Sanremo 2021, top e flop della terza serata
Sanremo 2021, top e flop terza serata
SANREMO 2021 TOP E FLOP – Chi è stato il migliore ieri sera? E il peggiore? Dopo la terza serata del Festival di Sanremo 2021, il nostro Renzo Di Falco dice la sua con le sue particolari pagelle: i Top e Flop del Festival. Ecco chi è andato bene e chi no:
TOP
MANESKIN con MANUEL AGNELLI
Stare sul palco è difficile, starci bene è cosa da pochi. E con “Amandoti” dei CCCP (poi presa in prestito anche da Gianna Nannini) Damiano dei Maneskin e Manuel Agnelli non solo hanno regalato una performance pazzesca ma hanno riempito il vuoto dell’Ariston con le vibrazioni potenti del rock sano come ci piacerebbe vedere più spesso. Bomba.
LO STATO SOCIALE – F. PANNOFINO E E.FANELLI
C’era, anche se remoto, il rischio di retorica. E invece i ragazzi di Bologna hanno lavorato per riuscire a rendere un pezzo bellissimo degli Afterhours la richiesta di aiuto per riaprire al piu’ presto cinema, teatri e live. Nessun altro degli appelli dei lavoratori dello spettacolo in questi mesi di restrizioni è stato efficace come l’elenco quasi funereo fatto dalle voci di attori come Francesco Pannofino e Emanuela Fanelli tra gli altri. Ma vince la speranza perchè, appunto, “Non è per sempre”.
GHEMON E NERI PER CASO
Sulla carta sembrava già una combo azzeccata non solo per la stima dovuta a Ghemon e per l’emozione di rivedere Ciro, Mimi’, Gonzalo e gli altri dopo quasi trent’anni (era il 1996 quando parteciparono a Sanremo). Le loro voci si sono intrecciate alla grande in un mashup elegante partito da “Le ragazze” e passato per Zucchero, Curreri e Vasco. Ghemon secondo me si divertirebbe pure a fare il settimo Nero, ogni tanto.
EXTRALISCIO E DAVIDE TOFFOLO CON PETER PICHLER
In una edizione difficile e dimessa per ovvi motivi che ben venga quella caciara divertente con la chitarra roteante, i ballerini di liscio e un pezzo di Gabriella Ferri riarrangiato in versione da balera che ci fa apprezzare per una manciata di minuti la bellezza della “distrazione” e il senso di festa.
FLOP
BUGO E I PINGUINI TATTICI NUCLEARI
Il problema di Bugo è l’inconsistenza vocale, fa fatica a reggere le sue canzoni (quando non molla il palco) figuriamoci quella di due mostri sacri come Battisti e Mogol. Non è che con Riccardo & co. la performance migliori, forse un po’ di energia in piu’ ma il risultato non entusiasma ed è da compito che non arriva alla sufficienza.
FASMA E NESLI
Peccato, la canzone è bellissima ma l’incidente del microfono che non funziona (non è il solo problema con l’audio della serata) manda in palla Fasma costringendolo a ricominciare, e l’ansia da prestazione
non aiuta, mentre Nesli fa il suo ma non basta a rendere memorabile l’esibizione. Occasione persa.
FRANCESCO RENGA E CASADILEGO
Il giorno e la notte. Ma in questo caso non sono gli opposti che si attraggono, sono opposti e basta, anche stilisticamente e sembra non facciano un duetto ma a tratti cantino due canzoni diverse.
AIELLO E VEGAS JONES
Niente, Aiello continua a soffrire di mengonite non essendo Mengoni e a muoversi come Mamhood non essendo Mamhood. A nulla serve e nulla aggiunge l’intervento di Vegas Jones su Gianna. Domanda: perché Aiello non torna a fare Aiello?
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