco ho l’età per farlo purtroppo. Non ho 24 anni per stare qui…”.
PARATICI: “Sempre stata la prima scelta. Quando incontri una persona l’atteggiamento che tieni e i comportamenti che hai fanno sentire all’altra persona che lo vuoi veramente”.
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SARRI: “Allegri mi lascia un’eredità pesante. Vincere nei prossimi 5 anni quello che ha vinto Massimiliano negli ultimi 5 non sarà facile, ha fatto risultati e un percorso straordinario. Mi farebbe piacere vedere nella squadra quello che Allegri aveva, passare 30 minuti in difficoltà e poi in 10 tritare l’altra squadra. Forse è una conseguenza di come giocava, anche se avevi l’impressione di metterla in difficoltà c’era sempre il pensiero della sconfitta finale, era difficile affrontarli”.
SARRI: “Voglio molto bene a Gonzalo, ma per quanto riguarda i giocatori della Juventus già in rosa è anche giusto che io ascolti la dirigenza sui calciatori che loro conoscono meglio di me. Io ho l’obbligo di dare loro retta per quello che riguarda i giocatori che sono qui. Quando avremo un’idea definitiva sul modulo di riferimento inizieremo a parlare. A me non piace fare richieste sui nomi ma soprattutto sulle caratteristiche. Mi interessa trasmettergli questo, sui nomi poi lui conosce molti giocatori più di me”.
SARRI: “I giocatori che ci possono cambiare la storia sono quelli offensivi, il resto dipende da noi saperli organizzare. Quando entri negli ultimi 30 metri ci sono giocatori che sanno fare la differenza e alcuni meno. Bisogna partire da Ronaldo, Dybala, Douglas Costa che è un top player inesploso. Bisogna partire da loro e adeguare la fase difensiva su quello che ci possono dare in ripiego. Bisogna partire dai piu tecnici e talentosi. SOno andato per esempi, non volevo dimenticare nessuno”.
SARRI: “Per età e esperienza ho affinato la percezione di quello che dicono i dirigenti. Ho trovato persone convinte di quello che volevano, il loro atteggiamento e la loro convinzione, il fare un sacrificio per venirti a parlare. Questo ti trasmette la loro unità di intenti e la loro convinzione”.
PARATICI: “Faremo tutte le considerazioni del caso con il mister per il mercato e per incontrarsi con i giocatori. Il gioco di Maurizio non è stato centrale nella motivazione della scelta. Crediamo che lui sia il miglior allenatore per la Juventus in questo momento. Come pensavamo a Conte, poi ad Allegri, ora a lui. Ha mostrato grandi qualità in Italia e in Premier, penso sia il migliore ora per alleanare la Juventus”.
PARATICI: “Faremo tutte le considerazioni del caso con il mister per il mercato e per incontrarsi con i giocatori. Il gioco di Maurizio non è stato centrale nella motivazione della scelta. Crediamo che lui sia il miglior allenatore per la Juventus in questo momento. Come pensavamo a Conte, poi ad Allegri, ora a lui. Ha mostrato grandi qualità in Italia e in Premier, penso sia il migliore ora per alleanare la Juventus”.
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SARRI: “Ora parlerò con Fabio e vedrò come organizzarmi. Ho chiesto di parlare con 2-3 giocatori per condividere e sapere la loro. Voglio cominciare a capire quello che pensano di se stessi anche i giocatori, partendo da quelli più incidenti nelle prestazioni e i risultati. Non so quando sarà ma ci confronteremo con Fabio e vedremo”.
SARRI: “A Napoli ho fatto tutto per dovere morale e professionale, il coinvolgimento era forte, tifavo anche Napoli, c’erano tutte le componenti per cui combattessi per tutti quei colori. Poi tutto finisce, hai fatto un atto di rispetto estremo ad andare via per un anno, se ora ho la necessità di tornare e mi chiama la più grande società italiana devo portare rispetto alla mia professione. È un percorso normale, poi se uno ci va a ricamare sopra non se ne esce. Non ho fatto nessuna parte”.
SARRI: “In Italia è ora di smetterla con i cori, è una manifestazione di inferiorità nei confronti soprattutto del resto d’Europa. Lo pensavo a Napoli e lo penso anche ora, non si può rimanere 40 anni indietro rispetto all’Europa. Quando uscirò dal San Paolo sia fischiato che applaudito saprò che sarà una manifestazione d’amore”.
