Omicidio Vannini a Chi l’ha visto: Federica Sciarelli intervista i genitori del ragazzo
Omicidio Vannini Chi l’ha visto | Anticipazioni | Storia | Ciontoli | Ladispoli
Ci sono ancora delle ombre sull’omicidio di Marco Vannini, ragazzo morto a 21 anni il 18 maggio 2015 dopo essere stato ferito da un colpo di pistola esploso in casa della fidanzata Martina Ciontoli a Ladispoli. Nella puntata di ‘Chi l’ha visto?‘ in onda stasera mercoledì 24 maggio alle 21,20 su Rai 3, Federica Sciarelli torna sul caso.
Omicidio Vannini Chi l’ha visto | Anticipazioni
Tutti i familiari presenti in casa Ciontoli la sera della morte di Marco Vannini erano consapevoli della gravità della ferita del ragazzo, ma secondo la Procura Generale di Roma il loro comportamento è stato omissivo. Per questo la Procura ha chiesto l’annullamento della sentenza d’appello. Il 17 maggio 2015 Marco, che si trovava a cena a casa della fidanzata, fu ferito da un colpo di pistola partito dall’arma del militare Antonio Ciontoli, padre della ragazza. La sentenza d’appello a febbraio scorso ha ridotto la pena da 14 a 5 anni. La Sciarelli, nel corso della puntata di Chi l’ha visto?, ospita i genitori del ragazzo ucciso.
Omicidio Vannini Chi l’ha visto | La storia
Marco Vannini il 17 maggio 2015 si trovava a casa della sua fidanzata Martina Ciontoli, nel comune di Ladispoli, quando fu raggiunto da un colpo di pistola esploso dalla pistola del padre della ragazza. Le dinamiche del delitto non sono mai state chiarite. Il colpo fu esploso proprio da Antonio Ciontoli, sottufficiale della Marina militare distaccato ai Servizi Segreti.
Il ragazzo fu colpito a un polmone e al cuore, ma arrivò in ospedale solo due ore dopo lo sparo, troppo tardi per evitare il decesso per dissanguamento. I soccorsi furono chiamati tardi e senza che venisse specificato che Marco aveva un proiettile conficcato nella spalla. Agli operatori del 118 inizialmente fu detto che il ragazzo era scivolato, in un secondo momento che si era ferito con un pettine.
Omicidio Vannini Chi l’ha visto | Ciontoli
A febbraio la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha stabilito che l’uccisione di Vannini è stata colposa e non volontaria, riducendo la pena per Antonio Ciontoli a 5 anni. Il militare era stato condannato a 14 anni in primo grado. La sentenza ha provocato enormi proteste da parte di familiari e amici di Marco Vannini. Subito dopo il verdetto, ai giudici urlarono: «Venduti, non c’è Stato per Marco!», «Vergogna».