Sospetti pagamenti in nero a Salvatore Baiardo, l’Antimafia di Firenze indaga sui produttori di “Non è l’Arena”
Ieri la notizia della sospensione del programma “Non è l’Arena”, condotto da Massimo Giletti su La7, da parte dei vertici aziendali. Oggi, l’apertura di un’indagine dell’Antimafia di Firenze sulla partecipazione alla trasmissione di Salvatore Baiardo, ex factotum dei fratelli Graviano che predisse l’arresto di Matteo Messina Denaro. Non è chiaro se le due vicende siano collegate, fatto sta che i magistrati stanno cercando di capire se i pagamenti – circa 48 mila euro – effettuati per ottenere le testimonianze di Baiardo siano stati tutti regolari. Freemantle, azienda produttrice, paga solitamente con bonifico ed emettendo fattura. Ma i dettagli del trasferimento di denaro a Baiardo per come li ha ricostruiti la procura non sono stati resi noti.
Nella giornata di ieri si è parlato di presunte perquisizioni nella casa di Giletti, smentite dallo stesso conduttore. “Tutto si chiarirà al momento giusto”, ha detto all’Ansa il giornalista. “Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, non parlo, penso solo ai miei, ai 35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo 6 anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro”. Sarebbe inoltre “falso che io abbia pagato personalmente e di nascosto Salvatore Baiardo”, ha aggiunto Giletti, che è stato ascoltato per due volte, in qualità di testimone non indagato, dalla Dda di Firenze dopo l’intervista con il factotum dei Graviano. La prima volta è stato ascoltato il 19 dicembre 2022, un mese dopo la messa in onda dello speciale “Fantasmi di mafia” in cui Baiardo ha “profetizzato” la cattura di Matteo Messina Denaro. Poi il 23 febbraio, per chiarire una frase sulla scomparsa dell’agenda rossa di Borsellino.
Su Tik Tok, prima della diffusione della notizia circa la sospensione di “Non è l’Arena”, Baiardo ha detto: “In tanti mi state chiedendo quando andrò da Giletti, perché non vado più da Giletti…perché ho abbandonato un po’ La7, adesso ci sono nuove iniziative con nuove tv, non sarò più a La7, probabilmente mi vedrete in Mediaset: lì almeno lasciano dire quello che uno pensa, non ti condizionano nel parlare, ne scoprirete delle belle”. Tra le altre ipotesi sulla chiusura del programma ci sarebbe anche l’insoddisfazione degli inserzionisti per lo share, unita ai costi della trasmissione. Dai dati Auditel il programma viaggia in media tra il 4,8% e il 5%: numeri che secondo Giletti non sono negativi. Ci sarebbe poi la presunta trattativa con la Rai, intrecciata a quella con Fabio Fazio, che potrebbe accasarsi a Discovery lasciando spazio libero proprio a Giletti nel palinsesto della tv pubblica.