Rai, il piano editoriale della Tgr a forte rischio bocciatura
A viale Mazzini (ma non solo perché anche la politica vuole mettere bocca sulla questione) sono tutti concentrati sul prossimo consiglio di amministrazione fissato per giovedì.
In quell’occasione il direttore della Tgr Alessandro Casarin presenterà il nuovo piano editoriale dopo la riconferma alla guida della testata giornalistica regionale. Nulla di più difficile, dopo i tagli all’edizione notturna della TGR. Già, perché come già rivelato da Tpi nelle scorse settimane, salvo improbabili accordi dell’ultim’ora, il piano editoriale che il direttore si appresta a presentare sarà a forte rischio bocciatura. Da quando è stato deciso il taglio dell’edizione notturna, infatti, la quasi totalità della redazione è contro la direzione: secondo molti non ci si sarebbe opposti abbastanza alla decisione dell’amministratore delegato Fuortes. Ma in seno alla TGR si discute anche di un’altra questione che rappresenta in pieno la sfida tra Lega e Partito Democratico su chi dovrà avere il “condirettore unico”. Entrambi i partiti per presidiare al meglio l’informazione sul territorio vorrebbero un proprio uomo di riferimento alla condirezione della TGR. Qui la sfida a due è tutta tra Pacchetti (molto gradito in casa Lega) e Fontana (apprezzatissimo dai Dem).
Intanto, al Tg1, a pochi giorni dalla nomina era sceso il “gelo” tra la direttrice Monica Maggioni e uno dei suoi “vice” più importanti, Francesco Giorgino. “Pomo della discordia” un articolo di giornale uscito recentemente. Alla Maggioni non era affatto piaciuto essere “equiparata” al suo vice direttore nonché conduttore del telegiornale. Ma ora la situazione sembra tornata alla normalità. Nel Tg della rete ammiraglia, inoltre, sta per partire il job posting. Per il ruolo di capo del politico sono in corsa Chinzari e Cristino. Per l’Economia si parla di Valerio Lo Prete. Agli Esteri dovrebbe andare Sapia (proveniente da RaiNews, canale che si sta confermando sempre più centrale nell’informazione targata Rai). Nascerà anche una nuova redazione “Ambiente”: a dirigerla sarà Lucia Duraccio.
Nel frattempo, sui dati di ascolto dei talk politici pubblicati da Tpi, interviene Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai che fa un appello all’amministratore delegato di viale Mazzini Fuortes: “Il crollo di ascolti dei talk non può sorprendere: ormai i telespettatori assistono ogni settimana alle solite compagnie di giro che discutono sempre sugli stessi temi, passando da una rete all’altra. Il servizio pubblico invece di distinguersi ha deciso si copiare il modello della tv commerciale, arrivando a pagare gli opinionisti come avviene nella tv privata, peraltro sempre gli stessi. Il risultato è un adeguamento al ribasso, talk trasformati in pollaio, nessun contributo serio all’informazione. Si fatica a comprendere perché su questo l’Ad Fuortes non sia ancora intervenuto”.