Amazon, buona la prima: il debutto nel calcio italiano non delude le attese. Ora si attende la risposta di DAZN
Con la Supercoppa europea Amazon ha fatto il suo esordio nel calcio italiano in streaming, alzando l'asticella. Qualità video e dello streaming soddisfano gli utenti, entusiasti per il ritorno alle telecronache di Sandro Piccinini. Ora DAZN, con l'esclusiva della Serie A, dovrà farsi trovare pronta
Amazon, buona la prima. C’era grande attesa ieri sera per lo storico debutto di Prime Video nel calcio in Italia, con la trasmissione in esclusiva della Supercoppa europea, vinta ai rigori dal Chelsea contro il Villareal. L’esordio, per la piattaforma di proprietà di Jeff Bezos, è stato a dir poco convincente. Ottima qualità dell’immagine, prodotto curato e godibile, e soprattutto fluidità dello streaming anche per chi non possiede una connessione internet particolarmente prestante.
Il colosso americano d’altronde ha alle spalle un’esperienza maturata negli anni in Europa, con una solida copertura di rete e server in tutto il mondo, che si è vista tutta in quest’esordio nel mercato italiano. Un banco di prova importante, visto che per le prossime tre stagioni Amazon Prime Video trasmetterà in diretta e in esclusiva assoluta, oltre alla Supercoppa, 16 partite di Champions League, nello specifico il migliore match del mercoledì sera.
Il debutto di Prime Video di ieri, insomma, ci ha dimostrato che trasmettere il calcio in streaming nel nostro Paese con una certa qualità è possibile, se si hanno i mezzi, la capacità e la voglia di investire anche dal punto di vista tecnico. Certo, il vero test probante si avrà con l’inizio della Champions e la presenza di una squadra italiana che sicuramente comporterà un traffico maggiore, ma l’esordio promette bene.
Anche leggendo i commenti sui social e sui forum specializzati, la quasi totalità degli utenti ha gradito la qualità generale del prodotto, sia a livello video, con un ottimo Full HD (1080p) di fatto paragonabile alla visione via satellite garantita da Sky, sia, come detto, per la fluidità dello streaming, con la fastidiosa rotellina che gira che di fatto non si è mai vista. Unica pecca dal punto di vista tecnico l’assenza del 4K HDR, che però dovrebbe essere disponibile, per chi ha una buona connessione, con l’inizio della Champions. Il ritardo su smart tv rispetto al live è di circa 30 secondi. Degni di nota anche la possibilità di sottotitoli e il doppio audio, con la possibilità di sentire gli effetti dallo stadio. Inoltre al termine del match sono stati caricati anche gli highlights completi e le interviste post-partita.
Molto apprezzato anche il racconto giornalistico di Chelsea-Villareal, con il ritorno alle telecronache dopo tre anni di stop di Sandro Piccinini. Un maestro che ha rivoluzionato il modo di raccontare il calcio in tv e che ha dimostrato di saper coinvolgere e appassionare come pochi, nonostante abbia saltato qualche giro. D’altronde quando sai fare bene il tuo mestiere, è un po’ come andare in bicicletta.
Non sono mancati alcuni storici tormentoni del telecronista ex Mediaset, da “‘ccezionale”, passando per “non va”, “incredibile”, e “mucchio selvaggio”. Stilemi tipici del suo modo di accompagnare lo spettatore nel corso della partita, che hanno mandato in visibilio alcuni utenti sui social, in astinenza di “sciabolate”. Al fianco di Piccinini, Amazon ha scelto Massimo Ambrosini. L’ex centrocampista del Milan ha uno stile pacato, mai retorico o forzatamente enfatico, ma capace con i suoi interventi di aggiungere qualche elemento in più nella comprensione, tattica e non solo, del match.
Il pre e post partita, in uno studio piuttosto minimal, è affidato a Giulia Mizzoni, competente giornalista ex DAZN che ha garantito ritmo e spunti interessanti. Anche per lei il vero banco di prova si avrà con l’inizio della fase a gironi della nuova Champions, quando Amazon ha previsto un lunghissimo (forse troppo) pre-partita di 90 minuti, con l’alternanza di talent quali Julio Cesar, Federico Balzaretti, Claudio Marchisio, Gianfranco Zola, Luca Toni e Clarence Seedorf.
Ma il vero spunto interessante che ci dà l’esperienza della Supercoppa europea è un altro. La discesa in campo di Amazon nel calcio in streaming ha inevitabilmente alzato l’asticella per tutti i competitor. Inevitabili i paragoni con DAZN, la piattaforma di proprietà del magnate ucraino Len Blavatnik entrata tre anni fa nel nostro mercato con la trasmissione di tre match per turno di Serie A e che quest’anno si è assicurata i diritti di tutte le partite del massimo campionato, sette delle quali in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky.
Ricorderete tutti il drammatico esordio di tre anni fa, con frequenti blocchi e fastidiose interruzioni dello streaming. In questo lasso di tempo DAZN di passi in avanti ne ha fatti certamente parecchi, ma adesso, con l’esclusiva della Serie A, ci si attende il salto di qualità definitivo. Altrimenti il paragone con Amazon Prime Video rischia di essere impietoso.
Da un punto di vista giornalistico DAZN ha garantito sin da subito freschezza e voglia di svecchiare il racconto del calcio. Per la prossima stagione la squadra si è ulteriormente rinforzata, con l’arrivo di giornalisti come Marco Cattaneo (ex Sky, in coabitazione con Amazon) e Giorgia Rossi (ex Mediaset), e di opinionisti come lo stesso Ambrosini, Barzagli, Montolivo e Matri. Sul piano tecnico, è importante ripeterlo, servirà una svolta, per gestire flussi di traffico importanti come solo la Serie A può richiamare.
DAZN, si sa, alle spalle ha un colosso come Tim, e questa, si spera, dovrebbe essere garanzia di una maggiore stabilità. C’è da dire però che al momento la qualità video non dovrebbe migliorare rispetto alle ultime stagioni, con un HD a 720p, come specificato dalla stessa azienda nelle recenti istruttorie Agcom e AGCM. Inferiore quindi a quanto garantiscono Amazon o Sky attraverso NOW. La speranza è che si voglia rendere innanzitutto più stabile la rete per poi aumentare la qualità.
Quel che è certo è che siamo di fronte ad una stagione di svolta nel modo di fruire il calcio in tv, con Sky per la prima volta priva del piatto grosso della Serie A (solo tre match a turno) – quindi inevitabilmente defilata e preoccupata di arginare l’emorragia di abbonati – e lo streaming sempre più preponderante. Anche Mediaset si è infatti rituffata nel campo dei diritti tv, acquistando 121 partite a stagione di Champions per i prossimi tre anni (le stesse trasmesse da Sky), in streaming sulla piattaforma pay Mediaset Infinity, oltre ad aver strappato alla Rai la Coppa Italia, visibile in chiaro. Amazon è partita bene e ha alzato l’asticella, ora, con l’inizio del campionato, si attende la risposta di DAZN.