Nessuno mi può giudicare, la trama e il finale del film
Nessuno mi può giudicare, la trama e il finale del film
Arriva su Rai 1 la replica del film Nessuno mi può giudicare, una commedia del 2011 con protagonista Paola Cortellesi. Il film, diretto da Massimiliano Bruno (al suo esordio), ha fatto incetta di premi: ha vinto il Nastro d’argento alla migliore commedia battendo Benvenuti al Sud e Che bella giornata, poi il David di Donatello per la migliore attrice protagonista alla Cortellesi e il Globo d’oro per miglior commedia e miglior attore. Nel cast, oltre alla Cortellesi, vediamo grandi volti del mondo del cinema come Raoul Bova, Rocco Papaleo, Anna Foglietta e Caterina Guzzanti. Ma di cosa parla? E come finisce il film?
Nessuno mi può giudicare, la trama del film
Alice vive in una bella villetta del Circeo, è sposata con Pietro e ha un figlio di nove anni con tre domestici al suo servizio. La sua vita da sogno s’interrompe quando il marito, che nella vita fa l’imprenditore nel ramo dei sanitari, muore in tragico incidente stradale lasciandola sul lastrico. L’avvocato di Pietro infatti le spiega che suo marito era pieno di debiti prima di morire e il mondo come lo conosceva Alice scompare. Costretta a licenziare i domestici, Alice deve anche vendere la grande casa perché non può più permettersela, così trova un minuscolo appartamento per sé e suo figlio nel quartiere del Quarticciolo. Purtroppo la sola vendita della casa non riesce a saldare i debiti e Alice dovrà trovare un lavoro che le permetta di coprire tutte le spese entro un anno, altrimenti perderà l’affidamento del figlio. Di qui la drastica decisione. Alice contatta Eva, una escort che aveva incontrato poco tempo prima ad una festa, e le chiede di lavorare con lei. Nonostante l’imbarazzo iniziale, Alice apprende le lezioni di Eva rapidamente. La vita al Quarticciolo non è più così strana, inizia a fare amicizia con i vicini multietnici e incontra anche Giulio, che gestisce un internet point. Molto presto Alice si innamora di lui, ma Giulio non sa qual è il suo lavoro. Per non rovinare l’idillio, Alice gli spiega di lavorare come impiegata da Decatlon e la scusa pare reggere, finché Giulio non scopre l’inganno, vedendo Alice ed Eva ad una festa al celibato di un uomo ricco.
Nessuno mi può giudicare, il finale: come finisce il film
Giulio si sente tradito e, non fidandosi più di lei, la lascia. Eva allora si spaccerà per Cupido e proverà ad aiutare la collega, nonostante fino a quel momento si fosse dimostrata sempre molto cinica e materialista. Eva allora si presenta al negozio di Giulio – che a sua volta è in difficoltà e sta per chiudere l’attività, sommerso a sua volta dai debiti – e gli offre un assegno. Giulio rifiuta inizialmente, Eva poi lo convince ad accettare, spiegandogli che è stata la disperazione a portare Alice da lei, esattamente come è disperato lui. Così Giulio accetta l’assegno e riesce a comprendere meglio la decisione di Alice. Saldati tutti i debiti, Alice può finalmente lasciare la carriera di escort e la storia con Giulio prosegue indisturbata. Intanto trova lavoro come cameriera in un ristorante giapponese.