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Paola Egonu, le origini e il razzismo subito dalla co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023

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Paola Egonu, le origini e il razzismo subito dalla co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023

Quali sono le origini di Paola Egonu, la co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023? Ha subito atti di razzismo nel corso della sua vita? La grande sportiva italiana è nata a Cittadella da genitori di nazionalità nigeriana. Il padre Ambrose, prima di emigrare in Italia, faceva il camionista a Lagos, mentre la madre Eunice era infermiera a Benin City. Ha due fratelli, Angela e Andrea. Anche la cugina Terry Enweonwu è pallavolista. Nel 2014 ha ottenuto la cittadinanza italiana, dopo il rilascio del passaporto italiano al padre.

Nel novembre 2018, in un’intervista al quotidiano Corriere della Sera, fa coming out, rivelando di essere fidanzata con una ragazza, che l’ha consolata a seguito della sconfitta al campionato mondiale 2018: la ragazza in questione si rivelerà poi essere la pallavolista Katarzyna Skorupa. In seguito ha annunciato di essersi legata al pallavolista polacco Michał Filip, dichiarandoː “A me piacciono le persone, il genere conta poco. Non mi chieda se è un uomo o una donna, non ha importanza. Sono innamorata”.

Ma veniamo al razzismo subito da Paola Egonu (stasera co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023) per le sue origini. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata ad ottobre 2022 dopo il 3-0 agli Stati Uniti che ha regalato all’Italia il bronzo al Mondiale. Paola, in lacrime, è esplosa con il suo procuratore Marco Reguzzoni: “Mi hanno chiesto anche se fossi italiana… Questa è la mia ultima partita in Nazionale, sono stanca. Non puoi capire”. Il video, rubato da un tifoso è stato postato sui social e ha rapidamente fatto il giro del web, insieme ad un altro, in cui Paola abbraccia lungamente in campo il libero Monica De Gennaro. Nell’intensità dell’abbraccio, forse un addio o anche solo l’intenzione da parte dell’opposto nata a Cittadella di prendersi una pausa dall’azzurro. Paola Egonu, esausta, “vinciamo grazie a me, ma soprattutto quando si perde è sempre colpa mia”. Il suo manager si è poi lamentato. “Paola è italiana al 100 per cento, nel 2022 è assurdo sentire ancora queste cose”.

Dopo il pianto e lo sfogo (ripreso da un tifoso) post Italia-Stati Uniti, Paola Egonu ha rilasciato un’intervista a La Repubblica. La campionessa azzurra si è quindi sfogata: “Mi fa ridere pensare a persone che mi hanno chiesto perché sono italiana, mi chiedo perché con la maglia della Nazionale debba rappresentare persone del genere che mi scrivono queste cose. Io ci metto l’anima e il cuore, non manco mai di rispetto a nessuno e fa male”.

Continuerà con l’azzurro? “Questo ancora non si sa… Però sono felice di aver avuto questo Mondiale, la prossima estate si vedrà, spero di ripensarci perché abbiamo ancora tanto da fare con questa Nazionale. A gennaio vi farò sapere”. Solo uno stop, non un addio? “Mi farebbe piacere, spero che venga capito. Non sarebbe una forma di mancanza di rispetto, ma un modo per prendermi una pausa per me stessa e tornare a dare il meglio in campo. C’è chi dice che non merito la Nazionale invece il mio sogno è essere sul podio con questa squadra”. Però è un simbolo che si ferma, un annuncio forte. “Ma quando questo simbolo non va bene è il primo che viene attaccato. Sono una persona umana che ha bisogno ogni tanto di riprendersi mentalmente, perché è dura. Non è stato semplice scendere in campo, suonava l’inno e piangevo, per il dolore ma anche per quanto sono ferita. Direi che me lo merito”. Lei esce dal Mondiale come “best attacker” e “best scorer” (244 punti). “Ma per me è secondario, sono molto fiera perché ci sono le mie compagne, senza di loro non sarei nessuno. Sono grata di avere loro, che mi supportano e capiscono che una così giovane, una bimba, può avere dei miei momenti in cui va giù”.

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