Piero Angela parla delle sue condizioni di salute dopo l’incidente: “Ho un po’ di problemi”
Il conduttore parla dopo l'incidente domestico in cui si è rotto il braccio sinistro
Piero Angela parla delle sue condizioni dopo l’incidente: “Ho un po’ di problemi, speriamo bene”
Qualche settimana fa Piero Angela ha avuto un incidente domestico che lo ha costretto ad un ricovero in ospedale a causa delle fratture e contusioni rimediate. Il noto divulgatore scientifico ha parlato di quanto accaduto e ha rivelato le sue attuali condizioni di salute.
Ospite del programma radiofonico della Rai I Lunatici, il conduttore, 90 anni, ha dichiarato: “Ho un po’ di problemi, la settimana prossima mi tolgono il gesso, poi spero di recuperare in poco, anche se ci vorrà tempo. Sono cose lunghe e fastidiose.
Per fortuna a essersi rotto c’è il braccio sinistro, mi sono reso conto di quante cose non si possono fare senza un braccio. Ora, per esempio, dormo su una poltrona. Da quando mi sono rotto il braccio la notte non riesco ad alzarmi, ho comprato una di quelle poltrone reclinabili che si allungano e diventano un letto. Funziona bene”.
La caduta in casa, avvenuta a inizio novembre, ha infatti causato a Piero Angela la rottura del braccio sinistro e una serie di contusioni alla spalla, al polso e all’avambraccio. Nel corso dell’intervista, il conduttore ha parlato in generale delle sue condizioni di salute: “Speriamo bene, qui non si sa mai, ma credo di aver superato tutti gli ostacoli. La testa funziona. Mia sorella ha 92 anni e sta perfettamente, non ha nessun problema. Spero che la genetica sia quella, che ci aiuti.
Quando si perde anche solo di poco la capacità di capire o di ragionare è terribile. Il mio lavoro mi porta a scrivere, leggere, parlare. Devo sempre far di compito, sia scritto che orale. C’è sempre questa tensione, ci si mantiene in allenamento”.
Piero Angela, infine, dimostra di non avere paure, neanche legate alla morte: “Da quando ho compiuto 90 anni me lo chiedono. La morte è una grande scocciatura. E’ una mancanza di vita. Noi moriamo ogni notte quando ci addormentiamo. La sofferenza, soprattutto fisica, ma anche psicologica, è la cosa che può turbare. Ognuno di noi si augura una buona morte. Penso sempre a un detto di Leonardo, ‘così come una buona giornata porta a un buon dormire, così una vita spesa bene porta a un buon morire’. Lui si è spento con questa visione. Una filosofia pacificante”.