SARRI: “Da squadra a squadra cambiano le caratteristiche dei giocatori. A Napoli erano tutti a disposizione della squadra, il Chelsea era una squadra fatta di giocatori di livello tecnico superiore ma con caratteristiche individuali differenti, quindi veniva fuori un calcio meno fluido ma altrettanto pericoloso. C’erano 3-4 individualisti da esaltare, e così perdevamo un po’ di fluidità ma siamo comunque riusciti a diventare efficaci e solidi, oltre che difficilmente battibili. Quando ci sono giocatori con caratteristiche definite, non sei più eseguibile e devi andare incontro alle loro caratteristiche. L’idea rimarrà la stessa, poi verrà modulata addosso ai giocatori che ti possono far vincere le partite”.
SARRI: “Io volevo vincere lo Scudetto, per quello ho detto alcune cose. Io in quel momento rappresentavo uno di quei popoli che più amano la propria squadra, non potevamo concorrere per tre obiettivi, abbiamo scelto lo Scudetto e siamo stati n ballo fino a 10 giorni dalla fine, poi non è finita come volevamo. La tuta? Non abbiamo parlato di questi aspetti. Preferirei sul terreno di gioco la tuta ma sarà argomento di conversazione, l’importante è che non mi mandino nudo”.
SARRI: “Io penso che se un giocatore ha le qualità di Dybala e Cristiano Ronaldo può giocare in qualsiasi ruolo, quello che può cambiare è l’interpretazione di quel ruolo. Io per quanto riguarda il vincere ti posso dire poco perchè ho vinto poco e in categorie più basse. L’obiettivo di divertirsi in campo non è antitetico a quello di vincere. Se una squadra in campo diverte il pubblico acquista quell’entusiasmo collettivo che p benzina per far risultati. Non si può pensare che una squadra che si diverte è frivola. Mi ricordo che le prime 3-4 partite con l’Empoli in Serie A mi chiedevano se pensavo di salvarmi con il gioco in quel modo, ci siamo salvati a 6 giornate dalla fine. Hanno vinto squadre con tutte le filosofie di gioco, è bene che uno rimanga se stesso e abbia la consapevolezza di riportare le sue idee in campo e ai calciatori. È difficile coniugare le due cose ma penso si possa fare”.
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SARRI: “Arrivo con scetticismo come ovunque. Sempre avuto tifosi scettici all’inizio. Vengo dall’altra parte, è giusto che un questa fase ci sia scetticismo. Poi ci sta un solo modo per toglierlo che è vincere e convincere. Dovremo andare in campo, divertirci e fare spettacolo”.
SARRI: “I club sono fatti da persone, ho visto tutti molto uniti tra di loro, compatti e questo è un qualcosa per me di importante, perchè il rapporto con le persone ti fa bene, vedere persone che vanno per la stessa strada ti fa sentire bene. Mi è bastato poco per capire che sono un gruppo forte per mentalità, determinazione e unione. Mi piacerebbe far fare il record di gol a Ronaldo”.
PARATICI: “Conta vincere. Siamo qui per questo, non c’è una ricetta per farlo, abbiamo fatto una scelta pensando che la spinta propulsiva data in questi anni da Allegri potesse affievolirsi un po’, quindi abbiamo preso questa decisione dettata non dal gioco o dai risultati ma per dare uno shock”.
SARRI: “I giocatori fanno dichiarazioni per vivere bene nell’ambiente, poi nei messaggi personali ci sono cose diverse. A Napoli ne sono uscito per scelta inconsapevole mia ma consapevole della società Ho scelto l’estero per il rispetto ma sono tornato in Italia perchè mi voleva una società improntate. Nella vita ho rispettato tutti, ho sempre dato il mio 110 per cento e lo farò anche questi colori. Potrà essere non sufficiente magari ma è quello che posso dare. Io mi sento di aver rispettato tutti”.
SARRI: “Io parlai di querela su chi mi dava alla Juve perché era una notizia infondata non perché c’era la Juve di mezzo… Io penso che ho vissuto tre anni in cui mi svegliavo la mattina con il pensiero di battere la Juventus, visto che noi eravamo l’alternativa più credibile. Io dovevo creare tutte le situazioni per battere la Juventus. Lo rifarei, ho dato il 110 per cento. Poi è chiaro che è un’avversità sportiva, che quando finisce finisce. Ora darò tutto per questa società, quello che ho fatto posso averlo fatto con mezzi o modi sbagliati ma è intellettualmente apprezzabile. Se un avversario è disposto a tutto per sconfiggermi lo posso odiare ma lo devo apprezzare alla fine”.
