Massimo Ranieri a Verissimo: “Mi manca avere un’anima accanto”
![Immagine di copertina](https://www.tpi.it/app/uploads/2023/09/ranieri-320x192.jpg)
Massimo Ranieri racconta a Verissimo aspetti inediti della sua vita privata. Il grande cantante sarà protagonista di una nuova serie dal 14 settembre su Canale 5, La voce che hai dentro: “Questa fiction mi piace proprio tanto. È giallo-rosa, come amo definirla, c’è il rosa della famiglia, ma anche il giallo di questo uomo, Michele, che lo vediamo uscire dal carcere dopo avere scontato 10 anni di galera per l’assassinio di suo padre. Ciò che vuole ardentemente fare è ricucire, rimettere insieme i cocci di questo vaso che si è rotto”, ha raccontato a Silvia Toffanin.
Nel salotto di Verissimo, Ranieri ha parlato anche dei sacrifici sostenuti in questi anni per ottenere il successo e non deludere il pubblico, da grande “operaio dello spettacolo” quale è. “Ho pagato in affetti, in amori, però fa parte del gioco. Continuo a pagare, è una “dannazione”? Accettiamola così. Non possono essere tutte rose, le spine ci sono. Va bene, fa parte del gioco”. Ha lasciato la sua famiglia quando aveva 17 anni: “Sono stato strappato ai miei genitori, ai miei fratelli, sorelle. Questo è già un prezzo molto alto. Ti ritrovi solo a Roma, a 17 anni, in una stanza”, ammette l’artista napoletano.
Da qui una forte riflessione sulla solitudine, che può toccare anche un personaggio noto e amato come lui: “C’è una canzone che si chiama Soli si muore. Soli non si sta bene, parliamoci chiaro. Inevitabilmente, ti manca un’anima accanto, una persona che ti dà un consiglio, che ti dà una carezza, che ti accoglie quando rientri a casa. Io mi sono ritrovato per anni a parlare con il muro. Me le facevo da solo le domande. Queste sono le cose che si pagano. Poi, non avere una mia famiglia, ma quella è stata una scelta. Mi sono sempre detto: “Non fare sciocchezze perché la famiglia è una cosa importante, quando avrai voglia di farlo sii onesto come lo sei stato nella tua carriera e vita artistica”. Quando mi chiedo se voglio fare questo passo, mi guardo allo specchio e mi dico: “Sei certo? Devi esserne sicuro, non è roba con cui si scherza, si parla di cuori, mente, anima, non di una canzone”. Prima di fare un passo del genere ho sempre aspettato. Si dice mai dire mai, sicuramente lo spero, me lo auguro, lo desidero, anche perché non sono più un ragazzino, Silvia, ho 72 anni. E certe decisioni vanno prese con serietà e discernimento”.
Nel corso dell’intervista Ranieri ha anche ricordato Toto Cutugno: “Toto era tanta roba. Uomo di una onestà, signorilità, un grande uomo, come cantautore lo conosciamo tutti. Per me è stato veramente un onore conoscerlo, di una gentilezza, di una signorilità, raramente riscontrabile in altre persone nella mia vita. Non aveva peli sulla lingua. Persona meravigliosa. Meraviglioso Toto, gentile, carino, dolce, perbene, onesto, elegante. Grazie Toto per tutto quello che ci hai e mi hai lasciato”.
Visualizza questo post su Instagram