Chi era Nilde Iotti: la prima donna presidente della Camera, protagonista della fiction Storia di Nilde
Storia di Nilde, chi era Nilde Iotti: la prima donna presidente della Camera
Chi era Nilde Iotti, la prima donna eletta presidente della Camera dei Deputati, la cui storia è raccontata nella docufiction Storia di Nilde, in onda questa sera, domenica 20 giugno 2021, in replica su Rai 1? Ad interpretarla è una straordinaria Anna Foglietta. Intrecciando ricostruzioni fiction, materiali di repertorio e testimonianze illustri, ripercorre la storia vera, umana e politica, di Nilde Iotti, una delle ventuno donne che parteciparono all’Assemblea Costituente nel 1946 nonché la prima a essere eletta Presidente della Camera. La fiction racconta la sua vita dopo più di vent’anni dalla sua morte, avvenuta il 4 dicembre 1999, e a quarant’anni dalla sua nomina a Presidente della Camera dei Deputati.
Tra le testimonianze illustri che si intervallano alla narrazione troviamo: Giorgio Napolitano, Marisa Malagoli Togliatti, il portavoce di Nilde Iotti Giorgio Frasca Polara, la sua biografa Luisa Lama, la Presidente della Fondazione Iotti Livia Turco, l’ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato, l’ex direttore de l’Unità e parlamentare PCI Emanuele Macaluso, il direttore di Radio Radicale Alessio Falconio, i giornalisti Filippo Ceccarelli e Marcello Sorgi, lo storico Giuseppe Vacca e il regista e amico di famiglia Giorgio Ferrara. Ma chi era Nilde Iotti, da cui è tratta la storia vera di Storia di Nilde? Scopriamolo insieme.
Chi era: carriera e vita privata
Nilde Iotti, il cui nome completo all’anagrafe è Leonilde, è stata una politica italiana che ha raggiunto importanti step per una donna: è stata la prima, infatti, a ricoprire una delle tre massime cariche dello stato, e cioè quello di Presidente della Camera dei deputati, un incarico che ha ricoperto per tre legislature (tra il 1979 e il 1992).
Nata a Reggio Emilia il 10 aprile 1920, Nilde era figlia di un ferroviere e sindacalista socialista (Egidio) che perse il lavoro a causa del suo impegno politico. A causa di ciò, Nilde ha vissuto la sua adolescenza in forte difficoltà economica. Il padre morì nel 1934 e fu soltanto grazie alla borsa di studio che poté continuare gli studi, iscrivendosi all’Università Cattolica di Milano.
Laureatasi in lettere nel 1942, si è poi iscritta al Partito Nazionale Fascista presso la Federazione dei Fasci Femminili di Reggio Emilia. Inoltre ha insegnato in alcune scuole tecniche della sua provincia natale, concludendola nel 1946. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la situazione politica italiana che ne conseguì, sbocciò il suo interesse nei confronti della politica e si avvicinò al PCI, partecipando alla Resistenza.
Inizialmente, il suo lavoro era quello di staffetta porta-ordini, ma poi aderendo ai Gruppi di difesa della donna, della formazione antifascista del PCI, è diventata una figura di primo piano. Nel dopoguerra, fu eletta presidente dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia e in seguito entrò nel consiglio comunale della città natale. Nello stesso anno fu candidata ed eletta membro dell’Assemblea Costituente, dove entrò a far parte della Commissione dei 75 della camera dei deputati incaricata della stesura della Costituzione.
Nel 1948 fu rieletta alla Camera dei deputati e rimase a Montecitorio fino al 1999: fu qui che raggiunse un importante traguardo per la donna in politica, poiché fu eletta Presidente della Camera dei deputati per tre volte consecutive ricoprendo tale carica per 13 anni. Nel 1959, Nilde Iotti entrò nel comitato centrale del Partito e successivamente in quello della direzione nazionale. Si occupò del ruolo femminile nel mondo del lavoro e delle relazioni famigliari, dopodiché il suo impegno principale fu la riforma delle norme civili, come l’introduzione del divorzio nell’ordinamento giuridico.
In più, Nilde Iotti è stata la prima donna e la prima esponente comunista ad arrivare vicinissima alla Presidenza del Consiglio. La sua vita sentimentale ebbe un forte impatto anche sulla vita politica: di fatto, Nilde fu legata a Palmiro Togliatti (segretario Nazionale del PCI), più grande di lei di 27 anni, un amore terminato soltanto con la morte di lui (1964). Nel 1999, rinunciò a tutti gli incarichi politici a causa di gravi problemi di salute. La Camera dei deputati accolse le sue dimissioni con un lungo applauso e, per l’occasione, il futuro presidente della Repubblica Napolitano (che era un caro amico) le dedicò una lettera pubblica. Nilde Iotti morì pochi giorni dopo le sue dimissioni per un arresto cardiaco.