SARRI: “Il mio è un percorso lungo, C2, B, A, Premier e poi Juventus. Mi da emozione essere qui, è la squadra più importante d’Italia. Il percorso è lungo e fatto di passi. Vengo dal Chelsea che ha una storia inferiore alla Juventus, per me è un altro passo in avanti di quelli fatti gradualmente. L’emozione è forte. Allenare Ronaldo è un escalation anche questa per me: ho allenato giocatori forti nel Chelsea, con lui si va al top mondiale. Ha tutti i record che si possono vere nel calcio mondiale, mi piacerebbe fargliene battere un altro così da poter aver inciso su uno di questi”.
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SARRI: “Penso che non si può partire dal modulo per fare mercato, bisgona avere le idee di chi può fare a differenza e metterlo in grado di farla. Il primo passo è studiare le caratteristiche dei giocatori, poi parlarci, e poi arrivare al modulo per valorizzarli al meglio. Il 4-3-3 del Chelsea era diverso da quello del Napoli, li dovevamo accompagnare le caratteristiche di Hazard. Dovremmo accompagnare i giocatori che sono capaci di fare la differenza, il modulo sarà una conseguenza”.
SARRI: “Mi aspetto di alzarmi la mattina a studiare il modo di vincere le partite. Il risultato non è dovuto, la mattina mi alzerò per vincere. La Juventus ha l’obbligo di avere i favori del pronostico, in Champions League anche ma dobbiamo far conto con altre 9 squadre diverse. Le responsabilità sono più a livello italiano che europeo, dove la Champions ha un coefficiente di difficoltà mostruoso”.
SARRI: “Abbiamo davanti un lungo percorso per arrivare alla Premier League. La partenza è dalle strutture, girando in Inghilterra per gli stadi ti rendi conto dell’inadeguatezza delle cose in Italia. Il clima allo stadio è nettamente diverso. Abbiamo la fortuna che dal punto di vista professionale abbiamo ancora un piccolo vantaggio. Il gioco è una conseguenza della mentalità, la il risultato è meno importante di qui. Il fermento che vedo in Serie A mi fa pensare ad un anno stimolante per gli allenatori. Mi sembra si stia creando una bella aria frizzante e che ci siano i presupposti per vedere qualcosa di nuovo e interessante”.
SARRI: “Mai visto una società così determinata a prendere un alleantore, e questo mi ha convinto subito. Sono stati tutti compatti nel venire verso di me. Con il nome che si portavano dietro poi tutto è stato più facile”.
SARRI: “Non penso sia una scelta rivoluzionaria. Io tre anni fa arrivo al Napoli e do tutto me stesso, sono andato li perché li tifavo da piccolo e avevo la sensazione potessimo diventare competitivi. Negli ultimi mesi a Napoli mi vengono dubbi sull’affetto della situazione, e mi sono detto che era nato un problema che il Napoli mi ha tolto presentando Ancelotti. A quel punto preferisco prima passare per l’estero, faccio un’esperienza bellissima ma nella seconda parte sento il bisogno di tornare in Italia, possibilità offerta dalla Juventus, la migliore società in Italia. È il coronamento di una lunga carriera e difficile, ho rispettato tutti, compreso me stesso”.
PARATICI: “Noi avevamo le idee chiare sin dall’inizio, bisogna aver rispetto di tutti i soggetti in campo. Due grandi club, con il Chelsea che ringrazio per la collaborazione, e un alleantore ancora sotto contratto, per questo ci sono voluti tempi da rispettare”.
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- Al via le domande dei cronisti presenti in sala stampa
- Prende la parola Sarri: “Sono contento di essere qui oggi. Sono a disposizione per tutte le vostre domande e curiosità e per darvi le informazioni che vi posso dare”.
- Ecco Maurizio Sarri. Al suo fianco Paratici: “Maurizio Sarri è il nostro nuovo tecnico con cui abbiamo sottoscritto un contratto triennale, siamo felici di averlo qui e adesso lasciamo la parola a lui”.
- Ci siamo quasi: tra 5 minuti inizierà la conferenza stampa di Maurizio Sarri
- Oggi alle ore 11 Maurizio Sarri parlerà in conferenza stampa all’Allianz Stadium di Torino. Al suo fianco i dirigenti della Juventus. TPI seguirà LIVE l’evento con una diretta testuale. Dove? In questo articolo, giusto qualche riga più in su. Appuntamento alle ore 11 con le parole del tecnico toscano.
