Tutti i soldi del mondo, la storia vera su John Paul Getty III da cui è tratto il film
Tutti i soldi del mondo, la storia vera su John Paul Getty III da cui è tratto il film
Fu un grande scandalo negli anni ’70 e quello scandalo è stato portato per la prima volta al cinema da Ridley Scott nel 2017. Tutti i soldi del mondo (All the money in the world) è un film diretto e co-prodotto da Scott tratto dall’omonimo saggio di John Pearson che si rifà a un celebre fatto di cronaca avvenuto nel 1973 e che ha visto John Paul Getty III vittima di sequestro da parte di malviventi che volevano estorcere denaro a suo nonno, celebre miliardario. All’epoca, suo nonno era considerato l’uomo più ricco del mondo. La vicenda è stata riportata per la prima volta al cinema da Ridley Scott, contando su un ricco cast: vediamo infatti Charlie Plummer, Michelle Williams, Mark Wahlberg e Christopher Plummer. Vediamo un po’ nel dettaglio qual è la storia vera da cui è tratto il film che va in onda il 15 maggio 2020 su Rai 1.
Tutti i soldi del mondo, la storia vera da cui è tratta il film di Ridley Scott: chi era John Pall Getty III
John Paul Getty III, figlio di Gail e Paul e nipote del grande Jean Paul Getty, si trasferisce a Roma con la madre, titolare di una boutique a Piazza di Spagna. Dopo il divorzio dei suoi, John si tramuta nel classico ragazzaccio di buona famiglia, andando male a scuola (dalla quale fu espulso) e consumando anche parecchia droga. Amava bighellonare per la città eterna e fu quello a penalizzarlo molto agli occhi dei criminali, perché rese loro il rapimento molto facile. John Paul frequentava le zone della movida romana, da Campo de Fiori a Trastevere e, come riportato nel libro di Charles Fox (Uncommon Youth), il ragazzo la notte del 10 luglio 1973 fu rapito in centro. Il ragazzo aveva trascorso la serata in compagnia degli amici (Roman Polanski, Andy Warhol, Jagger) e, ubriaco perso, aveva iniziato a vagare per la città. Fu allora che venne rapito. I criminali facevano parte di un clan affiliato alla ‘ndrangheta. Fu imprigionato in una grotta in un paesino non lontano da Catanzaro. I malviventi chiesero 17 milioni di dollari alla famiglia per liberarlo. All’inizio non si mosse nulla. La famiglia si rifiutò di pagare un così alto riscatto, forse perché credevano che il ragazzo stesse mentendo. Quando poi arrivò una lettera in cui si minacciava di tagliare un dito a John Paul, neanche allora niente si mosse. Il nonno inviò soltanto un ex agente della CIA a Roma per seguire da vicino la faccenda.
John Paul Getty III fu prigioniero per cinque mesi, mesi in cui il ragazzo subì anche un taglio dell’orecchio che venne recapitato, dopo un mese, alla redazione del Messaggero (ci mise tempo ad arrivare perché in quel periodo ci furono scioperi delle poste). I Getty pagarono soltanto quando ebbero prova del ragazzo in vita e John Paul fu liberato il 17 dicembre 1973. L’anno seguente, il ragazzo sposò la fotografa tedesca Gisela Zacher andando contro il volere della famiglia che infatti lo estromise dall’eredità. Morì nel 2011, dopo una lunga malattia provocata da un’overdose di droghe.