Woody Allen “si prende una pausa” dal mondo del cinema dopo l’accusa di violenza sessuale della figlia
Dopo la denuncia nel quadro del movimento #MeToo, Allen viene considerato "tossico" nel mondo del cinema, e Amazon potrebbe rescindere il contratto
Il regista statunitense Woody Allen potrebbe prendersi la prima pausa della sua carriera dal 1974 per via delle accuse ricevute nel quadro del movimento #MeToo.
Allen, che ha girato un film all’anno per gli ultimi 44 anni, è stato accusato dalla figlia adottiva, Dylan Farrow, di un abuso sessuale avvenuto 26 anni fa.
Benché il regista non sia mai stato trovato colpevole di alcun crimine, il giudice incaricato del caso di custodia minorile tra lui e Mia Farrow aveva chiamato il comportamento dell’uomo nei confronti di Dylan “gravemente inappropriato”.
Dallo scoppio del movimento #MeToo, Woody Allen è quindi annoverato tra quei personaggi “tossici” da cui Hollywood sta cercando
A Rainy Day in New York, il prossimo film di Allen con Timothe Chalamet, Selena Gomez, Elle Fanning, Rebecca Hall e Jude Law, uscirà dunque per Amazon entro la fine del 2018, ma potrebbe anche essere l’ultimo girato dal regista per il colosso statunitense.
Infatti, nel 2016 l’allora capo dello studio di produzione di Amazon Roy Price aveva firmato un contratto con il quale commissionava cinque film al regista: dopo Wonder Wheel e A Rainy Day in New York, ne rimarrebbero ancora tre, ma Amazon ora sta considerando di scindere l’impegno, anche a costo di dover pagare un lauto risarcimento.
Dal canto suo, il regista 82enne secondo Internet Movie Database ha solo un film senza nome in programma per il 2020, sempre che riesca a trovare qualcuno che glielo finanzi.
“Woody adora lavorare, non va mai in vacanza. Ma si prenderà una pausa quest’anno finché non troverà un finanziatore”, ha riportato il sito d’intrattenimento Page Six.
Infatti, secondo The Hollywood Reporter, “sono tutti d’accordo nel dire che Amazon non può che tagliare il legame con il direttore, anche se vuol dire risarcirlo”.
Nel frattempo molte delle star di A Rainy Day in New York hanno promesso che doneranno i soldi guadagnati con il film al movimento Time’s Up, che combatte le molestie sul posto di lavoro, e ad altre associazioni che aiutano le vittime di abusi sessuali.
Altri attori che in passato hanno collaborato spesso con Allen, come Michael Caine e Ellen Page, hanno giurato che non torneranno più a lavorare con lui.
In passato il direttore era famoso per riuscire sempre ad attrarre gli attori più richiesti e ha vinto quattro premi Oscar. Ora, molti osservatori del mondo del cinema pensano che questa pausa nella sua carriera potrebbe essere permanente.