Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Spettacoli » TV

Sanremo 2023, top e flop della terza serata del Festival

Immagine di copertina

Sanremo 2023, top e flop della terza serata del Festival

SANREMO 2023 TOP E FLOP – Chi è stato il migliore ieri sera? E il peggiore? Dopo la terza serata del Festival di Sanremo 2023, il nostro Renzo Di Falco dice la sua con le sue particolari pagelle: i Top e Flop del Festival. Ecco chi è andato bene e chi no:

TOP

ROSA CHEMICAL
L’esilarante intervento della deputata che si è scagliata contro la sua partecipazione a Sanremo non ha fatto che regalargli visibilità. Che scopriamo essere del tutto meritata poi, se si ascolta Made In Italy: pezzo tirato, efficace e super ballabile (oltre che furbo il giusto).

TANANAI
Quest’anno non corre il rischio di arrivare ultimo, anzi. Alberto ha avuto un notevole glow up e si è presentato più maturo sul palco, ha studiato canto e si vede, confezionando una ballatona che funziona e si avvicina più ad Abissale che alla hit Baby Goddamn.

PAOLA E CHIARA
Gli anni ‘90 tornano a rivivere con la reunion attesissima delle due sorelle del pop. La loro canzone non è certo innovativa, costruita su tre parole in croce e strani ossimori (“in questa notte di sole”) ma è irresistibilmente orecchiabile e radiofonica. E le Iezzi nella performance dimostrano di non avere perso lo smalto.

FLOP

LA SCALETTA
Il Festival è una liturgia, e siamo ormai abituati alla lunghezza infinita delle serate. Ma a volere infarcire la scaletta con troppi ospiti, omaggi, esibizioni, monologhi, autopromozione Rai e collegamenti esterni con la crociera e con altri palchi, si corre il rischio di far sclerare Fiorello, fare addormentare il pubblico, e rendere la gara troppo sfilacciata.

L’AUTOTUNE
Non è proibito dal regolamento del Festival ma ormai è talmente di moda (e abusato) che sorprende quando qualche artista sceglie di non utilizzarlo.

ULTIMO
Canta sempre la stessa canzone, e sempre autoplagiandosi. Nel testo non si coglie poesia ma retorica e anche l’esasperazione nell’interpretare Alba rende tutto terribilmente noioso e senza appeal.

QUI TUTTE LE NOTIZIE SUL FESTIVAL DI SANREMO
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Ti potrebbe interessare
Opinioni / Metamorfosi di atteggiamenti e posture politiche: la “nostra” destra non si smentisce mai
Opinioni / Come il “campo largo” ha strappato l’Umbria al centrodestra
Opinioni / L’alternativa all’oligarchia illiberale non è la paura ma la speranza
Opinioni / Astensionismo record anche in Umbria ed Emilia-Romagna: così la democrazia diventa oligarchia
Esteri / Il trumpismo è un filo rosso che unisce “bifolchi” e miliardari
Esteri / Nemmeno a Trump conviene opporsi alla green economy
Opinioni / L'Europa ai tempi di Trump
Opinioni / Ma nella patria del bipartitismo non c’è spazio per i terzi incomodi (di S. Mentana)
Esteri / In Europa può rinascere dal basso un nuovo umanesimo contro la barbarie delle élites (di E. Basile)
Opinioni / Bruno Bottai: l'eloquenza del silenzio (di S. Gambino)