Si lavora alla nomina dei vertici Rai. E intanto fioccano le indiscrezioni sui palinsesti tra novità e conferme
Ritorna il mitologico Processo del Lunedì di Biscardi? No ma quasi. Perché l’idea allo studio, per certi versi rivoluzionaria, di Rai 2 in vista della prossima stagione è quella di spostare (sempre con i conduttori attuali Mia Ceran, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu) Quelli che il calcio al lunedì sera in “prima”, in modo da coprire lo spazio che storicamente in Rai è sempre stato del mitico Aldo Biscardi.
Ma le indiscrezioni riguardo i palinsesti di Rai 2 non finiscono qui: si va verso la conferma di Milo Infante con Ore 14 (a dispetto delle voci degli ultimi giorni; d’altra parte ha collezionato ottimi ascolti) ritornerà anche Anni 20 che però si rifà il look, cambierà conduttore e tornerà (ma solo) in seconda serata.
Tornano anche Il Collegio e Il Provinciale. Conferma anche per lo spazio televisivo dei Lunatici. Tra un palinsesto e l’altro, continua anche il grande gioco ad incastri per la nomina dei nuovi vertici di viale Mazzini.
In particolar modo tra le forze politiche si punta sui candidati “interni” ovvero coloro che da anni navigano il mondo targato Rai. I nomi più gettonati al momento sono due: Marcello Ciannamea, apprezzato per le sue capacità editoriali e Roberto Sergio, ritenuto tra i migliori conoscitori della macchina aziendale. Apprezzate anche le sue doti di comunicatore, doti preziose in una Rai che dovrà affrontare in sequenza l’elezione del nuovo Capo dello Stato e del nuovo parlamento.
Intanto, dopo le anticipazioni riportate ieri da TPI riguardanti la durissima presa di posizione di Michele Anzaldi, stamattina anche Andrea Romano esponente della Vigilanza Rai targato Pd ci va giù pesante: “È assolutamente inaccettabile che il Consiglio di Amministrazione, ormai scaduto e in procinto di essere profondamente rinnovato, si occupi dei palinsesti autunnali del servizio pubblico come risulta dall’Ordine del Giorno della sua seduta odierna”.
“Se il Presidente e l’Amministratore Delegato stanno evidentemente utilizzando ogni pretesto per prorogare la propria permanenza ai vertici dell’azienda pubblica, il Consiglio di Amministrazione dovrebbe limitarsi all’ordinaria amministrazione senza alcuna pretesa di disporre scelte e orientamenti che saranno di competenza del prossimo CdA ormai in dirittura d’arrivo. Lo richiede il buon funzionamento del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e la stessa qualità delle scelte aziendali di medio e lungo periodo”.
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