Masterchef 9, il menù del vincitore Antonio Lorenzon
Masterchef 9, il menù del vincitore Antonio Lorenzon
MENÙ ANTONIO LORENZON MASTERCHEF 9 – Ieri sera, 5 marzo 2020, Antonio Lorenzon ha vinto la nona edizione di Masterchef. Il concorrente, art director di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, ha sbaragliato la concorrenza e convito i tre giudici, Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli con il suo menù. Antonio ha dimostrato di avere una caparbietà e una tenacia che hanno permesso di superare i suoi avversari. Nonostante i giudici avessero manifestato qualche perplessità. Un’idea su tutte è stata determinante ai fini della vittoria: il secondo piatto a base di pernice. Ma cosa ha cucinato Antonio Lorenzon in finale? Qual è stato il suo menù? Vediamo insieme tutti i piatti presentati dal vincitore di Masterchef 9 durante la finale di ieri sera.
“Vita, vecchi ricordi”, questo il nome del menù scelto da Antonio Lorenzon per la finalissima di Masterchef: un omaggio al suo passato, agli affetti familiari e le tradizioni radicate e condivise, rivisitato con slancio innovativo. Ma vediamo i piatti nel dettaglio. Pronti, via: Antonio decide di partire con una rivisitazione di un piatto di sua madre: baccalà con crosta di polenta. Una rivisitazione in chiave gourmet del baccalà alla vicentina. Il baccalà è mantecato, c’è anche un’aria di baccalà, una quenelle di caviale a impreziosire un ingrediente povero e la polenta diventa una cialdina croccante. L’antipasto piace, ma non entusiasma.
Poi spazio al primo piatto: “Dal Grappa al Brenta”, percorso lungo il quale la domenica Antonio e la famiglia andavano a cercare funghi e guardavano i pesci nel fiume. Il piatto è un risotto con finferli, porcini, tartufo, con polvere di funghi, adagiato su una base di uova di salmone affumicate da lui e cubetti di gelatina di Amarone. La pietanza però non convince più di tanto i giudici a causa della gelatina di amarone.
Il piatto della “vittoria”: Antonio Lorenzon per il secondo punta sulla pernice e la cucina alla perfezione. Il piatto, chiamato “L’alba di settembre” per via del cromatismo, è in ricordo del papà Germano – che non c’è più – che amava in quella stagione andare a caccia, “ma poi – ha ricordato Antonio con ironia – di pernice ne prendeva una sola e le altre dovevamo comprarle”.
Infine il dolce: “Dolce bosco” con protagonisti i lamponi, che da bambino la nonna li portava a raccogliere.
Un vero personaggio Antonio, che piace a tanti: modesto, sorridente, mai cattivo con gli avversari, fantasioso, talentuoso e tecnicamente esperto. Ma sopratutto con la testa sulle spalle: “Sono migliorato in cucina, ma come personalità sono un po’ pirla come quando sono entrato. Non cambierò mai, sono e resterò una persona semplice”, le parole del vincitore di Masterchef 9. Ora lo aspetta la pubblicazione del suo libro di ricette e un assegno da 100mila euro.