Conferenza stampa Sarri diretta live: ieri l’arrivo a Torino | Presentazione | Juventus
Ieri, 19 giugno 2019, Maurizio Sarri è sbarcato a Torino. Ad accoglierlo i dirigenti della Juventus che gli hanno fatto fare un tour del centro sportivo. Ecco il video:
L’arrivo di Sarri alla Juve è maturato dopo settimane di trattative. A rallentare la chiusura dall’affare la trattativa con il Chelsea sull’indennizzo dovuto dai bianconeri agli inglesi.
Conferenza stampa Sarri diretta live: il comunicato ufficiale della Juventus
Di seguito il comunicato ufficiale con cui la Juventus ha annunciato Maurizio Sarri come nuovo tecnico del club:
Ha appena concluso un’eccellente stagione sulla panchina del Chelsea, coronata, dopo il terzo posto in Premier League e la Finale di EFL Cup, con la vittoria, pochi giorni fa, dell’Europa League.
Dopo aver sollevato il suo primo trofeo continentale, adesso Maurizio Sarri ritorna in Italia, dove ha allenato per tutta la sua carriera, fatta eccezione, appunto, per l’esperienza inglese appena terminata. E da oggi, e per i prossimi tre anni (fino al 30 giugno 2022), guiderà la Juventus.
Sessant’anni, nato a Napoli e vissuto a lungo in Toscana, Sarri intraprende nel 2001, dopo anni trascorsi nel mondo del calcio di categoria, la carriera di allenatore a tempo pieno.
Inizia così un’avventura che, dal 2005, lo porta nel campionato di Serie B, alla guida di Pescara, Arezzo e Avellino. La strada verso la Serie A, però, è ancora lunga: Sarri guida, il Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria e il Sorrento, fra B e Lega Pro.
Poi nel 2012 inizia la storia con l’Empoli: Sarri sfiora la promozione nella massima serie già alla prima stagione (nella finale playoff vince il Livorno) e la raggiunge un anno dopo, concludendo il campionato al secondo posto.
L’Empoli si conferma una splendida realtà calcistica anche nella stagione successiva, in cui conquista con anticipo la salvezza matematica. Il 2015, per il tecnico, è l’anno dell’approdo al Napoli, e anche qui Sarri lascia il segno.
Con lui infatti la squadra partenopea raggiunge quota 82, 86 e 91 punti, dal 2015 al 2018: tutte le volte si tratta del record in Serie A per il Club, che conquista per 3 anni, due delle quali senza passare dai preliminari, la qualificazione alla Champions League.
Infine, nel 2018/19, come si diceva precedentemente, l’ottima stagione con il Chelsea, in Inghilterra, e il primo trofeo continentale per Sarri.
E adesso inizia per lui l’avventura in bianconero: benvenuto alla Juventus!
Conferenza stampa Sarri diretta live | La carriera di Maurizio Sarri: le squadre allenate
Le squadre allenate da Maurizio Sarri nel corso della sua carriera culminata – qualche settimana fa – con la vittoria della Uefa Europa League con il Chelsea:
- 1990-1991 STIA
- 1991-1993 FAELLESE
- 1993-1996 CAVRIGLIA
- 1996-1998 ANTELLA
- 1998-1999 VALDEMA
- 1999-2000 TOGOLETO
- 2000-2003 SANSOVINO
- 2003-2005 SANGIOVANNESE
- 2005-2006 PESCARA
- 2006-2007 AREZZO
- 2007 AVELLINO
- 2007-2008 VERONA
- 2008-2009 PERUGIA
- 2010 GROSSETO
- 2010-2011 ALESSANDRIA
- 2011 SORRENTO
- 2012-2015 EMPOLI
- 2015-2018 NAPOLI
- 2018-2019 CHELSEA
- 2019-? JUVENTUS
Conferenza stampa Sarri diretta live: dove vederla in tv e streaming
La conferenza stampa di Maurizio Sarri sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport 24 (canale 200 di Sky) e su altri tg generici come RaiNews e TgCom 25. In streaming sarà possibile seguirla tramite SkyGo (piattaforma riservata agli abbonati Sky), SkySport.it, sulla app di Sky Sport e sul sito sportmediaset.
Le parole di Sarri potranno essere ascoltate anche tramite i canali social della Juve (Facebook, Twitter, YouTube) dove la conferenza dovrebbe essere trasmesssa in live streaming.
Anastasio: “Sarri alla Juve? Non è più un condottiero, ma un ragioniere”