Quando Gianluca Vacchi batteva Alberto Tomba sugli sci: lo rivela Kristian Ghedina
Quando Gianluca Vacchi batteva Alberto Tomba e Kristian Ghedina sugli sci: l’intervista
Alberto Tomba, uno degli sportivi italiani più amati e conosciuti di sempre, battuto da Gianluca Vacchi sugli sci. Può sembrare incredibile ma è vero. A raccontarlo in un’intervista al Corriere della Sera è stato un altro grande sciatore, Kristian Ghedina. “Con Alberto Tomba ci conosciamo da bambini. La sua famiglia ha una casa a Cortina, lui era il fidanzatino di mia sorella. Gareggiavamo insieme, ma venivamo regolarmente battuti da Gianluca Vacchi, quello dei balletti sui social. Per nostra fortuna smise di sciare”, ha raccontato Ghedina.
La star dei social Gianluca Vacchi è dunque a sorpresa uno sciatore provetto, tanto da battere due campioni come Ghedina e Alberto Tomba, quest’ultimo ospite stasera al Festival di Sanremo 2021. Lo stesso Vacchi, sempre al Corriere, ha poi confermato il tutto: “Durante la nostra infanzia sulla neve i miei sci tendevamo ad andare un po’ più avanti rispetto ai loro. Ma avevamo abilità diverse: nessuno come Kristian riusciva a far scorrere gli sci, non aveva paura di niente al mondo, era matto come un cavallo, se gli dicevi che doveva andare a 100 all’ora e al termine c’era un roccia da schivare, lui si lanciava e via… aveva una capacità acrobatica da paura, non c’è più stato un discesista come lui. Io ho vinto un campionato di slalom gigante, in discesa avevo più paura, non avevo una grande attrazione per quella specialità un po’ come Alberto Tomba, il più grande sciatore vivente mai esistito che però non faceva discesa. Diceva che era la mamma a non fargliela fare, aveva paura”.
“Lo sport e i ragazzi, poi diventati campioni, che ho conosciuto in quel periodo mi hanno lasciato uno spirito di squadra che non morirà mai – ha raccontato ancora Gianluca Vacchi -. Non ci siamo mai intralciati perché eravamo bravi in cose diverse: e anche se è vero che andavo più forte di loro, dico molto onestamente non sarei arrivato ai loro livelli perché ad un certo punto sarebbe dovuta subentrare una determinazione sciistica che non avevo. Durante l’adolescenza ho sentito il richiamo dell’uomo d’affari e soprattutto volevo capire come mio padre riuscisse a far sì che io e mia madre potessimo permetterci di passare l’inverno intero a Cortina… Volevo diventare anche io un uomo d’affari”.