X Factor, pubblico in studio per la prima puntata del Live, è polemica: “Perché i teatri chiusi e le persone lì?”
X Factor, parte il Live con il pubblico in studio nonostante le restrizioni Covid: è polemica
Torna il Live di X Factor e la prima puntata fa subito discutere per via del pubblico in studio. Andata in onda ieri sera, 29 ottobre, la prima puntata del talent show di Sky ha visto in studio la presenza del pubblico e in tanti hanno iniziato a chiedersi: come mai? Su Twitter si leggono commenti di ogni tipo: “Perché i teatri chiusi e le persone lì?”, tuona un utente. “Come faranno a rispettare il coprifuoco imposto alle 23 dalla Lombardia?”, s’interroga un altro. “Quante persone ci sono lì? Maxi assembramento” denuncia un altro ancora.
La spiegazione è questa: la produzione del programma, per restituire un’atmosfera simile alle edizioni precedenti, ha scelto di ingaggiare un pubblico di figuranti, ovviamente distanziati tra loro e sottoposti ai regolari controlli anti-Covid prima di mettere piede in studio. Se l’obiettivo era quello di restituire una certa familiarità, il programma non ha però tenuto conto delle reazioni del pubblico da casa, che non ha particolarmente apprezzato questa scelta. Soprattutto sul web leggiamo commenti piccati che fanno riferimento a quanto accaduto pochi giorni fa, in seguito al nuovo dpcm che ha costretto alla chiusura teatri e cinema.
Su Twitter, l’account ufficiale di X Factor ha precisato: “Il pubblico presente a #XF2020 segue tutti i protocolli previsti dalle norme: distanziamento, mascherine e tampone prima di accedere al teatro. Il numero dei presenti rientra nella capienza prevista dalle disposizioni attuali”.
Poi, hanno aggiunto: “Le persone presenti in sala, inoltre, sono persone assunte appositamente e come tali dispongono delle autorizzazioni necessarie”. Ciò significa che il pubblico presente ieri sera non deve essere inteso come un pubblico pagante del teatro o del cinema, ma come persone lavoratrici, che in quel momento stavano svolgendo un compito a loro assegnato e per il quale sono stati pagati. Certo è che, in tempi così delicati, la scelta presa dal programma può essere sicuramente discutibile da un punto di vista simbolico.
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