Vittorio Sgarbi: “Vi racconto cosa c’era davvero dietro ai miei insulti in tv a Giampiero Mughini”
“Mughini è un personaggio pittoresco che suscita anche tenerezza. Ieri sera si è comportato come il prete contro l’indemoniata nel film L’esorcista: ha tirato fuori, lui juventino, l’anima interista che c’è in me”. Sono le parole di Vittorio Sgarbi, all’indomani della lite con Giampiero Mughini, alla trasmissione Stasera Italia.
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La rissa tra i due personaggi è stata molto accesa, tanto che Mughini ha lasciato furibondo lo studio di Rete 4.
I due erano così infervorati che stavano per lanciarsi contro le sedie dello studio.
Sgarbi ha interrotto Mughini dicendo: “Non è una indagine, ma un crimine”. E ha continuato attaccando la magistratura. Mughini a quel punto reagisce: “È imbarazzante averlo accanto. Questo termine appartiene a te e gradirei che tu non mi rompa i co*******”.
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Ma cosa c’era dietro quello scontro così plateale? Lo ha spiegato lo stesso Sgarbi in un’intervista al Corriere della Sera. “Ci sono molte ragioni che scatenano il mostro che ogni tanto viene fuori. L’altra sera, prima del collegamento, venivo da una lunga telefonata con Calogero Mannino. Non è possibile che la magistratura faccia politica, non ne posso più, quindi questo già mi motivava. Poi c’è un’altra cosa”, ha detto Sgarbi commentando la vicenda sul Corriere della Sera.
“Avevo visto Mughini al trucco e lì ho scoperto che un mio intervento che avevo fatto per Tiki Taka è stato trasmesso invece dalla sua trasmissione. Io che neanche sapevo avesse una trasmissione. Non solo non me lo ha chiesto, ma ha anche detto che il mio intervento, a mio parere molto bello, su Balotelli e la vicenda dello scooter in acqua era una scemenza”, ha . In particolare ha detto: “È un video in cui dici le tue consuete scemenze”, prosegue.
Sgarbi ha proseguito dicendo di non essere riuscito a tollerare “l’aria da profeta sceso in terra” di Mughini. “Lo faccio apposta, non meriti di essere ascoltato e quindi ti schiaccio”, dice Sgarbi, spiegando la sua tattica per impedire all’avversario di parlare.
“È una tattica che ho elaborato, tra cui ripetere in continuazione la stessa parola per non farlo parlare. Devo dire che il consenso è stato universale: ho ricevuto messaggi da chiunque”, ha riferito Sgarbi.
“Succede che mentre ci confrontiamo, anche in modo acceso, lui non sostiene le parolacce. Ha tirato fuori l’orgoglio da gentiluomo ferito e dalle parole è passato al “ti vengo a menare”. Allora io ho preso una sedia e glie l’ho messa davanti”, ha proseguito Sgarbi.
Il critico d’arte prosegue spiegando di non essersene andato, a differenza di Mughini, perché lui lo studio non lo abbandona mai. E prosegue dicendo che non è il litigare che lo diverte, ma l’argomentare.
“Mughini non ha retto la mia implacabile logica”, spiega Sgarbi che sottolinea come anche l’altra ospite del talk, Maria Giovanna Maglie, odi Mughini e alla fine della trasmissione abbia detto: “Bravo”.
“Io ero più rumoroso ma è stato Mughini a voler passare alle mani. Ad ogni modo lui mi sta sui c… da sempre, avevamo discusso già diverse volte, adesso gliel’ho detto anche in tv. Sono contento”, spiega ancora Sgarbi.
E Sgarbi prosegue dicendo di avere intenzione di chiedere alla magistratura come mai Mughini sia entrato in possesso di un suo video e lo abbia usato senza il suo permesso. Lo ha carpito e usato nella sua trasmissione.